1933 – la storia di questa partita nasce a Milano, quando la squadra dilettantistica ”Gruppo Femminile Calcistico” o detto GFC, ma di cui furono tra le fondatrici le sorelle lodigiane Boccalini: Marta, Rosetta, Luisa, oltre a Giovanna, ottiene il permesso dal Coni di giocare partite regolari, ma ben presto l’entusiasmo per aver ottenuto tale concessione viene travolto da una decisione netta e chiara.
Con i cordoni della dittatura che si facevano man mano più stretti, restrizioni quali dover giocare con la gonna, in un campo di calcio in cui potevano entrare solo donne o parenti maschi, con portiere un ragazzo e tiri rasoterra (dopo essersi sottoposte a visita ginecologica: il regime temeva non potessero diventare madri), non bastò più.
Il calcio femminile viene preso di mira dalla stampa, deriso e denigrato, il regime decide che le donne si stavano appropriando di troppa libertà, dunque lo sport femminile come il calcio venne bandito.
Come detto, la GFG ottenne il permesso per giocare è dunque il campionato iniziò a prendere forma, il calendario venne stilato ed era tutto pronto per la prima gara fuori porta, ad ospitare le ragazze lombarde sarebbe dovuta essere proprio Alessandria nel match Borsalino Alessandria-GFC, salvo poi essere fermate alla vigilia della prima trasferta.
2023 – Ora, 90 anni dopo, si torna in campo, questa volta in pantaloncini e scarpe col tacchetto, e si riparte simbolicamente proprio da quella sfida, la ‘Partita mai giocata’ con il ricordo di quello schiaffo tirato in faccia a tutte le donne per essersi prese tale libertà.
il 15 Aprile l’Acf Alessandria sarà ospite a Lodi, per una partita amichevole alle ore 15, dal forte valore simbolico. difronte alle alessandrine la formazione composta dal Partizan Bonola di Milano (gruppo che si è costituito di recente sulle orme del Gfc) e da un gruppo di giovani calciatrici lodigiane che militano nei vivai di squadre differenti.
Entrambe le società sono animate dallo stesso spirito delle pioniere del calcio femminile, portando a compimento quella partita mai giocata 90 anni fa, ma con lo sguardo rivolto verso il futuro, oggi che, pur non essendoci veti formali, il calcio femminile stenta ancora ad affermarsi e solo da poco (grazie anche alle qualificazioni ai mondiali di Sara Gama e compagne) ha riconosciuto professioniste, con relativo stipendio, le sole calciatrici che militano in serie A. E sempre per ‘gentile concessione’ di un mondo calcistico dominato, anche a livello dirigenziale, dagli uomini, non certo in ossequio al dettato Costituzionale di eguaglianza.
GFC-Acf Alessandria sarà un momento non solo sportivo ma il primo di una serie di eventi che in tutta Italia celebreranno l’Anniversario della Liberazione dall’oppressione nazi-fascista del 25 aprile.
COMUNICATO ALESSANDRIA