Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Renzo Ulivieri, tecnico in passato nel femminile di Scalese e Pontedera che sugli approcci con il nuovo mondo ricorda:
“Ho avuto il vantaggio di arrivarci con un passato abbastanza lungo. Sono stati anni molto belli, venivo dal maschile ed in tutta onesta non conoscevo nulla del femminile. Mi sono divertito perché le ragazze apprendono, stare con loro è stata un’esperienza particolare. Quando mi sono presentato – scherza Ulivieri– avevo il vantaggio dell’anzianità e ho detto di sapere di dovermi adattare ma, essendo già vecchio, di non farcela quindi era il caso che loro si adattassero a me. Scherzi a parte è andata bene, è un movimento che può crescere è andare forte”.
Sulle differenze con il maschile il Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio poi ci confida:
“Sul lato tattico c’è differenza, perché l’esperienza ha bisogno di tempo ed in molte ne hanno avuto poco. C’è una grossa predisposizione ad imparare ma bisogna guardare tanto calcio senza distinzioni se sia femminile e maschile, perchè in molte guardavano solo il femminile. Si possono fare grandi passi in avanti, poi, dal punto di vista fisico e probabilmente anche su quello tecnico. Ancora siamo un po’ svantaggiati rispetto ad altri movimenti, anche per il numero delle praticanti, inferiore in Italia rispetto a molti contesti”.
Ulivieri, poi, sull’ultimo campionato di Serie A evidenzia:
“Ho visto una Serie A in crescita, dove stanno arrivando giovani interessanti e dove si comincia a vedere il lavoro che è stato cominciato cinque o sei anni fa. L’evoluzione la vediamo, però, anche nei campionati stranieri e quindi per stare al passo se bisogna riaccelerare. Essere arrivati in qualche partita di livello internazionale, intanto, è importante e da sottolineare”.
Il classe ’41 di San Miniato, che ha guidato squadre ai massimi livelli nel maschile, sposta l’attenzione sul Mondiale alle porte:
“Sarà un’esperienza pensa molto difficile, mi sembra che si vede anche dalle convocazioni che siamo in un passaggio generazionale. Questo vuol dire che che arrivano le nuove e qualcuna delle anziane, che sono state bravissime, comincia a cedere il passo. Le giovani però hanno bisogno di fare quell’esperienza, quindi non sarà un torneo non facile per noi.
Poi sarà interessante vedere l’organizzazione difensiva ed offensiva, credo che abbiamo giocatrici con caratteristiche per fare male anche a squadre importanti”.
Sulla possibilità del gruppo Azzurro poi Ulivieri chiosa:
“Sono squadre alla nostra portata, il passaggio del turno non è impossibile ma ci sarà bisogno di grande prestazione. Abbiamo iniziato una preparazione lunga e questo, se non commettiamo errori, potrebbe portare ad arrivare ad una tenuta fisica che può contare molto a livello individuale”.
La chiusura, invece, è su quello che è stato dopo i Mondiali di Francia 2019:
“Intanto i Mondiali ci hanno dato visibilità. Il movimento è partito, ora la situazione non riusciamo a monitorarla, dovremmo aspettare i risultati. Noi stiamo guardando i risultati delle nazionali giovanili e ci siamo avvicinati ad un rendimento quasi alla pari delle altre. È chiaro, quando troviamo nazioni come Francia e Germania che si veda però un livello nettamente superiore. Stiamo accorciando comunque questa differenza”.