È durata una ventina di minuti, la partita fra Torino Women e Novese Calcio femminile. Una ventina di minuti in cui le ragazze ospiti non sono riuscite comunque a creare pericoli alla porta granata: poi, nella restante settantina, sono arrivate le diciannove reti, tutte toriniste, che hanno fissato il risultato finale.
Le ragazze del mister Michele Del Vecchio sono scese in campo con Sabatino in porta, Lombardo–Tesse–Furione–Palmisano in difesa, Capello–Abu Toma–Camporelli–Caveglia Cresto a centrocampo, Zappone e Molinar Min in attacco.
Le biancazzure ospiti, guidate dall’allenatore/accompagnatore Dario Accardo, si posizionavano con Crozza fra i pali, Direno–Calcagno–Zampieri–Cerutti sulla linea difensiva, Bannò–Zamboni–Canova–Vercesi su quella mediana, spesso rinforzata da Padani in alternanza all’appoggio della punta Dalia.
L’impegno delle toriniste è stato evidente sin da subito: desiderose di cancellare la figuraccia di sette giorni prima, al cospetto della Cit Turin, sono partite immediatamente col piede sull’acceleratore e non l’hanno più tolto, se non al triplice fischio di chiusura dell’arbitro Alessandro Zeteniuc della sezione di Nichelino.
In quei famosi 19 minuti, in cui le ragazze di Novi sono riuscite a tenere il risultato, si sono registrate una traversa di Martina Capello (6’), un diagonale di Arianna Lombardo (7’) ed un tiro dal limite di Federica Camporelli (10’) entrambi finiti alti di non molto, oltre ad un altro legno trasversale sulla fortuita deviazione di un tiro scagliato da Valentina Zappone (11’) ed alla discesa in slalom di Elisa Molinar Min, conclusa però a lato (14’).
Le biancazzurre ospiti, purtroppo per loro, non erano in grado di replicare a tanta veemenza e Gaia Piacentino (secondo portiere granata, premiata con una gara da titolare) avrebbe passato un pomeriggio di assoluto riposo, impegnata solo a gestire bene la sfera di piede, sui retropassaggi delle compagne.
Dunque, l’incontro si è sbloccato al 19’ grazie ad Odiphri Abu Toma, lesta a raccogliere una corta respinta della difesa, su corner dalla destra, e ribadire in rete. Tanto per non perdere tempo, la compagine di casa chiudeva tutti i discorsi nel giro di altri due minuti, portandosi rapidamente sul 3-0, con le segnature di Vittoria Caveglia Cresto: la prima su ottimo filtrante della Capello che la metteva da sola davanti al portiere avversario; la seconda (dopo un lancio perfetto della Abu Toma) con un controllo di destro a disorientare la propria marcatrice e successivo tiro di sinistro.
Da questo momento, l’incontro diventava praticamente un monologo della formazione di casa, con le giovanissime ospiti (una sola giocatrice classe 2000, tutte le altre nate a partire dal 2004 e sino ad arrivare a ben tre ragazze del 2010!) incapaci di metterla in difficoltà, pur non rinunciando a battersi ed a provarci.
Arrivavano così ben tre reti di capitan Molinar Min (girata al volo su cross di Debora Palmisano al 24’, controllo volante e tiro su altra precisa imbucata della Capello al 29’ e con un facilissimo tocco da due passi sul “cioccolatino” da fondo campo di Caveglia Cresto al 33’). Attorno ed all’interno della tripletta della leader granata, si scatenavano pure la Zappone per l’ottavo (praticamente di rapina, su di una palla vagante in area non respinta dalla difesa rivale, al 34’) e l’undicesimo gol (su filtrante della Palmisano nei minuti di recupero); la Camporelli (suo il 5-0 al 26’, con un controllo di petto seguito da un destro chirurgico); la Capello (al 41’, con un destro dal limite per il nono centro); ed ancora la Abu Toma (autrice della provvisoria doppietta personale e della doppia cifra complessiva, poco prima del recupero, con un perentorio diagonale dalla distanza).
Ad inframmezzare il susseguirsi delle marcature e ad evitare un passivo ancor peggiore, ci pensavano il portiere ospite Sofia Crozza (brava al 28’ sul colpo di testa della Zappone e superba al 37’, sempre sull’attaccante granata, a deviare in angolo un potente tiro quasi a botta sicura) ed il palo destro della sua porta, che cinque minuti prima dell’intervallo negava la tripletta alla Caveglia Cresto, con l’estremo difensore ormai battuto.
