Un australiano che allena in Italia. Joe Montemurro ha giocato un ruolo molto importante nella crescita del movimento calcistico femminile in Italia negli ultimi anni. Dopo l’avventura all’Arsenal, l’allenatore ha sposato in pieno il progetto Juve, aiutando la squadra bianconera a costruire un percorso ben delineato.
 

Montemurro ha portato in Italia la giusta mentalità, guidando la sua squadra a raggiungere traguardi importanti anche in Champions League. Una competizione che negli ultimi due anni è risultata fondamentale per il calcio italiano, considerando i percorsi della Juve, appunto, e della Roma.

La nazionale di Milena Bertolini, ora, avrà il compito di raccogliere i frutti di quello che è stato seminato negli ultimi anni, a partire dal Mondiale francese del 2019 in particolare. Una crescita continua del movimento calcistico femminile, nonostante la brusca frenata agli ultimi Europei inglesi. L’Italia è pronta per una nuova sfida e disposta a sognare in grande.

 

L’intervista a Joe Montemurro

I Mondiali femminili si giocano a casa sua e FIFA+ ha chiesto a Joe Montemurro di analizzare quella che sarà la prossima Coppa del Mondo, partendo dall’importanza dell’ultima stagione per l’allenatore stesso:

L’ultima per me è stata una stagione molto importante, di crescita. Questa era la cosa fondamentale, anche per la mia squadra. Un anno in cui abbiamo visto tante cose, bisogna continuare su questa squadra. A volte le vittorie possono nascondere qualcosa ma questa è stata una stagione davvero positiva per me”.

A che punto è il calcio femminile in Italia e quanto lo trova cresciuto dal suo arrivo?

“Il calcio femminile in Italia è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Juve ad esempio ha alzato l’asticella e la Champions League è stata la competizione più importante per la crescita del movimento femminile. Aumentano le partite, aumentano le trasferte, ci siamo avvicinati alla realtà. Ora siamo più vicini al calcio vero, in termini di impegni e prestazioni. Più giochi a questi livelli e più puoi crescere”.

Lei ha allenato anche un grande club come l’Arsenal prima di arrivare alla Juve. Che differenze ci sono tra Italia e Inghilterra in questo momento?

“La bellezza del calcio è che ogni realtà ha le sue caratteristiche peculiari. In Inghilterra, tuttavia, sono avanti dal punto di vista di trasmissione del “prodotto”. C’è più spettacolo: stadi, partite, televisione, marketing, comunicazione. Questo è un aspetto molto importante per arrivare a tutte le persone, anche quelle meno appassionate. Vedere una partita in uno stadio come quelli inglesi fa aumentare l’hype intorno a una partita, ad esempio. Secondo me sono queste le differenze tra i due tipi di calcio femminile”.

Che rapporto ha con le sue calciatrici?

“Con le mie calciatrici cerco di costruire sempre un rapporto di empatia. Sono così sia come persona che come allenatore. Gli faccio capire il privilegio che hanno di trovarsi a determinati livelli. Credo che la parte umana e il professionismo vadano di pari passo ed è importante crescere da entrambi i punti di vista. Già non vedo l’ora di ricominciare il prossimo campionato”.

Ha detto qualcosa alle sue ragazze che saranno impegnate in Australia e Nuova Zelanda?

“Sono sempre in contatto con le ragazze. La realtà della nazionale è differente rispetto a quella dei club. Io sono sempre disponibile per dare loro consigli. Ognuna ha la sua situazione e c’è solo bisogno di trovare equilibro tra i vari aspetti professionali e non. Ho la fortuna e il privilegio di far parte della crescita di tante ragazze che giocano in diverse nazionali ed è bello vedere come poi si legano alle squadre che rappresentano il loro paese”.

Che Mondiale sarà per l’Italia?

“Difficile fare un pronostico per tornei del genere. Io penso che se tutto va bene in quelle quattro settimane, con un po’ di fortuna, l’Italia può fare un grande Mondiale. Ovviamente questo discorso vale per tutte le squadre. Abbiamo visto tante volte nazionali in difficoltà che hanno ribaltato ogni pronostico durante tornei così importanti. Io auguro all’Italia di essere unita e di fare il meglio possibile. La nazionale è fondamentale qui, in ogni sport, e ci dà tanti stimoli per lavorare bene”.

Ci sono delle favorite per la vittoria finale?

“Le squadre europee sono molto preparate. Grazie al lavoro dei club e delle nazionali stesse. Le competizioni che si giocano qui preparano bene le giocatrici a eventi del genere. Svezia, Danimarca, Germania, ce ne sono tante che secondo me possono arrivare fino in fondo. Poi, però, ci potrà essere sempre qualche sorpresa, come successo con il Marocco in Qatar”.

Cosa significa questo Mondiale per l’Australia e la Nuova Zelanda?

“Per l’Australia e la Nuova Zelanda è importantissimo ospitare un Mondiale. Non c’è sempre una possibilità come questa in quelle zone. Le Olimpiadi di Sydney è stata la competizione più importante ospitata in Oceania e speriamo che anche i Mondiali femminili potranno lasciare tanto dopo il torneo. Sono convinto che sarà una grande Coppa del Mondo. So che hanno già venduto tantissimi biglietti e sicuramente sarà uno spettacolo importante”.

COMUNICATO FIFA