Il Sassuolo si è imposto sul Pomigliano per 2-0, conquistando così la terza vittoria in tre gare della Poule Salvezza di Serie A, vedendo sempre più vicina la permanenza nella massima serie.
La squadra ora ha tre settimane di pausa, sia per le vacanze di Pasqua e delle Nazionali che per il turno di riposo che osserverà nella quarta giornata della seconda fase del campionato.
Tuttavia, la Serie A ha avuto la possibilità, grazie al club neroverde, di ritrovare un’attaccante capace di segnare in qualsiasi momento: stiamo parlando di Daniela Sabatino, attaccante classe ‘85 con esperienze a Brescia, Milan e Fiorentina, oltre ad essere una delle pedine della Nazionale (infatti, con la Azzurre ha messo a referto trentadue reti in settanta presenze) la quale a gennaio ha deciso di tornare a vestire la maglia sassolese a distanza di tre anni, e la scelta è stata pressoché azzeccata, dato che in sette partite ha segnato quattro gol.
La nostra Redazione ha avuto il piacere di raggiungere Daniela e di risponderci ad alcune domande.
Daniela cos’è per te il calcio?
«Il calcio per me è tutto: è vita e gioia. Senza calcio non riesco a vedermi. Fin da bambina ho cercato sempre un professionista: negli anni ho cercato di fare di tutto per arrivare ad altissimi livelli e togliermi più soddisfazioni possibili».
Quando hai cominciato a capire che il pallone sarebbe diventato il tuo “migliore amico”?
«Mia mamma mi vedeva sempre col pallone tra le mie braccia, perché non giocavo con nessun altro giocattolo. I miei genitori mi compravano le Barbie e altri tipi di giocattoli, ma mi vedevano felice solo con la palla».
Essendo un’attaccante, cosa vuol dire per te realizzare una rete?
«Realizzare una rete di aiutare la squadra a vincere partite o a vincere trofei».
Qual è il gol che ti ha dato più emozioni?
«Per fortuna ne ho tanti di reti, come quello segnato col Brescia che ci ha permesso di vincere la Supercoppa contro il Bardolino oppure quello con la Fiorentina all’ultimo secondo allo Slavia Praga che ci ha portato agli ottavi di Champions. Spero comunque di realizzare ancora di gol».
Nella tua carriera calcistica c’è stato un anno in cui sei andata in Svizzera, dove hai giocato col Rapid Lugano nella stagione 2005/06. Cosa ti ha lasciato questa prima, e fino ad ora unica, esperienza all’estero?
«Sono andata al Lugano perché dovevo svincolarmi da un’altra società, e quindi ho scelto di andare all’estero. Il mio rimpianto è stato quello di non aver avuto il coraggio di fare altre esperienze fuori dall’Italia».
Da pochi mesi sei al Sassuolo, e con questa maglia hai fatto parte nell’annata 2019/20. Perché hai deciso di rindossare la divisa neroverde?
«Ho scelto il Sassuolo perché, nonostante l’età, ho ancora voglia di giocare, di divertirmi e di dimostrare ancora il mio valore. Conoscevo il mister e le ragazze, mi hanno dato questa opportunità, e sono felice di essere qua».
La scelta di tornare al Sassuolo si sta rivelando azzeccata, dato che in sette partite hai già messo a referto quattro gol…
«Abbiamo un obiettivo importante che è quello della salvezza, perciò sto cercando di mettermi a disposizione della squadra per fare pi gol e raggiungere al più presto possibile questo risultato».
Parliamo della gara vinta domenica contro il Pomigliano. Dove sono arrivati, secondo te, questi tre punti?
«Noi sappiamo benissimo che dovevamo affrontare otto finali e vogliamo vincerle tutte. Contro il Pomigliano abbiamo espresso il nostro gioco e, con pazienza, abbiamo messo in campo quanto fatto durante la settimana».
Adesso ci sono tre settimane di pausa, dovuta alle vacanze pasquali, agli impegni delle Nazionali e al turno di riposo che avrà il Sassuolo nel quarto turno di campionato. Quanto incideranno, per la squadra, questi ventuno giorni di sosta?
«Io spero non incidano tantissimo. Dispiace dover restare ferme tutto questo tempo, ma dobbiamo prepararci al meglio per cercare di vincere le ultima quattro finali».
Anche perché tra ventuno giorni il Sassuolo andrà sul campo del Como. Che gara possiamo aspettarci?
«Il Como, in casa, esprime un bel gioco. Ha tantissime giovani di prospettiva. Sono agguerrite e cercheranno di vincere, ma avranno davanti un Sassuolo che vorrà fare più punti possibili».
Che idea ti sei fatta sul format adottato quest’anno per la Serie A?
«È un format nuovo fatto per alzare il livello competitivo della Serie A, che ti permette di affrontare tutte le partite e decidere chi vincere lo scudetto e chi rimanere nel massimo campionato».
