È una Torino Women rinnovata, sia nell’organico che nella direzione tecnica, quella che ha affrontato, vincendolo, il primo impegno del girone di ritorno. Dirette in panchina dall’esordiente mister Michele Del Vecchio, le ragazze granata si sono sbarazzate (7-1) di un Pianezza letteralmente falcidiato dalle assenze.
Schierate con 4-4-2 molto somigliante ad un 4-3-3, almeno in fase di offesa, le giocatrici di casa si sono posizionate con Leonardi in porta, Pasqualone–Sorleto–Gaia Pellizzaroli–Jiang in difesa, Di Benedetto–Valentina Pellizzaroli–Neri Coello–Tiani nella zona mediana, ma con quest’ultima libera di alzarsi in linea con le attaccanti Sulpizi e Streva.
In linea con la gestione tecnica precedente, la formazione torinista si confermava con un 4-4-2 molto elastico, con Prundeanu fra i pali, la coppia Tesse–Furione a presidiare la zona centrale della difesa e gli esterni bassi Pomati–Palmisano invogliate a spingere sulle fasce ed a sovrapporsi al centrocampo a rombo, con la Capello sempre vertice basso, la coppia Abu Toma–Lombardo a quelli laterali e la Molinar Min maggiormente avanzata, in appoggio alla dinamico duo d’attacco, formato dalla Caveglia Cresto e dalla Camporelli.
Dopo il minuto di raccoglimento, che il direttore di gara (Gianmaria Genre, della sezione di Collegno) concedeva in commemorazione delle vittime del recente terremoto turco-siriano, la partita viveva una prima parte senza grande costrutto su entrambi i fronti, con la formazione di casa (in maglia grigia e pantaloncini neri) intenta a resistere alla pressione imposta dalle ospiti (in completa tenuta granata), che però apparivano piuttosto confusionarie e poco inclini a creare reali pericoli. Dunque, fasi molto concitate ma anche arruffate, con la gara che si sbloccava solamente al 20’, quando alla prima vera occasione del match, l’esordiente mezz’ala Odiphri Abu Toma trasformava in oro una palla vagante in area, con un tocco di esterno destro.
Il vantaggio aveva il potere di schiarire le idee della Torino Women, rendendone il gioco più fluido e lineare. Quattro minuti dopo arrivava così il raddoppio: un’iniziativa personale di Debora Palmisano, veniva fermata fallosamente in area di rigore da parte di Chiara Pasqualone e all’arbitro non restava che decretare la massima punizione, che al 25’ Martina Capello trasformava magistralmente.
Subentrava quindi un periodo dal ritmo rallentato, come se le due contendenti necessitassero di riorganizzarsi, in rapporto al nuovo risultato venutosi a creare. La formazione di Mario Bizzoco, per rinserrare le fila e non correre il rischio di “sbracare”, quella di Del Vecchio per non lasciarsi prendere troppo dall’entusiasmo.
Al 31’ la sfida tornava però ad infiammarsi, grazie alla grinta di Elisa Molinar Min che vinceva un contrasto sulla trequarti campo, evitava un’avversaria al limite dell’area e con un tocco di destro siglava il 3-0. Passava appena un giro di lancette e la Abu Toma conquistava palla in piena area di rigore, ma veniva abbattuta dalla Jiang: altro tiro dal dischetto, che questa volta la specialista Capello lasciava alla Palmisano, altrettanto brava a non sbagliare ed a portare il parziale sullo 0-4.
Il nuovo uno-due delle toriniste, mandava in confusione le pianezzesi, che faticavano a riaversi e non riuscivano a creare alcun problema alle rivali: così, al 36’, la Capello imbeccava deliziosamente Federica Camporelli in area, con un lancio millimetrico che la compagna controllava con altrettanta bravura e, giunta nei pressi dell’area piccola, infilava il pallone in rete con un destro chirurgico.
Sul 5-0 in proprio favore, la Torino Women si concedeva un attimo di rilassamento, che il Pianezza puniva immediatamente. Rebecca Sulpizi s’incuneava nella difesa granata e Fulvia Furione, per tentare di fermarla, non trovava nulla di meglio che strattonarla, qualche metro prima che entrasse in area. Da posizione abbastanza centrale, Valentina Pellizzaroli calciava in maniera sublime la conseguente punizione, mandando la sfera a baciare la base del palo destro, prima di entrare nella porta granata, vanificando anche il gran tuffo di Patricia Prundeanu (37’).
La rete galvanizzava un pochino le ragazze in maglia grigia che, dopo una punizione della torinista Molinar Min (deviata in angolo da Sara Leonardi), si producevano in un velocissimo contropiede, con la Valentina Streva che imbeccava la più giovane delle Pellizzaroli la quale, dal limite dell’area, cercava di sorprendere la Prundeanu. L’estremo difensore granata, prontamente uscita dai pali, chiudeva però tutto lo spazio utile e sventava il pericolo (42’).
