Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Giovanni Albanese. Il giornalista de La Gazzetta dello Sport ha aperto la chiacchierata sulla Serie A, ormai ai titoli di coda con la sua seconda fase:
“Il nuovo format avrebbe dovuto tenere più aperto il campionato, invece la Roma ha definito buona parte del successo già nella prima parte. Ovviamente bisogna riconoscere i meriti della squadra di Spugna, quasi impeccabile quest’anno. Credo sia necessario rimandare il giudizio su quanto il nuovo format possa rendere davvero spettacolare e accattivante la nostra Serie A femminile”.
Sul nuovo format il volto di Sportitalia poi aggiunge:
“Sembra interessante, forse il campionato non è ancora così omogeneo e credo sia necessario comprendere più sul medio periodo come si assesteranno le società al professionismo, che ha comunque aumentato i costi di gestione. La Roma ha raccolto i frutti di un lavoro che parte da lontano, l’Inter mi pare in crescita e va tenuta fortemente in considerazione nella corsa scudetto del prossimo anno insieme al Milan. La Fiorentina ha fatto cominciare un nuovo ciclo e penso la Juventus dovrà prenderla d’esempio per la prossima stagione”.
Il giornalista originario di Enna sull’affermazione delle giallorosse poi chiosa:
“Il campionato di quest’anno ha dimostrato che i cicli nel calcio si aprono e si chiudono con una regolarità di un orologio. Se sei bravo a raccogliere quando è il tuo momento, vinci; diversamente salti il giro e ti metti in coda. Allo stesso modo bisogna saper cambiare prima che diventi necessario farlo. La gestione dei momenti fa la differenza in una partita come nella pianificazione di un’intera stagione. Vincere è un effetto straordinario, mai causale: la Juventus ha saputo farlo per tanti anni di seguito, la Roma ha meritato lo scudetto di quest’anno. Il calcio femminile sta crescendo, serve ancora molto supporto per dargli il valore che merita”.
Sulla Nazionale, invece, l’ex Direttore di Juventusnews.24, iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 2005, non ha dubbi:
“Mi aspetto qualcosa di diverso, di nuovo, rispetto all’estate scorsa. C’è uno zoccolo duro al qualche bisogna essere riconoscenti, ma spero anche di cominciare a vedere una prospettiva per il futuro. Nei club cominciano a esserci giovani con tanta esperienza che meritano più spazio, bisogna dar loro fiducia”.
Sugli approcci con il calcio femminile, infine, il giornalista classe ’86, ricorda:
“Sono nato e cresciuto a Enna, la mia famiglia vive lì. La squadra di pallamano femminile ha vinto scudetti e per questo, quando la Juventus ha avviato il suo progetto, ho compreso subito il valore che potesse avere per il club. Non avevo mai seguito prima e ancora oggi lo studio con curiosità. Ero a Mozzanica, nella prima storica partita della Juventus Women in Serie A femminile. C’eravamo io e due tifosi bianconeri, oltre ai tifosi della formazione locale. Oggi le ragazze hanno un seguito impressionante, penso crescerà ancora nei prossimi anni”.
Buonasera. Perchè Sportitalia non segue il calcio femminile? Potevate chiederglielo. Probabilmente le persone hanno la memoria corta, vi ricordate qualche anno fa la dichiarazione del “direttore” Criscitiello sul calcio femminile?