Un paese di 17.000 anime circa circondato dalle montagne e dalla magnifica cornice del Monviso. Questo è Saluzzo in provincia di Cuneo, città che dà i natali ad una delle grandi sorprese delle ultime due stagioni nel campionato di Serie B: la Musiello Saluzzo.
Oggi in ESCLUSIVA per Calcio Italiano Femminile abbiamo con noi lo storico Direttore Sportivo della società Andrea Rubiolo.
Andrea, raccontaci la storia della società che rappresenti..
La Musiello Saluzzo nasce nel 1990 ma il settore femminile è presente solamente dal 2000. Io sono arrivato nel 2008, quando la squadra era in Serie D. Promossi al termine dei play off ci siamo tuffati subito nella categoria superiore salvandoci all’ultima giornata. Da qui la crescita è stata costante e dopo cinque anni a lottare per i vertici è arrivata l’agognata promozione nei campionati nazionali.
Una vera e propria gioia per una città di provincia..
Fare calcio femminile a Saluzzo non è semplice. La cittadinanza è poco interessata ad una disciplina del genere mentre predilige tennis e golf. Le scuole non ci hanno mai aiutato tenendoci ai margini chiudendo la discussione con un laconico ‘il calcio è per i maschi’. Noi abbiamo incassato e risposto sul campo ottenendo dei risultati che i maschietti della zona non hanno mai centrato. Pian piano i saluzzesi stanno venendo a vederci perché, grazie ad un’attenta politica comunicativa, leggono sui giornali dei nostri risultati e si stanno appassionando.
‘Il calcio è per i maschi’ rappresenta un pensiero dell’italiano medio, non solo saluzzese purtroppo..
Verissimo ed è su questo che bisogna lavorare. Gli esempi devono partire dall’alto perché fondamentalmente noi italiani siamo un po’ bandierina: se ci dicono che è bello ci piace, se dicono che è brutto ci mettiamo la pietra sopra. Mi piacerebbe che ogni individuo potesse avere un’idea personale non condizionata dalle opinioni altrui ma capisco che non sia semplice.
Cosa dovrebbe fare la Federazione secondo te?
Dovrebbe creare network con il Ministero dell’Istruzione perché va assolutamente dimostrato che il calcio femminile ha la stessa dignità delle altre discipline. Saranno poi le bambine a decidere se mettere i tacchetti o il tutù.
Torniamo alla Musiello Saluzzo: all’esordio in categoria avete ottenuto un poco immaginabile terzo posto sorprendendo tutti..
Sorprendendo tutti, anche molte persone vicine a noi. Dopo le prime giornate, difficoltose, abbiamo inanellato 17 risultati utili consecutivi mettendo a tacere tante malelingue. Come ho sempre detto: io con le figurine ci faccio, o meglio facevo, la raccolta e non le squadre. Ho preferito prendere giocatrici funzionali che prima di tutto fossero persone vere: i risultati sono stati evidenti e ne sono orgoglioso.
Qual è stata la scintilla che vi ha fatto svoltare?
Sicuramente l’arrivo di mister Roberto Panigari ci ha dato molto, sia sotto il profilo dell’esperienza che del carattere. E’ una persona molto competente e sanguinea, a volte con lui ci si può anche scontrare ma il dibattito nasce sempre dalla voglia di far crescere la squadra.
Quest’anno di nuovo al terzo posto alle spalle delle due battistrada Cuneo e Castelfranco: ve lo aspettavate?
Mi aspettavo sicuramente di essere di nuovo lassù perché, a differenza di molti, ero certo che il terzo posto dell’anno scorso non fosse un caso. Forse non mi aspettavo di essere così vicino alle grandi favorite per la vittoria finale.
Soddisfatto di questo girone d’andata?
Si, anche se si può e si deve sempre migliorare. Ad esempio le due gare perse si potevano evitare e sarebbero stati ulteriori punti in cascina.
La vostra forza è nel reparto avanzato con il secondo attacco del campionato..
Ti correggo, la nostra forza è nel gruppo. Mai visto un attaccamento alla squadra così forte. E’ una soddisfazione immensa per un Direttore Sportivo vedere una rosa così armoniosa perché significa che nel tuo piccolo hai fatto bene.
Tu personalmente stai vivendo un’esperienza di vita particolare partecipando al Master in Sport Business Management a ‘Il Sole 24 Ore’, riesci ad abbinare i concetti appresi in aula alla tua squadra?
Molte cose si potrebbero fare ma occorrerebbero budget non a nostra disposizione. Qualche piccolo accorgimento l’ho apportato, principalmente sotto il profilo della comunicazione, ma purtroppo il calcio femminile è ancora troppo indietro per poter supportare i concetti del maschile.
Come intende crescere la Musiello Saluzzo?
Sicuramente creare un florido vivaio attraverso l’esperienza di Giuliano Musiello (ex giocatore di Serie A con le maglie di Juventus, Atalanta, Roma, Genoa e Verona, ndr) che sta già seguendo la squadra Primavera. Se le scuole ci dessero una mano potremmo fare anche qualche squadra giovanile in più.
E per la prima squadra obiettivo Serie A?
Quella parola la lascio ad altri. Io voglio parlare di un sogno, non di un’ossessione. La squadra sa che l’obiettivo è migliorare la stagione scorsa ed ora siamo in linea con ciò che ci siamo prefissati. Il calcio femminile, però, lascia sempre spazio a delle sorprese e non è detto che vincano sempre i ricchi, magari i poveretti possono farcela grazie ad una ferrea forza di volontà.
Poi se il binomio Rubiolo-Panigari continua a funzionare così..
Il nostro non è un binomio, lavoriamo per la società e non per noi stessi. I Direttori Sportivi e gli allenatori passano, proprio come le giocatrici, la società resta. Se si lavora bene tutti insieme il futuro è assicurato a prescindere da Rubiolo o Panigari.
La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il DS Andrea Rubiolo per averci concesso tale intervista e auguriamo a lui e al Musiello Saluzzo i migliori successi per la stagione in corso.