Qual è la squadra di A che ti ha colpito di più fino a questo momento? E quella che ti ha sorpreso di meno?
«Mi ha colpito la Roma, perché esprime il miglior calcio, infatti si è visto nella doppia gara di Champions contro il Barcellona, dove ha fatto bene, soprattutto all’andata hanno avuto occasioni per pareggiare, e anche al Camp Nou ha provato a giocarsela, ma sappiamo tutti che il Barça è una squadra fortissima. Forse, in negativo, posso dire l’Inter, perché pensavo avesse più possibilità di andare in Champions».
Chi può vincere lo scudetto?
«Secondo me solo la Roma può perdere lo scudetto, anche perché ha otto punti di vantaggio sulla Juventus…».
Nel tuo percorso calcistico ci sono state Fiorentina e Milan. Cosa ti hanno dato queste due squadre? Credi che entrambe le formazioni possano ancora dire la loro nella Poule Scudetto?
«Il Milan mi ha dato l’opportunità di indossare la maglia di cui sono tifosa e di avere il nove di Pippo Inzaghi che è il mio idolo. Invece, con la Fiorentina, mi ha ridato la possibilità di giocare ancora in Champions e di crescere. Sono contenta di aver fatto bene sia a Milano che a Firenze. Difficilmente le due squadre possano ancora dire la loro nella Poule Scudetto, anche se nel calcio tutto è possibile».
Restiamo sempre in tema ex squadre, e non possiamo non parlare dei tuoi anni passati al Brescia, dove in otto anni hai vinto due scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe e altrettante partecipazioni alla Champions. Cosa è stato per te far parte di questo club?
«È stato un privilegio e un onore. Sono contenta di aver trascorso otto anni indimenticabili col Brescia, perché mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire quello che volevo essere sin da piccola, ovvero la calciatrice a tutti gli effetti. Ho conosciuto persone meravigliose con sui mi sento tutt’ora».
Rimanendo ancora in tema Brescia, la squadra si trova all’ottavo posto della Serie B. Pensi che le Leonesse riusciranno a terminare nel migliore dei modi questa stagione?
«Me lo auguro. Una piazza come Brescia deve tornare in Serie A».
Passiamo al capitolo Nazionale, dove tu hai giocato settanta partite e hai gonfiato la rete per trentadue volte. Qual è il gol segnato con le Azzurre che ti piacerebbe ricordare?
«Quello contro la Svezia agli Europei nel 2017: ho ricevuto palla da Linda Tucceri e ho fatto un pallonetto al volo. È stato un gol veramente bello, anche se ero felice a metà, perché eravamo già fuori dalla fase a gironi del torneo».
L’Italia, negli ultimi mesi, sta faticando molto in termini di risultati e di prestazioni, escludendo le gare con Moldavia e Romania che hanno permesso alla Nazionale di andare ancora una volta al Mondiale. Cosa deve fare la squadra per uscire da questo momento di difficoltà?
«Bisogna ricompattarsi e di ritrovare lo spirito che c’ha contraddistinto al Mondiale del 2019. Tanti si aspettavano un’Italia che potesse dire la sua all’Europeo in termini di risultati e di prestazioni. Non è semplice affrontare realtà che investono da tanto tempo nel calcio femminile. Io mi auguro che si possa ritrovare quell’entusiasmo di quattro anni fa».
Pensi che l’Italia possa fare bene al Mondiale?
«Mi auguro che lo spirito sia diverso, che le ragazze possano giocare con tranquillità e mettere in campo tutto, poi vedremo quale sarà il risultato».
Il professionismo ha fatto bene al calcio femminile italiano?
«Sì, anche se mi aspettavo che il professionismo potesse arrivare un po’ prima. Mi auguro che possa essere un punto di partenza, affinché le società maschili possano investire nel calcio femminile ed avvicinare più gente a questo sport».
Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«La mia vita è sempre legata al calcio: se c’è una partita la guardo. Ovvio, nel tempo libero lo voglio passare coi miei amici e con la mia famiglia».
Che obiettivi vorresti raggiungere quest’anno?
«Prima di tutto portare il Sassuolo ad una salvezza tranquilla, poi vorrei migliorarmi ancora, di stare bene fisicamente, cercando di fare più gol possibili. Ovviamente, spero di avere una chiamata in Azzurro».
Cosa vuoi dire alle tue compagne del Sassuolo alla ripresa del campionato?
«Adesso dobbiamo staccare la spina, ma quando riprendiamo dobbiamo dare tutte il centodieci per cento».
Cosa vorresti dire a Daniela Sabatino di inizio carriera?
«Di essere esigente, puntigliosa e divertente».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Sassuolo Calcio e Daniela Sabatino per la disponibilità.