Difronte ai 39.454 spettatori dello Stadio Olimpico (record italiano nella storia del calcio femminile) la Roma di Alessandro Spugna, per la prima volta calpestano il quadrante di gioco della Capitale e scendono in campo tra le prime otto della massima competizione europea, e la missione se pur “impossibile”, poiché è contro la detentrice del titolo ovvero il Barcellona, resterà certamente un record storico per le ragazze giallo-rosse. Questa gara infatti è anche la prima in assoluto che lo stadio Olimpico ospita una partita al “femminile”, le capitoline – prime in campionato, in piena corsa per il titolo nella Poule Scudetto – meritano una cornice da grande notte Europea.
Le padrone di casa partono con 4-4-2 con Ceasar tra i pali, Bartoli-Wenninger-Linari e Minami in linea difensiva; Serturini-Giuliano-Greggi e Haavi in centrale; ed uniche punte Andressa Alves e Giacinti. Il Barcellona, al suo quarto ottavo di finale consecutivo e Campionesse in carica della Women’s Champions League, ha visto le ragazze di Jonatan Giràldez sul terreno di gioco con un 4-3-3, ovvero con Panos in porta, Rolfo-Leon-Peredes e Bronze in difesa; Guijarro-Walsch e Bonmati in centro campo; Parallelo-Oshoala e Graham Hansen in attacco.
La gara parte arrembante e grintosa, grazie ad un pubblico veramente caloroso che ad ogni tocco di palla, e recupero sulle avversarie, delle ragazze giallo-rosse inneggia un tifo vero come da finale. Uno spettacolo nello spettacolo che le ragazze di Spugna usano a loro favore per contrastare le furie bleu-grana che attaccano la porta delle capitoline con Hansen e Oshoaia. La pressione delle ospiti è evidente, ed il livello di gioco pure, ma la forza delle capitoline di chiudere gli spazi in difesa porta i suoi frutti ed il risultato resta invariato: grazie al muro difensivo dettato da capitan Bartoli ed alle prodezze di Camelia Ceasar. Una mezz’ora di gioco dove le ospiti si spingono bene in avanti, andando al tiro in più occasioni, e la Roma costretta a difendere con i denti la propria metà campo limitandosi a qualche prova dalla distanza per cercare d’impensierire i pali difesi da Sandra Panòs. In tribuna d’onore il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, al fianco della CT Milena Bertolini, seguono il match con interesse e sopra tutto con grande soddisfazione per tutto il Movimento femminile Italiano, proprio nel momento che la numero 17 Salma Paralluelo, lascia partire un sinistro da fuori area che s’insacca per la rete del vantaggio per il Barcellona. Lodevole l’impegno e la grinta delle padrone di casa, ma la superiorità fisica e tattica delle ospiti che proseguono a fraseggiare con la sfera senza trovare un pieno contrasto da parte delle ragazze di Spugna che però, se pur soffrendo, chiudono la prima frazione con un modesto svantaggio.
La ripresa vede le padrone di casa entrare con più aggressività, ed ha provare di più ad avanzare con palla al piede, ma il Barsa è sempre ben posizionato e blocca quelle poche incursioni proposte da duo Giacinti-Alves. La migliore in campo resta, come nel primo, il portiere capitolino che salva la porta in due tiri ravvicinati di Oshoala. Al 55’ una grandissima occasione per Giacinti, fronte porta, viene calciata in angolo dall’estremo difensore bleu-grana: ad un soffio dalla rete del pareggio. Il mister giallo rosso tenta il tutto per tutto ed effettua i cambi: entra anche la ex Vicky Losada, oltre a Lucia Di Guglielmo e Benedetta Glionna. La gara è molto più equilibrata, forse la Roma ha trovato la consapevolezza che le avversarie accusano stanchezza e non sono poi così invincibili, e con Haavi si porta pericolosamente al possibile pareggio: solo una super Panos blocca il grido della curva sud. Poco dopo è Andressa Alves ad avere l’ennesima occasione, me è ancora il blocco difensivo delle ospiti a togliere la sfera dalla porta. Una Roma che nel finale cresce, ma non è precisa, anche se il pareggio sarebbe stato un risultato più che meritato.
Termina con la vittoria delle ospiti, dopo un duello avvincente ed una gara che ha portato molto spettacolo e buon gioco, un risultato finale scontato per il livello di superiorità delle Campionesse in carica ma resta certamente qualche rammarico per le ragazze di Spugna che hanno visto protagonista Camelia Ceasar, tra i pali, è la poca fermezza nelle finalizzazioni a rete delle sue attaccanti.
Al “Camp Nou di Barcellona” sarà molto dura ribaltare il risultato maturato questa sera ma nulla è ancora perso!