Nel primo incontro dei play off, per la promozione in serie C, Torino Women e Femminile Juventus Torino hanno dato vita ad una sfida altamente spettacolare, giocata dall’inizio alla fine a mille all’ora, con un pressing asfissiante e grinta a tutto campo. La gara si è chiusa sul 2-2 ed il risultato di parità è stato probabilmente quello più giusto, ma avrebbe potuto concludersi anche sul 5-5, per le occasioni create, od anche a reti inviolate, per il gran lavoro svolto dalle difese.
Il responsabile granata, Mauro Sardone all’esordio in panchina, ha schierato le sue ragazze con un classico 4-4-2: Prundeanu in porta, Dell’Osso e Palmisano esterni bassi con Tesse e Capello centrali difensivi, Zappone ed Abu Toma a centrocampo, Lombardo e Molinar Min sulle ali, Prencipe e Spagnolo in attacco.
Il suo rivale, Stefano Serami, ha invece posizionato le juventine (in divisa azzurra, con maniche della maglia gialle) con un elastico 3-5-2, trasformabile in un 5-3-2 in fase di non possesso, che vedeva Liberti fra i pali, Ferro–Banchero–Bodini nella linea difensiva, Giraudo e Nicolo a tutta fascia, Municchi–Marguati–Cassara nella linea mediana, Falcone e Sobrino di punta.
L’avvio del match è stato immediatamente arrembante, con le ospiti forse maggiormente in grado di dialogare nello stretto, ma con le padrone di casa più aggressive nel pressing. Il primo tiro in porta era però delle azzurrogialle, con la Noemi Sobrino che se lo faceva parare da Patricia Prundeanu, al 5’.
Solo quattro minuti più tardi, arrivava invece la prima conclusione delle toriniste: era un tiro cross della Federica Prencipe, che dalla parte destra dell’area sorprendeva il portiere Chiara Liberti regalando il primo vantaggio alla Torino Women. Il gran pressing delle granata permetteva ancora la possibilità di raddoppio ad Alessandra Spagnolo, che si liberava al tiro da dentro l’area ma alzando leggermente la mira.
Il nuovo rischio portava il mister ospite a modificare l’assetto della sua squadra, passando alla difesa a quattro (con l’arretramento di Beatrice Giraudo) e con l’adozione del trequartista (ruolo destinato a Martina Falcone), in modo da riuscire a coprire meglio tutte le zone del campo. La mossa, per sortire i suoi effetti, necessitava di ancor più grinta da parte delle juventine, che a quel punto si adattavano alla battaglia in tutto e per tutto: insomma, come si direbbe in gergo schermistico, abbandonavano il fioretto per impugnare la sciabola.
Intorno alla mezz’ora (dopo che, al 26’, una punizione da quasi centrocampo della torinista Martina Capello aveva centrato la parte superiore della traversa, a portiere ampiamente battuto), una tambureggiante azione delle ospiti veniva interrotta dal “tamponamento” della Falcone, proprio da parte della Capello: l’ottimo arbitro Ruggero Rondinone, della sezione di Torino, decretava il rigore che veniva trasformato da Francesca Bodini, con un preciso tiro alla destra dell’estremo granata, vanamente proteso in tuffo.
Il ritmo forsennato ed il pressing asfissiante delle due contendenti non concedeva pause, creando persino alcuni momenti di confusione, ma obbligando il pubblico presente ad ammirare la partita quasi in… apnea! La prima frazione si chiudeva però senza altre segnature, nonostante un’occasione per la squadra di casa, con Odiphri Abu Toma che, dopo un batti e ribatti nell’area avversaria, calciava alto (37’), ed una per la compagine ospite, con la Sobrino che colpiva in pieno il palo di sinistra, nel minuto di recupero.
Alla riapertura delle ostilità, le due formazioni riproponevano in campo gli stessi “undici”, anche se mister Sardone invertiva le posizioni di Capello ed Abu Toma, con la prima nominata a centrocampo e la seconda in difesa. Questa scelta, in realtà, non sortiva grandi cambiamenti (ed in effetti, il condottiero granata tornava sui suoi passi verso la metà del tempo) e le ragazze di casa erano costrette a battersi col coltello fra i denti: alla prima occasione, però, la Prencipe colpiva nuovamente. Al 50’, infatti, impattava perfettamente di testa un cross dalla destra di Valentina Zappone e trafiggeva la Liberti.
La risposta della formazione juventina non si faceva però attendere, con la Bodini che trasformava magistralmente una punizione dal limite, solo otto giri di lancette più tardi, riportando il risultato in parità.
Con la pioggia che diventava più insistente, iniziava anche il balletto dei cambi, su entrambi i fronti: al 56’ entrava Federica Camporelli nella Torino Women (al posto di una Spagnolo che non la prendeva troppo bene, ma che onestamente in questo spezzone di ripresa era apparsa un poco avulsa dal gioco), mentre pochi minuti dopo la Femminile Juventus faceva uscire una stanca Falcone, proponendo al suo Linda Gangi.
Nonostante il fondo reso viscido, le due squadre continuavano a confrontarsi su ritmi sempre molto alti, pur se la precisione finiva per decrescere. Di veramente pericolose, si registravano ancora un’incursione della gialloazzura Erika Nicolo (65’), che però allargava troppo il piattone sull’uscita di Prundeanu, ed un destro di Arianna Lombardo da posizione defilata (92’), che usciva non di molto sul primo palo.
Per il resto, intorno ed all’interno delle due azioni, si registravano solo sostituzioni: prima (82’) Chiara Peronace rilevava l’ospite Nicolo, quindi (89’) Francesca Pomati doveva subentrare all’infortunata Debora Palmisano, fra le padrone di casa, ed infine (a non molto dal fischio di chiusura) mister Serami mandava sul terreno, in un sol colpo, Eleonora Troiano, Teresa Bianco e Greta Petrilli, richiamando Giraudo, Banchero e Sobrino. Ed a quel punto, era veramente tutto.
Dunque, Torino Women e Femminile Juventus rinviano ogni sentenza alla gara di ritorno, che si terrà domenica prossima sul campo di via Faccioli, a Torino e, vista questa partita d’andata, c’è da augurarsi che entrambe le rivali riescano nuovamente ad esprimersi su questi livelli: i rispettivi allenatori, magari, preferirebbero centrare la qualificazione nel corso di un match almeno un pizzico più soft, ma per il pubblico che riuscirà ad essere presente, sarebbe una vera e propria goduria!