L’incontro della 28° giornata di Seria A, tra le neo Campionesse d’Italia della AS Roma e le campionesse uscenti della Juventus, ha chiuso le “Analysis Match della Panini Digital” per questa stagione.
Un anno ricco di dati statistici ed analisi dettagliate che ci hanno permesso di capire meglio le tattiche di gioco, i flussi della palla e le migliori giocatrici del nostro campionato.
Una gara, quella disputata a Vinovo, che si è disputata a giochi fatti senza nessuna motivazione se non quelle delle padrone di casa di ben figurare difronte ai loro tifosi, per le capitoline ( per tre quarti con l’organico ridotto) è stata una gara in preparazione della Finalissima di Salerno, per tentare il triplete annuale, dove si assegnerà la “Coppa Italia”.
Partita che ha dato alla Juventus un miglior Indice di Valutazione di Squadra (IVS): 59 contro 41 della Roma, e che ha visto, risultato a parte, anche un buon gioco ed una serie di numeri interessanti al fine della valutazione generale del gioco.
Le tre reti di Nystrom, Girelli e Cernoia del primo tempo hanno certamente caricato il gruppo, nella ripresa le due reti in soli 5 minuti delle avversarie (con Minami e Haug) hanno risvegliato il gioco. Ma guardando in dettaglio i primi 45 minuti notiamo dai dati generali che il volume di gioco espresso è quasi identico (un 51% contro il 49%), così come le palle giocate ed i passaggi riusciti ( 50 contro 50 esattamente pari). Due squadre che oramai si conoscono alla perfezione e si studiano da anni nei minimi particolari: la posizione sul terreno di gioco risulta essere 46.4 per le bianco nere, ed 53.5 per le giallo rosse, con estrema attenzione ai rientri in posizione di copertura.
In fase difensiva l’atteggiamento è stato analogo, con un recupero della palla superiore alla Roma ( 23.7 contro 17.1% delle padrone di casa); mentre il recupero dei palloni temporanei è a favore della Juve (32.9% contro un 26.9). La diversità si nota sulla difesa della porta, dove le uscite con parate sono state più efficienti per le vincitrici.
In fase offensiva, con la ricerca della profondità le ragazze di Montemurro hanno prodotto di più, portando tiri pericolosi con iniziative personali superiori (55.6% contro 22.2 a sinistra ed 44.4% contro 77.8% a destra). I 12 dribbling contro gli 8 segnano un altro tassello per le Piemontesi che sfruttando meglio le occasioni a rete ( 7 contro 5) sono state brave a chiudere la gara.
Numeri alla mano, la notevole capacità di giocare 564 palle per le padrone di casa ed 568 delle avversarie fa capire la sintesi di una gara, che contava poco sulla carta, ma che ha evidenziato quanto gioco si sia espresso sul quadrante verde.
Nella Finalissima di Coppa sarà ancora maggiore, sia l’intensità che la voglia di ben figurare, e crediamo che lo spettacolo con le due forze più dinamiche del nostro campionato sia assicurato.
Tra le file che meglio hanno interpretato la partita troviamo Cecilia Salvai, con l’ 83% dei passaggi riusciti (ovvero 58 palloni), seguita da Pedersen (alla sua penultima gara con la maglia bianconera) con l’ 82% (pari a 45 sfere andate a buon fine).
La Roma con Minami segna l’86% (con 72 palloni calciati e riusciti per il suo gruppo) per la più tecnica e precisa dell’intero match. Le sue giocate con Landstrom (per 22 sfere) e Kollmats (per 11) segnano i flussi di gioco delle neo Campionesse d’Italia.