L’Harley&Dikkinson Chievo Women è molto lieto di annunciare ufficialmente di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a mister Fabio Ulderici.
L’allenatore guiderà la formazione gialloblù nella stagione sportiva 2023/24 e sarà affiancato dal veronese Massimo Carli, ex collaboratore tecnico della Sampdoria, che assumerà il ruolo di vice.
Classe 1983, a dispetto della giovane età il tecnico piemontese ha già alle spalle molte esperienze di valore. La più lunga e probabilmente formativa è quella nel mondo Juve: sei anni nel settore giovanile del club bianconero, nel corso dei quali ha vinto anche due volte il Torneo di Viareggio, oltre a tre stagioni da viceallenatore della Primavera delle Juventus Women.
Nelle ultime tre stagioni mister Ulderici ha condotto due squadre di Serie A, assumendo la guida tecnica di Parma ed Empoli. Nel percorso biennale con i toscani, cominciato da secondo di mister Spugna, ha ottenuto un sesto posto subentrando ad aprile come primo allenatore e un’importante salvezza nell’annata successiva, oltre a togliersi la soddisfazione di centrare la semifinale di Coppa Italia nel 2022 grazie a uno storico successo all’Artemio Franchi contro la Fiorentina.
Oggi arriva per lui una nuova e stimolante esperienza. Di seguito le sue prime parole da neo tecnico dell’H&D Chievo Women ai microfoni dei nostri canali ufficiali.
Benvenuto Mister. Cosa ti ha convinto a ripartire dall’H&D Chievo Women e com’è stato il primo impatto con questo nuovo mondo?
“Dopo l’esperienza di Parma ho ricevuto diverse proposte, ma nessuna di queste ha fatto scattare in me quella scintilla che cercavo. Avevo bisogno di sentire il fuoco dentro e soprattutto di un progetto serio e concreto. Quando mi ha chiamato per la prima volta il ds Simone Lelli ho trovato tutto questo. Ho percepito sin da subito un’alchimia speciale sia con lui che con il ds Alessandro Nurzia. Tutti e tre abbiamo condiviso immediatamente la stessa visione ed è stato semplice progettare insieme la nuova stagione con chiarezza e sintonia. E questo non è un dettaglio, né un aspetto scontato“.
Per cominciare a conoscerti meglio, puoi dirci qualcosa sulla tua filosofia di gioco e sulla tua idea di calcio?
“Per me il calcio è proposta, è dominio, è provare costantemente a comandare la partita. Sono convinto che se fai dipendere da te la gara hai certamente più possibilità di arrivare al risultato. Perchè se subisci devi sperare in qualche modo in circostanze anche casuali o dettate dall’avversario, ma se dipende da te al contrario spingi la gara verso una direzione e hai più possibilità di determinare il tuo destino, oltre a far crescere di più le tue giocatrici. Perchè si migliora soprattutto quando sei protagonista. Dominare il gioco non vuol dire solo avere il possesso: se indirizzi l’avversario verso una situazione che hai preparato, stai comunque comandando il gioco, anche senza palla. In entrambi le fasi, vuol dire fare in modo che la partita vada strategicamente nella direzione desiderata“.
Cosa ne pensi di questa nuova sinergia tutta veneta fra Chievo, Cittadella e Vicenza. Può essere un’opportunità?
“Quando delle società strutturate con un vissuto importante alle spalle di calcio femminile decidono di riunire le forze, è un valore aggiunto da tutti i punti di vista. Nel momento in cui sono stato contattato questa collaborazione era già in via di sviluppo e l’ho accolta come un fattore in più del alzare ulteriormente il livello. Creare un polo di riferimento in Veneto, anche per quanto riguarda il settore giovanile, permette di allargare il bacino di utenza e il numero di calciatrici far crescere e selezionare. Tutto ciò mi ha dato subito l’impressione di club con le idee chiare e soprattutto che sta lavorando non solo in funzione della prossima stagione, ma per costruire il futuro”.
Dal punto di vista strettamente sportivo, invece, quali possono essere le ambizioni in vista della prossima stagione?
“Sinceramente io non credo negli obiettivi a tavolino, soprattutto a inizio stagione, è sempre il campo che parla. Quello che posso assicurare è che la nostra sarà una squadra se la giocherà su tutti i campi, che proverà a vincere e giocare sempre con consapevolezza, divertirsi e non avere paura. Chiaro che è un percorso che raggiungi solo col lavoro quotidiano: quello che è importante non è tanto l’arrivo, ma il cammino. Gli obiettivi per essere reali devono essere toccabili. Se vuoi arrivare ai grandi risultati, bisogna fare risultati ogni giorno, a partire da ogni allenamento, partita dopo partita. Per me è importante soprattutto acquisire una mentalità per dimostrare ogni domenica chi siamo”.