Lunedì 24 luglio parte l’avventura dell’Italia al Mondiale 2023 tra Australia e Nuova Zelanda. Le Azzurre di Milena Bertolini, nel match d’esordio in programma all’Eden Park di Auckland alle 8 di mattina (ora italiana), sfideranno l’Argentina, che con Svezia e Sudafrica completa il Girone G. Linari e compagne affronteranno una squadra che, nonostante la ben nota tradizione calcistica del Paese che rappresenta (la squadra maschile è Campione del Mondo in carica), non è mai riuscita a raggiungere la fase a eliminazione diretta. Questo sarà infatti, alla quarta partecipazione alla rassegna iridata, l’obbiettivo dichiarato dell’Albiceleste di Germàn Portanova, che grazie al terzo posto conquistato in Coppa America, ha raggiunto il primo traguardo del suo incarico in panchina: l’approdo al Mondiale FIFA di Australia e Nuova Zelanda, che in Sudamerica hanno ottenuto appunto le prime tre classificate del torneo. Il cammino dell’Argentina non sarà semplice: intanto l’unico precedente con l’Italia (nel 1971) ha visto trionfare le Azzurre con un secco 4-0. A pesare però – almeno sulla carta – sono più i risultati maturati contro avversarie europee in Coppa del Mondo: quattro sconfitte e un pareggio, con una media di 5.4 gol subiti a partita. Dalla parte opposta ci sono dati incoraggianti per le Azzurre, che – alla quarta partecipazione, seconda di fila – in due delle tre precedenti apparizioni hanno raggiunto i quarti di finale e sono imbattute nelle tre partite al debutto nel torneo (2V, 1N).
Difesa solida e pressing alto: come può colpire l’Argentina di Portanova
L’Argentina approda a questo Mondiale con un dato poco rassicurante in termini di gol segnati: la Nazionale albiceleste infatti non è riuscita a segnare nel 67% delle partite disputate in Coppa del Mondo femminile (sei su nove), registrando la percentuale più alta tra le squadre con più di sei match giocati nella competizione. La squadra che l’Italia si troverà davanti lunedì sarà però il risultato dello straordinario lavoro del nuovo CT Portanova, che ha saputo ricostruire un’identità di gioco e soprattutto che è stato in grado di accompagnare alla rassegna iridata appena iniziata. Nel percorso fatto in Copa America, culminato con il 3° posto, il suo gruppo si è distinto soprattutto su due livelli. Uno riguarda senza dubbio la difesa, che ha come primo punto di forza il portiere Vanina Correa (tre clean sheet per la veterana classe ’83 nelle sei partite giocate). L’ossatura consolidata del reparto più arretrato ha fatto il resto: appena sei reti subite – meno ne hanno incassate solo solo Brasile (zero) e Colombia (quattro). Se il rendimento difensivo è un ottimo biglietto da visita, ci sono altri due aspetti su cui va indirizzata l’attenzione: l’efficacia del pressing alto (due reti realizzate in seguito a recuperi offensivi, primato condiviso con Ecuador e Brasile) e il 18% di percentuale realizzativa, dato che colloca l’Argentina al secondo posto in questa particolare classifica, alle spalle dell’Ecuador (19%). Percentuale che cresce vertiginosamente se si considerano solo le grandi occasioni: 68% di realizzazione, il che ammonisce l’Italia a evitare anche il minimo rischio possibile.
Rodríguez-Bonsegundo l’asse stellare di Portanova, Ippólito un jolly di nostra conoscenza
Il primo nome che la difesa azzurra deve appuntarsi in vista dello scontro con la Nazionale albiceleste è quello di Yamila Rodríguez, attaccante rapida e abile nel controllo della palla. La 25enne di Posadas è stata la miglior marcatrice della Copa América femminile 2022 con sei reti all’attivo, e il dato assume ancora più valore se rapportato al suo valore di Expected Goals (3.0) alla vigilia del torneo. Quello dell’attaccante è in fatti il saldo positivo più alto tra tutte le giocatrici scese in campo nella competizione. Nella lista delle “temibili”, alle spalle dell’attaccante del Palmeiras, non può che esserci Florencia Bonsegundo, altra protagonista della Copa America tra le linee albicelesti. Tre reti per la giocatrice del Madrid CF e ben otto occasioni create per le compagne, meno solo di Estefanìa Banini (nove) nella squadra di Portanova. Anche i numeri registrati da Bonsegundo nel massimo campionato spagnolo 22/23 meritano di essere sottolineati: con otto gol e sei assist è infatti stata la giocatrice del Madrid con più partecipazioni attive (14), in quella che oltretutto è stata la sua migliore annata, visto che nei precedenti quattro tornei iberici aveva collezionato appena nove reti e 10 passaggi vincenti. C’è infine un’attaccante che in questa sfida potrebbe rappresentare un pericolo non solo per le sue indiscusse qualità tecniche, ma anche per una certa familiarità con molte delle nostre giocatrici: Dalila Ippólito. La classe 2002, portata in Italia dalla Juventus nel 2020, ha esordito in Serie A con il club torinese prima di andare in prestito al Pomigliano e al Parma, realizzando tre reti tra campionato e Coppa Italia. La sua attitudine al dribbling è nota e a gara in corso potrebbe rappresentare una carta vincente.