Il Como 1907, al suo primo anno nel femminile, ha chiuso al quarto posto nel Girone A di Promozione Lombardia con venticinque punti, un percorso fatto di sette vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte.
La squadra allenata da Samuele Piazza ha segnato quaranta gol, risultando la terza formazione più prolifica del raggruppamento, e subito ventuno, facendo del gruppo lariano come la quarta miglior difesa del campionato.
Parlando della retroguardia biancazzurra spicca anche la figura di Caterina Roselli, difensore classe ’05 che ha deciso in questa stagione di vestire la divisa comasca. La nostra Redazione ha raggiunto Caterina per risponderci ad alcune domande.
Caterina cosa significa per te giocare a calcio?
«Per me giocare a calcio significa essere libera di esprimermi e potermi svagare, facendo qualcosa che mi piace liberando la mente da qualsiasi preoccupazione».
Come ti sei avvicinata al mondo del pallone?
«Da piccola accompagnavo sempre mio fratello maggiore agli allenamenti, e mi mettevo a dare i calci al pallone al lato del campo mentre lo aspettavo».
Cosa ti ha convinto a giocare come difensore?
«Gli allenatori che ho incontrato durante le mie esperienze in differenti squadre nonostante abbia provato un po’ tutti i ruoli».
Ti va di raccontare il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato all’età di sette anni nella Polisportiva Rovinata di Lecco, e ho giocato lì con i maschi fino alla fine della quinta elementare, poi all’età di dodici anni sono passata al Femminile Tabiago dove sono rimasta per tre stagioni per poi passare al Como Women del presidente Verga per altre tre stagioni».
Perché ha scelto di andare in questa stagione al Como 1907?
«Con il passaggio della Seria A al professionismo l’anno scorso, a giugno sono stata svincolata, e ho scelto il Como 1907 perché mi ha interessato molto il progetto della Promozione con una squadra molto giovane».
Nel primo anno col nuovo club è arrivato il quarto posto nel Girone A di Promozione, centrando la qualificazione ai play-off. Ti aspettavi di raggiungere subito questo obiettivo?
«Quando abbiamo cominciato sembrava lontano questo obiettivo, visto le squadre con più esperienza che dovevamo affrontare, ma dopo un eccellente girone di andata e siccome siamo entrate in questo progetto con lo scopo di crescere, sono contenta che abbiamo raggiunto questo risultato».
In campionato il Como ha avuto il terzo attacco e la quarta miglior difesa del torneo, e per una squadra appena nata come la vostra sono dati importanti.
«Sicuramente sono dati molto positivi per una squadra come la nostra appena nata, perché dobbiamo sempre confrontarci con giocatrici con più esperienza di noi, e questo ci stimola a fare sempre meglio».
Delle partite giocate col Como in questa stagione qual è quella che ti ha dato più soddisfazioni? E la partita che invece ti ha lasciato l’amato in bocca?
«Quella che mi ha dato più soddisfazioni, oltre ovviamente a quelle del girone di andata, è stata sicuramente l’ultima partita del ritorno contro il Virtus Cantalupo, perché avevamo bisogno di riscattarci dopo una serie di prestazioni opache. Quella invece che mi ha lasciato l’amaro in bocca è stata sicuramente la partita di andata contro il Castello Città di Cantù, nella quale sono stata espulsa, perché mi è dispiaciuto soprattutto non poter aiutare le mie compagne nel resto della partita e quella successiva molto importante contro la Rivanazzanese che comunque sono andate bene».
Che impressioni hai avuto sul Girone A di Promozione dopo la regular season del campionato?
«È un girone molto corto, quindi le squadre sono tutte lì perciò è molto impegnativo, peccato non sia stato costituito da un maggior numero di squadre».
Qual è la squadra del Girone A di Promozione che ti ha colpito in positivo? E in negativo invece?
«In positivo la Rivanazzanese perché ha fatto un bel campionato, in negativo invece il Parabiago con il quale abbiamo avuto una discussione in campo in cui sono volate parole grosse».
Come sta, dal tuo punto di vista, il calcio femminile in Lombardia?
«È un fenomeno che sta crescendo anche se per adesso ci sono ancora poche squadre rispetto al gran numero di quelle maschili».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«Frequento la quarta al Liceo Scientifico Sportivo e, quando non sono impegnata con il calcio o lo studio, mi piace uscire con gli amici».
Che sogni vorresti realizzare quest’anno?
«Calcisticamente mi piacerebbe raggiungere la promozione in Eccellenza, e per me prendere al più presto la patente».
Cosa vuoi dire alle tue compagne del Como in vista degli spareggi promozione?
«Dobbiamo ricominciare da dove abbiamo lasciato con la grinta che avevamo nel girone di andata, e dare sempre il massimo per raggiungere un obiettivo che non è per niente impossibile, poi quel che sarà sarà».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como 1907 e Caterina Roselli per la disponibilità.