La caduta del Parma in serie B, viene dopo un pareggio per 2 a 2 in casa contro il Como, e la sconfitta a Bogliasco contro la Sampdoria per 3 a 0. Attraverso i dati della “Panini Digital” analizziamo la sconfitta del Parma contro le blue-cerchiate: un match che ha visto un indice di valutazione di squadra (IVS) pari a 66 contro il 34 delle rivali. Una gara vinta, dopo una stagione poco fruttifera per la Samp, che forse nell’ultimo incontro a Pomigliano deciderà chi sarà dentro o fuori nella massima categoria della prossima stagione.
Il Parma ha avuto un maggior possesso di palla, un 56% contro un 44% delle padrone di casa, e giocando un maggior numero di palloni: 582 contro i 421 della Sampdoria, ed avendo una qualità di gioco superiore con 325 passaggi riusciti, contro i 163 delle doriane, ma nonostante ciò le giallo-blu cedono tre punti e retrocedono in B.
Ma cosa è mancato a questo Parma per la sfida salvezza che le ha viste perdere? Pur mantenendo una supremazia territoriale maggiore, un 53% contro il 47%, ed un baricentro posizionato sui 51.7 mt. non recupera palloni in fase difensiva, cedendo troppo e tutto alla Sampdoria, e non protegge l’area subendo le 3 reti delle padrone di casa.
La fase offensiva della Sampdoria ha espresso, su inizio azione, una % di palloni a scavalcare il centrocampo (26.5 contro i soli 7,9%) con tanta ricerca nella profondità usando passi lunghi (ben 27 contro 15) e materializzando nelle iniziative personali la chiave di vittoria finale. Gli 11 dribbling messi a segno, ed una % di attacco delle blu-cerchiate mai viste in questo campionato, hanno dato slancio al gruppo con il 48.2% di attacco alla porta avversaria, contro il solo 41.6% del Parma, e mettendo 15 tiri verso la porta (con sei tra i pali) e 3 reti di pregevole fattura.
Il Parma, con le poche occasioni avute per andare a rete, soltanto 5, non sono state sufficenti e si è dovuta arrendere all’ultima giornata. I tiri di Benoit e Banusic non hanno avuto influenza alla porta difesa da Amanda Tampieri. Tra le doriane la più tecnica è risultata Re con le sue 25 sfere andate a buon fine, di cui 13 utili, e con De Rita che calamita 52 palloni tra i suoi piedi per le ripartenze, e recupera 29 sfere, porta l’attacco della Sampdoria ad essere più incisivo. Tarenzi e Bonfantini sono le più conclusive, con 5 tiri a testa ed una rete a ciascuna, ma anche Baldi e Conc provano a calciare a rete.
Le retrocesse Parmigiane trovano con Jelencic un buon flusso di gioco, con 43 sfere colpite in modo impeccabile per il 63% dello sviluppo totale di gioco, ma le 10 sfere lanciate a Cox non hanno prodotto lanci offensivi, ma bensì retropassaggi poco influenti. Una gara con troppo possesso palla e poco dinamismo di gioco offensivo hanno portato ad una sconfitta pesante per un Parma che ad inizio campionato poteva essere la vera rivelazione di questa nuova formula della Serie A, ma che non lo è mai stato, inoltre nella seconda fase di play out ha ottenuto la peggiore differenza reti ( – 32) con sole 3 gare vinte, 7 pareggiate e 16 sconfitte.
Per la Sampdoria, il prossimo ed ultimo scontro a Pomigliano, sarà l’ultima gara (da dentro o fuori) per la permanenza nella massima serie.