Sul prato del campo sportivo di Palma Campania va in scena Pomigliano-Parma, sfida valida per la settima giornata di ritorno di Serie A Femminile. Lo scontro salvezza termina 0-0, un risultato che non fa giustizia alla partita disputata dalla squadra campana che ha mantenuto il pallino del gioco per buona parte del match. Il copione è il medesimo: come contro la Fiorentina, le pantere hanno creato tantissime occasioni da gol, senza però concretizzarle. Ma andiamo ad analizzare nel particolare cosa non ha funzionato e gli aspetti positivi che sono emersi nel corso del match delle pantere:
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Martinez
Nella partita in terra campana, l’incubo della retroguardia del Parma ha un nome: Ana Lucía Martínez. La guatemalteca accende la fiamma dopo soltanto 8 minuti e mette subito a lavoro la difesa ducale. Poco dopo, la sua conclusione si spegne al lato dai pali difesi da Capelletti. Al 40’ il Pomigliano va vicino alla marcatura proprio grazie ad una velenosa conclusione di Martinez, ma il pallone sfiora l’incrocio. La calciatrice è stata in grado di gestire al meglio le occasioni costruite, peccando tuttavia -come le compagne- di determinazione sottoporta.
2. La giocata di Ferrario
Quella di Ferrario è la giocata della settimana, inevitabile citarla. La centrocampista detta i ritmi del gioco, punta Paloma Lázaro e il modo in cui la salta è da applausi: suola, tacco e poi tunnel. Tra l’altro, nel corso del secondo tempo la classe 1993 con il sinistro dal limite ha sfiorato la rete, con la sfera che è terminata fuori non di molto.
3. Il penalty che avrebbe potuto cambiare tutto
L’episodio della partita avviene al minuto 41: Martinez reclama un calcio di rigore a causa di un tocco evidente con il braccio di Heroum. Tutto il Pomigliano protesta, ma il direttore di gara lascia proseguire l’azione. Una decisione che ha fatto molto discutere e che, in qualche modo, avrebbe potuto cambiare completamente le sorti delle granata.