Jennifer Hermoso è nata nel 1990, a Madrid.
Erano gli anni in cui il calcio femminile esisteva già ma non era seguito, in televisione non si passava nessuna partita e le bambine che praticavano questo sport erano davvero poche.
Per Jenni (come è ormai chiamata da tutti), quelli sono stati gli anni delle partite al parco con bambini che non sempre conosceva ma con cui amava giocare.
La sua passione per il calcio nasce infatti sotto l’ombra di grandi alberi che abbellivano il parco e grazie a suo nonno, Antonio Hernandez, che spesso la portava a vedere le gare dell’Atletico Madrid, sua ex squadra quando era ancora un giocatore (faceva il portiere, e per ironia della sorte, sua nipote è diventata una delle attaccanti più temute proprio dai portieri).
Suo nonno l’ha incoraggiata a giocare a calcio e così Jenni inizia prima a giocare a futsal, poi si cimenta con il calcio a 7 e finalmente all’età di 12 anni riesce a superare i test ed entra a far parte dell’Atletico Madrid.
Lì la sua vita cambia.
Prima di approdare in un club così importante, la Hermoso ha spesso dichiarato di essere “Orfana di idoli”.
Era una solo una ragazzina che guardava le partite di calcio maschile in televisione e non riusciva ad avere un proprio idolo, qualcuno in cui riconoscersi e da ammirare e imitare.
Non riusciva ad identificarsi perché, come detto prima, il calcio femminile esisteva già solo che non aveva la popolarità che si sta conquistando oggi.
Tutto cambia quando entra nel settore giovanile dell’Atletico. Qui incontra Ana Fernández Navarrete, chiamata semplicemente Nervy, sei anni più grande di lei. Proprio Nervy diventa il suo idolo, quel punto di riferimento che Hermoso cercava da tempo e che non aveva mai avuto durante la sua infanzia.
In una intervista rilasciata qualche anno fa, ha dichiarato:
“La maglia di Zidane? Avevo la felpa che Nervy mi aveva regalato. Era oro su stoffa per me. Quante persone possono dire di aver giocato con il proprio idolo? Volevo solo essere come Nervy. Giocare in prima squadra, viaggiare con le mie compagne. Non potevo nemmeno sognare che succedesse tutto quello che è successo”
Ed è stata proprio Nervy a selezionare Jenni Hermoso dopo i test, visto che prima erano le stesse giocatrici a fare da scout.
Sono anni importanti, anni in cui Jenni migliora tecnicamente e si mette in luce per i suoi movimenti offensivi. Ha un innato senso del goal e, seppure ancora giovane, si mette in mostra e riesce a raggiungere la prima squadra (il suo viaggio tra le fila dell’Atletico Madrid dura ben 8 anni). Successivamente si trasferisce al Rayo Vallecano e nel 2013 decide di provare un’esperienza diversa, e approda nella squadra svedese Tyreso, giocando insieme ad altre calciatrici molto promettenti e che avrebbe ritrovato successivamente sia como compagne in nazionale sia come avversarie (Vero Boquete, Christen Press, Marta, Caroline Seger).
Il 2013 è l’anno della svolta: la Hermoso diventa un attaccante completo, un numero 9 che ama spaziare per il tutto il fronte d’attacco, in grado di dare equilibrio e supporto ma facendosi trovare sempre pronta in area di rigore per finalizzare l’ultimo passaggio ricevuto. Il suo lavoro di movimento a servizio della squadra, viene notevolmente messo in evidenza prima durante le partite con la Nazionale Spagnola e dopo nel Barcellona.
E’ proprio nel club catalano che vince tutto quello che una calciatrice può vincere e diventa uno dei nomi più influenti del calcio femminile mondiale.
“Ho imparato tutte le conoscenze di base che ho all’Atlético, ma il Barça mi ha definito una giocatrice. Alla fine, pensi sempre di poter tornare dove sei stata felice”
La storia che lega Jenni al Barcellona si divide infatti in due periodi: approda nel gennaio del 2014 e resta nel club spagnolo fino al 2017, segnando 77 reti in 90 partite.
Si trasferisce poi al PSG e successivamente torna in Spagna, questa volta nell’Atletico Madrid.
Dal 2019 al 2022, decide di tornare nel club dove si era trovata meglio, che l’aveva vista esplodere come calciatrice e fatta maturare come persona: al Barcellona.
Torna e vince per due volte la Scarpa d’Oro, segnando con una continuità invidiabile, due campionati e negli stessi anni anche la Copa de la Reina.
Il Barcellona delle ultime stagioni è una rosa composta da giocatrici di livello internazionale e, grazie alle accelerazioni di Alexia Putellas e al fiuto del goal di Jenni Hermoso, tra tutte, vince nella stagione 2021-2022 la Uefa Women’s Champions League.
Oggi gioca nel Pachuca, squadra messicana. Il suo addio al club catalano ha riempito per giorni le pagine dei quotidiani sportivi femminili e i fan non hanno accettato felicemente la sua scelta.
Delle volte però, nella vita, bisogna avere il coraggio di cambiare, di prendere scelte difficili e mettere al primo posto la propria serenità e la propria felicità.
Ed è quello che Jennifer ha fatto quando ha deciso di lasciare Barcellona per preservare il suo equilibrio mentale da atleta e mettersi al primo posto.
Perché se è vero che il suo braccio sinistro è pieno di tatuaggi dedicati alla sua famiglia (“Ce n’è uno per mia madre, la mano di mia nipote, le iniziali dei miei nonni, un garofano per mia nonna e la vecchia stazione radiofonica di mio nonno!”) quello destro è dedicato interamente a sé stessa, perché, come detto, bisogna ricordarsi di mettersi al primo posto.