Si è chiuso l’ultimo test per le ragazze azzurre, prima della partenza per la Nuova Zelanda, con l’amichevole contro il Marocco con un risultato di parità: 0 a 0.
Dopo due settimane di preparazione a Brunico, le prescelte da Milena Bertolini sono scese in campo a Ferrara allo Stadio Paolo Mazza per misurarsi con la selezione africana provando schemi e tattica per arrivare cosi, la prossima settimana, nella terra dei canguri per proseguire il lavoro che le porterà all’esordio contro l’Argentina.
Italia che ritorna al “Mazza”, di fronte ai 3600 tifosi presenti sugli spalti, non trova la sesta vittoria in altrettanti incontri: qui nel 2019 battendo il Belgio ipotecò la qualificazione per l’edizione francese della Coppa del Mondo e sempre qui nove mesi fa con il successo con la Romania (2-0) ipotecò il biglietto aereo per i Mondiali. “Ormai Ferrara è come se fosse casa nostra, ha dichiarato la Ct nella conferenza stampa del pre-gara, questo impianto secondo me è perfetto per il calcio femminile e qui abbiamo ricordi bellissimi perché il pass per il Mondiale è sempre passato da qui. Incrociamo le dita e speriamo che continui questo percorso”, ma le parole e le speranze hanno soltanto portano un risultato di parità.
La prima frazione di gara, in formazione sperimentale, si è vista un’ Italia che in fase di costruzione con Benedetta Orsi e Elena Linari ha dovuto impostare dal basso, visto che il Marocco ha giocato in pressione alta, con il debutto in campo della vent’enne Emma Severini: si sono viste buone giocate, con palla avanti, ma a compiere il primo tiro pericoloso sono state le avversarie con Jraidi. Si sono visti molti errori tecnici, forse la pressione per la conquista al volo ha alzato la tensione in campo, ma in fase di impostazione il 4-4-2 del Marocco molto compatto ha bloccato gli spazi per le azzurre. Le ospiti molto chiuse, giocano un calcio in marcatura stretta, per poi colpire in contro piede con lanci lunghi nella centrale di campo. Le nostre ragazze con Martina Piemonte, punta avanzata, non trovano i giusti equilibri per colpire a rete per l’ottima copertura delle undici di mister Reynald Pedros, buoni i movimenti di Chiara Beccari ma sempre troppo chiusa per trovare gli spazi alla finalizzazione.
Partita molto equilibrata, sebbene il Marocco ha avuto più occasioni a rete giocando negli spazi e usando di più il fisico e mettendoci in difficoltà. Un primo tempo che ha evidenziato una buona visione di gioco delle ospiti, sopra tutto in fase difensiva per poi aprirsi in fase di contropiede trovando gli spazi per la giocata, ed estrema difficoltà delle azzurre a mettere in movimento le punte.
La ripresa ha visto i cambi tattici della Bertolini: con l’ingresso della diciasettenne Giulia Dragoni (per Severini) , Valentina Giacinti (per Piemonte) e Bergamaschi (per Boattin) per testare un nuovo modulo a cercare la profondità. Modulo che ha visto delle buone spinte, con più dribbling, nel cercare di attaccare gli spazi fin dai primi minuti. Italia che pur cambiando poco nell’equilibrio del centro campo vede una formazione più tecnica costruire meglio ad intensificare di più il gioco e a provare al tiro nella porta avversaria. Con l’ingresso di Barbara Bonansea (per Beccari) e Benedetta Glionna (per Serturini) le nostre azzurre mettono ancora più esperienza nel quadrante di gioco, e ci provano prima con Caruso e subito dopo con Giugliano sfiorando il vantaggio: il portiere delle Campionesse d’Africa è brava a negare il gol per i nostri colori, ma l’Italia cresce. Con l’ultimo cambio disponibile Cernoia (per Giugliano) si chiude il test, ma a reti inviolate.
Dopo questo incontro, si spera che la Commissaria Tecnica abbia liberato i dubbi per chiudere i nomi delle 23 ragazze che porterà con lei per l’evento più importante al mondo, ma certamente la Nazionale vista quest’oggi in campo ha dimostrato carattere ed una spiccata affinità di gruppo; ma in Australia basterà questo? Vedremo. Forza azzurre.
Non si supera la fase a gironi. Questo è poco, ma sicuro.