Nell’Emilia Romagna a vincere la Poule Primavera d’Eccellenza è stata l’Union Sammartinese, che ha ottenuto la prima piazza grazie ai 28 punti raccolti nelle 11 sfide disputate. Tra i punti di forza della squadra l’esterno, classe ’94 originaria di Forlì, Carolina Rotondo, che abbiamo raggiunto per qualche battuta. Queste le parole sulla stagione dell’ex Fortitudo Mozzecane, che ha vestito tra le altre anche le maglie di Olimpia Forlì, Aurora ed Imolese:
“Venivamo da un periodo di grande forma e unità tra di noi, eravamo coscienti che potevamo e volevamo vincerla. Purtroppo un nostro difetto è quello di partire con la paura e il freno a mano tirato, e infatti abbiamo preso gol dopo poco. Il gol su punizione prima dell’intervallo ha aiutato a ripartire nel 2º tempo senza la frenesia della rimonta. Nel secondo tempo si è vista l’Union che lotta, gioca, inventa e crea. Bella da giocare e credo anche da vedere. Il risultato finale è frutto della nostra superficialità nei minuti finali, dove sul 4-1 abbiamo tirato i remi in barca, brave le avversarie a crederci fino all’ultimo e a segnare due reti. La nostra vittoria è stata meritata”.
“L’inizio di stagione è stato particolare, bisognerebbe in realtà suddividerlo in più parti. Eravamo un gruppo numeroso, ricco di elementi validi che però a livello calcistico non erano mai stati amalgamati tutti assieme. C’era entusiasmo e con tentativi ed errori abbiamo portato a casa i nostri punti. Poi ci sono state alcune defezioni nella rosa, siamo diminuite, e prima del periodo natalizio ci sono stati due mesi buoni, forse anche di più, di crollo psico-fisico. Non siamo riuscite a capirne la causa, perché in allenamento in realtà eravamo tutte motivate e in forma.
Credo però sia stato un passaggio necessario in un certo senso, ci ha unite ancor di più, e ci ha fatto capire che per vincere bisogna divertirsi. Quando in campo giochiamo come sappiamo fare, non ce n’è per nessuno. Mi assumo le responsabilità di quello che dico”.
“La seconda parte di stagione come detto prima è stata una primavera, una rinascita, è stata l’occasione per conoscerci di piu tra di noi, per supportarci e sopportarci, che non è facile. Io poi ho un bel caratterino, anche con l’allenatrice ho litigato, è finita che mi ha mandata a fare la doccia. Però ecco guardando quest’anno, vedo un percorso di crescita, dove ogni fatto accaduto, è servito”.
“Per me è stata una stagione lunga, forse per tutte. È partita in salita, ero nuova sebbene alcune ragazze le conoscessi e avessimo giocato insieme anni fa, era tutta un’altra situazione. L’allenatrice non mi conosceva, io nemmeno, solo di nome, e anche li ci siamo scornate un po’ all’inizio. Poi ripeto, sono una che parla in campo, e inizialmente se non sai che è la normalità e non c’è mai nulla di personale o cattiveria, non la prendi bene. Piano piano poi il tempo aiuta e tante incomprensioni si sono risolte da sole, ci siamo date fiducia le une con le altre, è stata data a me, io l’ho data a tutte le mie compagne, e cosi abbiamo vinto”.
“Di ricordi ce ne sono tanti, credo che uno dei più belli rimarrà il gol vittoria, con un tiro da fuori, del 3-2 contro il Piacenza, dopo una rimonta al 90º minuto. Oltre al gol, sicuramente bello, è stato bello esultare assieme, tutte abbracciate, unite, più coscienti di noi, di quello che possiamo fare e di quelle che siamo. È poi continuata la festa con un 3º tempo dove da calciatrici ci siamo trasformate in ballerine e abbiamo festeggiato fino a tardi.
Dico grazie a ognuna della mie compagne, allenatrici e tifosi, ci siamo divertite”.