Elisabet Spina, allenatrice di calcio ed ex calciatrice italiana, di ruolo centrocampista, oggi è Responsabile del settore femminile del AC Milan. In carriera ha giocato prevalentemente nel campionato italiano di Calcio Femminile di Serie A militando anche nel Campionato Svizzero (con il Rapid Lugano) in Lega Nazionale A.
A lei chiediamo, una sua valutazione sulla crescita del Movimento femminile dopo l’introduzione del professionismo? “Innanzitutto, vorrei sottolineare che grazie all’impegno di tanti ora stiamo parlando di professionismo e di calciatrici professioniste, un aspetto che solo pochi anni fa sembrava utopia. Dopo il primo anno del nuovo campionato mi sento di dire che il Movimento in Italia vuole crescere, le basi sono state poste, dobbiamo però giorno dopo giorno posizionare un mattoncino se vogliamo farlo diventare grande e cercare di ridurre il gap velocemente rispetto ad altri campionato europei”
Ed aggiunge: “Ci sono già degli spunti che reputo molto positivi, come l’aumento dell’interesse da parte delle bambine e la minore paura delle famiglie a lasciarle inseguire la loro passione, per esempio. Da un punto di vista più tecnico voglio ricordare che sempre più calciatrici straniere vogliono confrontarsi e mettersi alla prova nel nostro campionato, questo significa che sta diventando competitivo e una maggiore esperienza per le tante giovani italiane di talento che stanno crescendo dai settori giovanili. Penso poi, che sia importante sostenere certamente i Club che fanno parte del Campionato e allo stesso tempo quelle realtà che lavorano con le giovani per permettere di ampliare il bacino di utenza, solo così potremmo fare crescere davvero il livello tecnico e atletico e coltivare i talenti”.
Le risorse finanziarie, è brutto ammetterlo, secondo te sono sufficienti per la crescita nell’ambito femminile? “C’è sempre un inizio. Le risorse finanziarie possono aumentare ma niente nasce dal niente. Più che l’aspetto economico forse dovremmo affrontare nel breve il tema delle strutture. Non parlo delle strutture dove si fanno gli allenamenti, ma piccoli stadi dove poter accogliere i tifosi sempre più incuriositi. Nel nostro piccoli, abbiamo iniziato dalla partita con la Juventus a organizzare una piccola sport production con l’animazione grazie alla presenza di uno Speaker. In quell’occasione abbiamo avuto anche la presenza della mascotte Milanello, degli sbandieratori e delle mascottine che hanno accompagnato in campo le due squadre“.
Le squadre femminili italiane, a tuo avviso, raggiungeranno mai il successo finanziario dei Club stranieri (esempio anche solo quelli Francesi o Spagnoli per non credere di arrivare ad avvicinarsi a quelli Inglesi) per poter essere al loro pari o maggiori di quelli maschili italiani?
“Non si tratta di raggiungere il successo finanziario di Club stranieri, il punto fondamentale per la crescita e la sostenibilità sta nell’essere competitivi sul piano del gioco e quindi dello spettacolo, attrarre tifosi e creare awareness sul calcio femminile. Ma c’è una cosa che mi sta ancora più a cuore: parlare di calcio, nel maschile ci sono delle peculiarità, nel femminile altre, ma lo sport è uno solo”.
Di recente la Figc sta verificando, anche grazie ai media, che il Movimento Femminile in Italia che sia in forte crescita a livello social (faccio riferimento al report dcf social 2023) e che le risorse generate siano più prospere. Che ne pensi?
“Come dicevo prima stiamo notando tante più bambine che si avvicinano a questo sport con più libertà, anzi vorrei dire a volte con famiglie orgogliose. Se questa è la strada che stiamo tracciando penso che stiamo facendo un buon lavoro, da migliorare sicuramente, ma ricordiamoci che in Italia lo vero spartiacque per il movimento femminile è iniziato 8 anni fa”.
L’AC Milan, tramite gli sponsor congiunti con il settore maschile, è uno tra i pochi Club di Serie A femminile ad avere maggiori accordi commerciali e maggiori redditi. Questa potrebbe essere la soluzione negli anni futuri del movimento?
“Sicuramente l’attenzione dei nostri partner commerciale è qualcosa che ci rende orgogliosi, in particolare vorrei ringraziare Banco BPM che ormai quattro anni fa ha deciso di diventare il nostro Sponsor di maglia, rendendo la Squadra femminile la prima in Italia ad avere uno sponsor di maglia diverso (anche se “congiunto”) dalla Squadra maschile. Questo ha rappresentato un passo importante che in qualche modo ha dato un’identità specifica”.
Ringraziamo l’Ufficio stampa dell’AC Milan (Ilaria Modenesi) e la Responsabile del settore femminile (Elisabet Spina) della società rossonera per la disponibilità e professionalità per questa “Intervista in Esclusiva“.