Milena Bertolini, cambia tutto per questa sfida contro l’Inghilterra, come anticipato ieri in conferenza stampa. Giocano le “esperte” e troviamo Galli come titolare, che ben conosce le inglesi visto la militanza nella WSL. Girelli capitano, in omaggio alla citazione di Sarina forse, ma anche alle sue 100 partite. Quello che non ci si aspettava era che anche Sarina cambiasse così drasticamente assetto, lasciando Alex Greenwood e Jessie Carter come uniche titolari di quella che e’ stata la formazione iniziale contro la Repubblica di Corea. Rivediamo Keira Walsh a centro campo, e Rachel Daly come attaccante, la sua posizione “naturale” in Aston Villa. Calcio d’inizio e le Azzurre assieme alle Leonesse si mettono in ginocchio “take the knee” come atto di protesta e solidarietà contro il razzismo. Stadio pieno e tifo a sostegno delle inglesi.

Un’Italia che parte  contro sole ma molto piu’ combattiva di quello che avevamo visto col Belgio e sicuramente piu’ compatta. Nel primo tempo torna la difesa a quattro, con un’ottima Valentina Bergamaschi che tiene a bada una Lauren Hemp (Manchester City) sempre pronta a scattare in fascia. Finalmente una difesa concreta, affidabile, che riesce a tenere a bada le Leonesse, sempre a caccia di un’occasione per fare gol non appena in possesso di palla. Le inglesi, infatti, giocano con un 4-4-2 in difesa e un 2-4-4 quando in possesso palla mentre l’Italia gioca con un 4-4-2.
Nel primo tempo, troppe palle lasciate alle inglesi che non perdono alcuna occasione per trovare spazio e cercare di contrattaccare. L’occasione per Daly al 33’ che non perdona (anche se forse in fuori gioco) e con un sorprendente gol di testa lascia di stucco i nostri due difensori, nonché Giuliani, che finora aveva fatto molto bene sia nel salvare tiri diretti in porta che nell’allungare la difesa. Un’Inghilterra che, al solito, trova un’energia e forza dopo il gol, anche se in una formazione “anomala” che continua a fare prove di sintonizzazione interna. Si va negli spogliatoi sull’1 a 0 con anche i cronisti locali che lodano il gioco dell’Italia: Ian Wright (ex Arsenal) che, a fine primo tempo, commenta cosi: “All’Italia occorre dare credito per la compattezza del centrocampo e per aver bloccato Keira Walsh”.

Il secondo tempo si apre con diverse sostituzioni da ambo le parti. L’Inghilterra mette dentro Jordan Nobbs, a lungo assente dalla Nazionale, e Katie Zalem (Manchester Utd) per Jess Park e Keira Walsh, mentre entra Linari per Boattin per l’Italia. Caruso e Cantore entrano poco dopo, ed e’ proprio quest’ultima che troverà la prima rete a 5’ minuti dal suo ingresso in campo. Sofia racconterà del suo gol a fine partita: “Sono felicissima per questo obiettivo personale, era da un po’ di partite che lo cercavo e sono contenta che sia arrivato in questa partita, in una bella situazione, contro una grande squadra”. Entra Greggi al posto di Bergamaschi, ma purtroppo Daly non perdona e con un altro maestoso colpo di testa batte Giuliani per il 2 a1 che si rivela il risultato finale.

Un’Italia che ha mostrato essere un gruppo compatto, agendo come blocco unico in difesa come in centro campo e che ha avuto un atteggiamento ed una mentalità piu’ positiva e certamente diversa da quelle viste contro il Belgio. Resta l’amaro in bocca per un’altra sconfitta, anche se i giornalisti locali hanno parlato di come l’Italia abbia saputo tenere testa all’Inghilterra. “Serve piu’ coraggio”, queste le parole di Milena Bertolini a fine partita assieme ai complimenti alla Federazione Inglese per tutto quello che sta facendo per il calcio femminile e che si spera abbia un impatto anche in Italia.

Natascia Bernardi
Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Head Coach per QPR U12 Girls e allenatrice della squadra femminile di un College. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. I suoi miti calcistici femminili sono: Carolina Morace e Mia Hamm. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.