La Nazionale di calcio femminile del Brasile attualmente occupa la nona posizione del FIFA Women’s World Ranking. C’è anche un po’ d’Italia per quanto riguarda l’esordio della squadra verdeoro, poichè la prima partita internazionale della Seleção ebbe luogo a Jesolo il 22 luglio 1986 in occasione del Mundialito ’86, ossia un torneo a invito precursore del campionato mondiale. Le brasiliane si batterono contro la nazionale statunitense ma, purtroppo per loro, la partita si concluse per 2-1 a favore delle americane.
Il 1991 è l’anno del primo mondiale femminile ufficiale indetto dalla FIFA e si svolse in Cina. Il 1991 è un anno fondamentale per la Nazionale brasiliana e per la storia del calcio femminile: grazie alla loro vittoria nella prima edizione del campionato sudamericano, il Brasile riuscì ad avere accesso anche alla prima edizione del primo campionato mondiale femminile di calcio che si tenne nello stesso anno in Cina. Il Brasile non conquistò l’ambita coppa finale ma si poté comunque ritenere soddisfatta di aver portato a casa la medaglia di bronzo.
A seguito di questo, ci fu un vuoto per ben quattro anni e solo a partire dal 1995 riprese le attività grazie all’edizione di quell’anno del campionato sudamericano. Nonostante la sua inattività il Brasile risultava in quegli anni una delle squadre più forti, tanto che il campionato sopracitato lo vinse senza problemi potendo così guadagnare nuovamente l’accesso ai mondiali. Purtroppo sul fronte internazionale le cose non andarono bene a questo giro: nel mondiale svedese, di fatto, le brasiliane uscirono solo alla fase a gironi.
Rimboccatasi le maniche, non si fece di certo deludere dal risultato tanto che l’anno dopo partecipò alle Olimpiadi del 1996 ad Atlanta (Stati Uniti) che conclusero al quarto posto battute dalla Norvegia.
I successi delle verdeoro continuarono con i vari campionati sudamericani che oltre a portar loro successo in patria le portava automaticamente al Mondiale. Il mondiale del 1999, svoltosi negli USA, portò finalmente la prima medaglia al collo: ebbe una rivalsa sulla Norvegia che anni prima le aveva concesso il quarto posto, in questa occasione fu proprio l’opposto, la medaglia di bronzo questa volta aveva i colori della Seleção . Nel 2004, in occasioni delle Olimpiadi di Atene, arrivò anche la prima medaglia olimpica ossia la medaglia d’argento.
Tra un successo in patria e internazionale, la Nazionale ha continuato il suo percorso in questi anni continuando a crescere, tra vittorie e sconfitte. Nel 2015, in vista dei giochi olimpici del 2016, la federazione brasiliana decise di creare una cosiddetta “Nazionale permanente” (o “Seleção permanente”) sullo stile della nazionale statunitense. Vennero così reclutate 27 calciatrici che avevano come scopo primario quello di dedicarsi solamente alla Nazionale ricevendo uno stipendio base da parte della federazione, con la possibilità di incrementarlo per le calciatrici di maggior fama internazionale. Nel 2016 i giochi olimpici ebbero luogo proprio in Brasile ed è alqaunto inutile sottolineare che questa novità della “Seleção permanente” e i giochi olimpici in casa loro fossero due cose collegate. Purtroppo non ottenne il risultato sperato finendo al quarto posto e facendo terminare così anche l’esperimento della nuova nazionale.
Nel 2019 il Brasile si ritrova a giocare il Mondiale in Francia ma anche in questa occasione mandò giù un boccone amaro poiché si fermò agli ottavi.
Arriviamo ai giorni nostri. Inserita nel Gruppo F con Francia, Giamaica e Panama. Proprio con quest’ultima aprirà il suo Mondiale il 24 luglio (ora italiana 13), a seguire se la vedrà con l’altra big del suo gruppo, la tempestuosa Francia con tutte le problematiche che sta avendo attualmente ( match previsto per il 29 luglio alle ore 12 italiane). Infine il mese di agosto si aprirà con lo scontro Brasile – Giamaica, il 2 agosto alle ore 12 italiane.
Marta Vieira da Silvia, o più comunemente solo Marta, è il fiore all’occhiello della Seleçao verdeoro. Centrocampista, classe 1986, ha vinto per ben cinque volte di fila il FIFA Women’s World Player of the Year (dal 2006 al 20101) e nel 2018 ha portato a casa anche un Best FIFA Women’s Player (2018), per un totale di sei affermazioni come miglior giocatrice del mondo.
Un’altra veterana, classe ’85, è sicuramente Cristiane Rozeira de Souza Silva, anche in questo caso conosciuta solamente come Cristiane. Il percorso di Cristiane inizia con la Nazionale Under-19 con la quale conquista insieme alle sue compagne il quarto poisto ai mondiali di Canada 2002 ad appena quindici anni. Fattasai notare nel corso degli anni per le sue precoci capacità, sarà il Commissario tecnico Gonçalves a chiamarla nella Nazionale Maggiore, inserendola nella rosa delle 20 convocate per il Mondiale degli Stati Uniti 2003. Dal 2019 a guidare la Seleçao c’è anche un pizzico si Svezia: l’allenatrice Pia Mariane Sundhage. Nata nel 1960 ad Ulriceham (Svezia), Pia vanta un curriculum calcistico esemplare grazie al fatto di essere stata l’allenatrice della nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti d’America dal 2008 al 2012, vincendo con essa due medaglie d’oro ai giochi olimpici del 2008 e del 2012 e una d’argento al campionato mondiale 2011. A dimostrazione ulteriore del suo talento, nel 2012la FIFA le ha conferito il “FIFA World Coach of the Year” riservato agli allenatori di calcio femminile.