Ebbene si, in un Campionato Italiano femminile a 10 squadre, sebbene a doppia fase, si rischia che anche per questa stagione l’epilogo sia visto e definito. Certamente vi saranno scontri epici, tra le grandi, e match salvezza tra le meno grandi ma nulla sarà diverso rispetto alla stagione passata.
La Roma (forse vincerà il suo secondo scudetto-il secondo di fila-), la Juventus correrà per un posto in Champions (arrivando prima o seconda) e poi c’è la lotta al terzo: forse ciò che conta di più, poiché darà da quest’anno porta la possibilità di accesso alle migliori terze nelle fasi preliminari di Champions League.
Allora perché non portarlo a 12 squadre? Questa è la domanda che mi pongo. In Inghilterra, Francia, Spagna e Svezia (per citarne alcuni dei Campionati più prestigiosi a livello Europeo) già è così; ebbene in Italia in via sperimentale, si spera, siamo fermi a credere che un Movimento in forte crescita porti più competizione sempre e solo tra le società cosìdette “big”.
Senza nulla togliere alle “big” ma anche le società minori avrebbero più carica agonistica, più determinazione ad investire ed a crescere, se avessero a mio avviso la possibilità di almeno tentare di salire di categoria e poter, un giorno, confrontarsi con altre realtà di gioco.
La risposta potrebbe essere sempre la stessa, per i costi che le piccole non riuscirebbero a sostenere sia per la sistemazione dei loro campi di gioco (stadio, tribune, illuminazione, ecc.) che per le trasferte (nella massima categoria). Perché se già in Coppa Italia vi è una netta differenza ed in questo torneo Nazionale ne esce al massimo una delle squadre dette minori, a superare le fasi preliminari, figuriamoci in un campionato in Serie A.
Sono considerazioni economiche giustificabili, forse il gioco non vale la candela verrebbe da dire, ma lo spettacolo di poter vedere le “big” nelle città italiane di poca diffusione del calcio femminile potrebbe a lungo termine essere un volano per l’intero movimento. Un esempio lo troviamo nella gara di Coppa Italia, della scorsa stagione, quando la Juventus andò in trasferta (il 5-12-23) a Cittadella e la società trovò il suo impianto “tutto esaurito” ancora prima di poter pubblicizzare l’evento. Queste sono le notizie positive per il Movimento Femminile, andare in quelle realtà che mai si potrebbero pensare di confrontarsi con le migliori giocatrici italiane e poter mettere anima e corpo per la gara della vita. Senza contare l’indotto economico che queste trasferte portano alla cittadina ospitante.
In conclusione è mia speranza pensare che la Figc possa riscrivere, per il prossimo anno, un calendario più conforme alle possibilità che il nostro calcio può e deve proporre per queste nuove realtà femminili, e venga allargato a 12 squadre. Così facendo potrebbe rivedere, anche, la Serie B e C alzando l’asticella per tutte.
Vi saranno più gare, con un girone di andata e ritorno (senza spezzare in due- dove è già scritto e diviso a tavolino prima del suo inizio- un campionato senza dinamismo e competitività) dove fino all’ultima giornata si potrà vivere e sognare insieme per un calcio più aperto, più spettacolare e più condiviso.
Sono totalmente d’accordo….pensare di giocare di nuovo sei volte ( 6!! ) contro almeno due delle “big” come successe l’anno scorso non mi entusiasma per nulla..