Nella ripresa, la partita si sviluppava secondo il medesimo canovaccio, anche se le ragazze di casa palesavano un leggermente inferiore furore agonistico. Erano infatti “solamente” otto, le marcature della Torino Women in questa frazione.
Dopo le iniziali sostituzioni, con la Novese che, al rientro in campo, aveva lasciato negli spogliatoi il terzino destro Serena Direno, sostituendola con Iman Benrouia, mentre al 54’ il mister di casa aveva richiamato la coppia Palmisano–Camporelli, concedendo spazio sia ad Elena Villa che ad Alessandra Spagnolo. La formazione granata doveva così riassestarsi: la Villa, infatti, si era disposta a fianco di Fulvia Furione nella coppia difensiva centrale, dirottando Sofia Tesse a terzino sinistro, mentre la Spagnolo agiva di punta, con l’arretramento della Zappone a centrocampo.
Comunque, in questo secondo tempo, la parte del leone spettava alla sempre efficace Abu Toma. La numero 18 granata, infatti, si concedeva il lusso di mettere a segno addirittura un bel poker di realizzazioni che, unite alle due della prima frazione, ne facevano la principale marcatrice di giornata. Al 65’ siglava il 14-0 con un destro all’angolo basso (assist della Spagnolo); al 77’ con un tiro da centro area che, leggermente deviato, spiazzava il portiere ospite che raccoglieva il quindicesimo pallone alle sue spalle; negli ultimi due minuti, prima del recupero, chiudeva il tabellino con due fendenti da appena dentro l’area.
Nel tabellino dei marcatori, poi, ribadivano la loro presenza sia Molinar Min (col suo quarto centro personale, valido per il 13-0 al 59’, su passaggio di Caveglia Cresto) che Capello (preciso tiro dal limite, all’82’, per il momentaneo 16-0), mentre Alessandra Spagnolo ed Andrea Giulia Martinetto ci iscrivevano i loro nomi poco dopo il loro ingresso in campo: la prima nominata, praticamente al primo pallone toccato (55’) concretizzava una elaborata trama corale della Torino Women con la segnatura della dozzina, a differenza della seconda che (entrata al 69’ in luogo della Caveglia Cresto) doveva aspettare “ben” tredici giri d’orologio, prima di spedire il pallone alle spalle della Crozza, finalizzando un assist dell’appena subentrata Patricia Prundeanu (a sostituire la Capello e dimostratasi elemento più che utile, non solo come estremo difensore).
Fra le righe di tutto questo dominio, fra le ospiti il portiere Crozza riusciva a mettersi in mostra con una coraggiosa parata sui piedi di una Abu Toma pronta a colpire per l’ennesima volta (67’), mentre Maria Padani, attaccante posizionato sul palo in conseguenza di un corner, sette minuti più tardi riusciva a respingere dalla linea di porta un pallone che vi stava entrando, dopo un frenetico batti e ribatti in area.
Al 71’, inoltre, la Novese si produceva nell’unica azione veramente offensiva della sua giornata, con un contropiede ad opera di Martina Bannò che la onnipresente Abu Toma faceva però abortire al limite dell’area torinista.
Delle ragazze granata, invece, andrebbero ancora ricordate la mira sempre un poco alta della Lombardo, a causa della posizione del corpo troppo arretrata (50’ e 57’), la voglia di “tiro a giro” della Zappone (ma con mira piuttosto centrale, sia al 61’ che al 76’) ed un’altra traversa della Capello, immediatamente prima di lasciare il terreno di gioco.
Insomma, com’è facilmente intuibile si è trattato di un match veramente a senso unico che, però, non può fornire indicazioni utili sulla reale consistenza della Torino Women attuale. Di certo, la tifoseria granata sarà rimasta confortata dalla voglia di riscatto messa in mostra dalle proprie beniamine.
Anche per la Novese Calcio Femminile, la gara non può avere valenze rivelatrici: troppo il divario rispetto alle rivali, per trarre conclusioni. Va però sottolineata, alla faccia della loro giovanissima età e dell’ovvio scoramento per le segnature subite a ripetizione, la voglia delle ragazzine biancazzurre di continuare a correre, battersi e giocare al meglio delle loro possibilità. Una dimostrazione di carattere che, ne siamo certi, porterà tutte loro a migliorarsi progressivamente nel prossimo futuro.