C’è una capolista solitaria nel girone D della Serie B: è il CMB Futsal Team del presidente Rocco Auletta, declinazione femminile di quel CMB (Comprensorio Medio Basento) che per ben due decenni ha rappresentato la Basilicata dandole prestigio. Ora sono le donne a volare alto: dopo il campionato che le ha viste imbattute in Serie C, anche nel nazionale le lucane “ballano da sole”. E lo fanno con un ritmo da massima categoria.
Presidente, tutto questo è per la Basilicata. Eppure, è stata proprio quella terra a deludere.
-“Istituzioni e mondo imprenditoriale ci hanno letteralmente abbandonati. Il bivio era sparire del tutto o conservare l’identità, evitando di buttare all’aria 20 anni di sacrifici per colpe indipendenti da noi. È stato a quel punto che, due stagioni fa, ho deciso di passare al femminile. Mi ero messo in mente di ripartire lentamente, ma poi – sorride – il sacro fuoco del futsal bruciava ancora forte dentro e, soltanto un mese più tardi, ero alla ricerca di protagoniste per la scalata”.
Con il ripescaggio è arrivata l’ufficialità della Serie B, poi vi siete messi in moto davvero.
-“Essere partiti in ritardo rispetto agli altri ci ha costretti alla rincorsa, ma per fortuna mi riconosco il pregio della praticità. Cenedese? Trattativa chiusa in un paio di settimane, feeling immediato con Mascia, Ziero, Grecia e con tutti gli altri talenti locali. Ma un ringraziamento speciale va anche ad Anna Laera, con noi sin dal regionale, che mi ha dato una mano sotto tutti i punti di vista”.
Parliamo di lei: com’è stato affacciarsi al mondo del futsal femminile?
-“Ho scoperto che le donne giocano meglio. Se il maschile è ormai diventato estremamente fisico, il femminile è più spettacolare. Ed è anche contraddistinto da maggiore sportività. Mi trovo in un ambiente sereno, in cui faccio il massimo per ascoltare le esigenze di tutti. Da padre di due figlie, mi immedesimo facilmente: le mie giocatrici sono tutte figlie, per la maggior parte lontane dalle loro famiglie. Non vorrei mai che mancasse loro qualcosa”.
CMB già da record: è a punteggio pieno e, soprattutto, ha conquistato la città di Salandra.
-“Devo dire che al PalaSaponara c’è sempre un bel seguito. Ma non è soltanto seguire, è proprio partecipare all’evento. Io credo che questo abbia inciso anche nello scontro al vertice con l’Irpinia, una delle gare più delicate. A volte rivedo il mio CMB che si è mosso tra Grassano e Salandra. Rivedo quello scontro al vertice tra CMB ed Acqua&Sapone in cui passammo dal 5-0 del primo tempo al 7-7 finale. Una partita pirotecnica. Fuori c’era la fila di gente che non era riuscita ad entrare, ma sono convinto che anche quest’anno arriveremo al sold out”.
E gli obiettivi di squadra, invece?
“Continuare a lottare, sapendo che ciò che facciamo è solo frutto del nostro impegno. Stiamo andando bene, sono soddisfattissimo. Ma le variabili sono tante, per cui rimaniamo sempre vigili sul mercato: magari potrebbe spuntare fuori un altro nome importante che possa darci una mano fino alla fine”.
Non lo ha detto in modo esplicito, ma riusciamo a leggere tra le righe…
-“Ti racconto un aneddoto. Ero in C2 con la Polisportiva Calciano 2002, quella che poi sarebbe diventata CMB 2012, e ci salvammo all’ultima partita. Eravamo contati, il portiere aveva giocato col dito fratturato. Avrei dovuto essere felice e invece, mentre si spegnevano le luci del palazzetto, il vice-presidente Scarcella mi vide seduto su una panchina con la testa tra le mani.
-“Rocco, che fai?”
-“Sto decidendo se ritirami o andare in Serie A”.
Probabilmente mi prese per pazzo – ride – ma una settimana dopo avevo fatto la mia scelta. Il resto della storia lo conoscete già”.