Il Milan supera di misura la Juventus tra le mura amiche, nella 16° giornata di Campionato, ad un passo dalla conclusione della prima fase di Serie A femminile, e grazie ai dati della Panini Digital proviamo a leggere i dati statistici del match. Cinque i cartellini gialli, ed un rosso diretto, per una gara che sembrava molto corretta (forse vista dal vivo ha dato un sentore di tranquillità) che la terna arbitrale ha gestito con, forse, troppo polso dal primo minuto.
Gara che ha dimostrato che tra i pali rosso-neri vi è ancora Laura Giuliani che para solo 3 tiri, ma che erano destinati in rete, oltre a 5 uscite alte e 3 basse che potevano dare a Girelli e Beerenstayn il colpo vincente sotto porta. Dalla stessa nr.1 sono uscite le ripartenze delle ospiti, che grazie all’asse con Nouwen e Bergamaschi hanno permesso un “flusso di gioco” basato sul cambio di fascia (per Martina Piemonte sul lato destro) fulmineo che ha scavalcato completamente il centro campo bianco nero, portando al tiro Thomas sotto rete. Nowen è risultata la più dinamica del gruppo, grazie ai suoi 51 passaggi per le compagne (pari al 73% di tocchi riusciti), seguita da Bergamaschi (39 passaggi riusciti). Per un totale di 328 tocchi di palla che hanno dato alla gara la prima vittoria delle ragazze di Maurizio Ganz, a Vinovo.
La Juventus, sopra tutto nel primo tempo, non ha sviluppato un gioco fluido: i lanci di Pauline Peyraud Magnin, verso Salvai e Rosucci, si sono persi tra le gambe di Boattin e Grosso, senza trovare il lancio in profondità e perdendo, in più occasioni, la sfera nella zona di centro campo. Martina Rosucci, unica giocatrice bianco nera che ha spiccato per passaggi riusciti (56 pari al 75%) hanno prodotto lanci per Gama, che ha poi trovato Cantore in netto ritardo per puntare la porta di Laura Giuliani. Solamente nei primi quindici minuti della ripresa, le padrone di casa, hanno cambiato il gioco portando lanci lunghi che hanno caratterizzato un cambio di gioco e di passo: così da vedere il tiro di Beerensteyn colpire l’incrocio dei legni.
Sebbene l’indice di valutazione di squadra, è di poco superiore per il Milan (54 contro il 46 della Juve) non porta segnali che evidenziano un divario di gioco ne per l’una e ne per l’altra formazione. Anche la qualità del gioco, tra le due, è pari: 338 passaggi per le ragazze di Montemurro, contro, 328 di Ganz; quindi a fare la differenza è stata la tattica messa in campo dai mister. Se il Milan ha avuto un atteggiamento difensivo, con il 4-3-2-1, chiudendo di fatto ogni spazio alla Juve; la stessa in fase d’attacco (grazie agli scambi di direzione con lanci in diagonale) ha spezzato le dinamiche di gioco. Le padrone di case, timide ed a tratti troppo laboriose con la sfera, hanno lavorato sui passaggi corti (cercando le compagne) ma non finalizzando abbastanza. Infatti dei 18 tiri della vecchia signora, solamente 6 sono stati nello specchio della porta, con una rete viziata da deviazione (al 90’+4) di Sembrant.
Alle Campionesse in carica mancano i tiri in porta, il suo attacco è stato poco determinate, se contiamo che in 96’ vi sono stati solo 3 tiri di Beerensteyn e Girelli, 2 di Bonansea (entrata nella ripresa) e del difensore Sara Gama. Mancano pertanto le punte che portino la carica ed il risultato.
Le ospiti, oltre alla giusta mentalità espressa sul quadrante di gioco, contrariamente hanno con Thomas provato ben 4 volte, 3 con Martina Piemonte (escluso il rigore messo a segno nel finale del primo tempo) 2 per Nouwen ed 1 per Asllani e Dubcova.
I dati non mentono e in questa seconda fase, di Campionato per la “Poule Scudetto”, dovranno cambiare le strategie di gioco, forse con l’ausilio in formazioni di calciatrici più dinamiche, che meglio sappiano garantire degli scambi meno logici e più propensi all’obbiettivo finale.