Prima dell’intervallo, c’era ancora il tempo per vedere l’ennesimo passaggio filtrante della Capello, che raggiungeva la Palmisano in profondità. Il cross dalla sinistra di quest’ultima, arrivava fra i piedi della Abu Toma, che controllava il pallone e calciava praticamente a botta sicura, centrando però in pieno il montante della porta pianezzese. Sul rimpallo, piombava come un falco la Camporelli: altra botta dall’esito quasi certo, se non che la Leonardi si superava salvando la propria porta con una respinta di piede.
Ad inizio ripresa, il tecnico del Pianezza rimodellava la propria squadra: Denise Di Benedetto veniva arretrata come centrale difensivo, con lo spostamento a terzino sinistro della Gaia Pellizzaroli. Stefania Jiang passava così sulla fascia destra, ma in posizione più avanzata, dirottando la Sulpizi ad esterno alto di sinistra.
La scelta avrebbe poi sicuramente dato i suoi frutti visto che, nella seconda frazione, la squadra di casa sarebbe capitolata altre due sole volte. Però, la compagine in grigio avrebbe anche perso capacità di penetrazione, limitandosi praticamente a resistere alle folate granata.
Al 57’, la numero uno Leonardi disinnescava, grazie ad una tempestiva uscita, una pericolosa incursione ospite, mentre al 65’ riusciva, con l’aiuto del palo, a sventare in angolo un tiro pericoloso, proveniente dal limite dell’area.
Fra le due occasioni, la Torino Women aveva dato inizio alle proprie sostituzioni, inserendo Andrea Giulia Martinetto al posto della Camporelli.
Il predominio delle ragazze toriniste era tutt’ora effettivo, come dimostrato dal gran diagonale di Arianna Lombardo, alto di poco al 67’, e la rete della neo entrata punta granata che, al minuto successivo, più o meno dal dischetto del rigore, deviava un assist al bacio della Molinar Min.
Subito dopo, Vittoria Caveglia Cresto lasciava il posto a Elena Villa, mentre al 74’ mister Bizzoco era costretto a giocarsi l’unico cambio a disposizione, mandando sul terreno di gioco Giulia Rescigno (ovvero colei che sarebbe il portiere titolare) per far uscire l’infortunata Martina Tiani: per la serie “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo!”.
Al 76’ la Leonardi si ergeva ancora protagonista, negando la settima rete al Torino: ancora con un istintivo intervento di piede, riusciva infatti a sventare un’occasione della Molinar Min. La numero uno pianezzese, però, doveva ancora capitolare un giro di lancette più tardi, ad opera della Capello. La regista granata s’incaricava di battere una punizione molto defilata, quasi in prossimità della bandierina del corner: mentre tutti si aspettavano il classico traversone in area, la numero 5 torinista sorprendeva il sistema difensivo avversario, calciando direttamente in porta. Il settimo sigillo, diventava una vera e propria pietra tombale, anche sull’orgoglio delle ragazze di casa, che alzavano in pratica bandiera bianca.
Sostituita la Furione con Irene Maiella, mister Del Vecchio poteva ancora ammirare qualche bella azione delle proprie giocatrici. Come quando la Lombardo, scavalcando l’intera linea difensiva rivale, serviva perfettamente la Molinar Min, ma quest’ultima invece di tirare azzardava un dribbling a rientrare, senza sorprendere però la sempre attenta Daniela Sorleto che (80’) disinnescava il pericolo. O come quando Sofia Tesse (83’), calciava alta di pochissimo una punizione dai 25 metri.
Oppure, ancora, quando a cinque minuti dalla fine una tambureggiante azione granata vedeva la Martinetto, prima, cogliere il palo alla sinistra della Leonardi e la Pomati, poi, centrare in pieno la traversa.
L’ultimissimo brivido, per i supporters di casa, arrivava quasi al triplice fischio di chiusura, con la Molinar Min che all’interno dei 16 metri, liberata dal preciso passaggio della Abu Toma, sola davanti al portiere alzava un pizzico di troppo il proprio pallonetto.
Pur se il gioco del Torino Women è apparso meno brillante del solito (forse la lunga sosta invernale non lo ha favorito), la gara è stata dunque meritatamente vinta dalle ragazze ospiti, fra le quali ha sicuramente brillato Martina Capello (sia in regia che nei calci piazzati), mentre è stata una più che piacevole scoperta l’esordiente Odiphri Abu Toma.
Fra quelle di casa, certamente messe in difficoltà dall’elevato numero di assenze (erano almeno una decina, le indisponibili), ancora una volta Daniela Sorleto ha confermato la sua validità, mentre merita un elogio anche Sara Leonardi che, nonostante le sette reti subite, in più occasioni ha saputo evitare un passivo peggiore.