Lo dedico a mia mamma che mi ha insegnato a non mollare mai, a mio papà il mio pilastro, ed a tutte le persone che mi aiutano e supportano ogni giorno“. Tra queste persone che le danno sostegno ogni giorno manca, purtroppo e da poco più di 3 anni, la sua cara grandmother: i nonni rappresentano un rifugio importante in moltissime occasioni, diventano un nascondiglio perfetto per l’anima quando è affranta e un riposo ideale per il cuore quando (s)batte di rabbia perché qualcosa nella nostra vita non va. Per Annamaria Serturinila nonna significava tanto ed era come una seconda madre, una grande mamma: dal punto di vista semantico, la lingua neolatina della nostra penisola e quella anglosassone d’oltremanica non sono mai state tanto vicine. Dal lato fonetico, però, “nonna” ha un suono molto più dolce e rende maggiormente quell’idea di immenso e immutato affetto che pervadeva l’indissolubile rapporto con la nipote in casa Serturini.

Annamaria ha origini bergamasche essendo nata, nel 1998, ad Alzano Lombardo. Calcisticamente, invece, è cresciuta tra le formazioni giovanili del Brescia, ma era già scritto nel nome stesso della A.S. Roma che oggi, A.S., avrebbe indossato la sua maglia, nello specifico la numero 15, divenendo in breve tempo un elemento imprescindibile sia per lo schieramento giallorosso che per la nazionale azzurra. Centrocampista esterna dal carattere offensivo e di coscienza difensiva, ha sviluppato spiccate doti atletiche da “tuttocampista” che le permettono un alto rendimento nell’intero arco dei 90 minuti più recupero quando, è fisiologico, le energie vengono a mancare. Abile negli inserimenti senza palla per finalizzare un’azione oppure per fornire assist alle compagne attraverso appoggi corti o cross indirizzati al centro dell’area di rigore, sfrutta il terreno di gioco sia in lunghezza che in ampiezza per coprirlo con la propria corsa ed essere sempre presente, nel vivo dell’azione, anche in fase di ripiego.

Calcia frequentemente e con precisione verso la porta avversaria: in seguito ad un dribbling ben riuscito al limite dell’area nell’intento di crearsi lo spazio per il tiro, si accentra, si sposta il pallone sul destro o sul sinistro e lascia partire un pericoloso tiro a giro verso l’incrocio dei pali. Con coraggio calcia anche di potenza dalla lunga distanza impensierendo notevolmente i portieri avversari. Quando porta palla lungo la fascia, diventa imprendibile: riesce a mantenere il controllo della sfera pur aumentando la velocità di passo, trasformando così l’azione da difensiva in offensiva e facendo fruttare il contropiede in un’occasione da rete. La pressione delle avversarie non la intimorisce: quando si trova a metà campo col pallone tra i piedi, nel bel mezzo della manovra, effettua correttamente ed efficacemente sia il controllo di palla che il disimpegno.
Nelle palle inattive a sfavore supporta la difesa penetrando nella propria area di rigore per contrastare eventuali tiri in porta o per rubare palla alle avversarie, dando il via a ribaltamenti di fronte in contropiede a cui lei stessa partecipa attivamente fino al termine dell’azione. Velocità di passo unita alla resistenza, insieme alla fame di finalizzazione e al sacrificio in ripiego difensivo, fanno di Annamaria Serturini l’esterno per eccellenza in grado di garantire equilibrio alla squadra in ogni momento della partita.
 
Prendiamo in mano una clessidra e, in 90 minuti, proviamo a capovolgerla mille volte, più o meno lo stesso numero di volte in cui Serturini percorre il campo su e giù tra difesa e attacco e da una fascia all’altra. Vedrete che tornerà sempre uguale, più o meno come Annamaria: che sia il primo minuto di gioco o l’ultimo, presenta e preserva la stessa condizione atletica ed una costante forza fisica fino al triplice fischio, più o meno come la sabbia della clessidra che (s)corre mantenendo lo stesso ritmo fino al termine del suo corso.
 

Le perfide mani del destino, nel dicembre del 2019, tentarono invano di spezzare il legame tra te e la tua cara nonna. Non averla più ti ha reso una vera e propria lupa che, orfana del suo adorato rifugio, sfoga all’ombra del Colosseo tutta la grinta che ha in sé con senso di responsabilità, prendendosi cura del branco sia in fase offensiva che difensiva con la sua onnipresenza. Tu sei ovunque, tu ci sei sempre… E questo fa più squadra di un’esultanza di gruppo, dopo un gol-vittoria arrivato de core allo scadere, nella partita più importante dell’anno, di fronte ad un “tutto esaurito” nel proprio stadio di casa.
In concomitanza con il primo anniversario della sua scomparsa, hai dedicato il gol alla nonna e, con la vittoria in Supercoppa, non hai mancato di rivolgere un pensiero alla tua Famiglia. Calcio Femminile Italiano, allora, si è permesso di dedicare questo articolo a te, Annamaria, che ci insegni a non mollare mai, che sei il pilastro del centrocampo e che aiuti e supporti la tua squadra in ogni fase del gioco.