Le bianconere ritrovano i tre punti, e ritrovano il gioco in ampiezza contro il Pomigliano, portando cross su azione dal fondo (17 volte) che portano una incidenza di palle giocate in area avversaria pari ad 89 (contro le 32 delle padrone di casa) volte che delineano 7 occasioni a rete. Le finalizzazioni per la Juve restano un tassello ancora da migliorare, se da un lato i due tiri di Sofia Cantore portano la firma ad una rete importante, dall’altro i quattro di Cristiana Girelli sembrano non essere più incisivi a chiudere gli incontri. A salvare capra e cavoli sembra essere ancora una volta Lineth Beerensteyn che con 3 tiri a rete, segna la rete che chiude il match al 59’.
Sembrant con le sue 109 palle giocate, 85 passaggi riusciti, di cui 30 utili è stata la giocatrice determinate per le manovre bianconere. Anche Pedersen con 32 palle recuperate ha sviluppato un grande lavoro per il gruppo.
Per il Pomigliano la centrocampista Zhanna Ferrario, oltre alla rete del vantaggio, è la giocatrice che ha giocato più palloni: 95, di cui 38 riusciti, e 56 recuperati. Del gruppo è anche quella che ha portato 3 tiri tra i pali di Aprile e si è distinta per tanto movimento e buon gioco.
I Flussi di gioco del Pomigliano sono passati nei piedi di Passeri con 41 passaggi (pari al 71%) con ben 12 giocate con il suo portiere (Cetinja) e 10 con Golob creando tutte le ripartenze delle padrone di casa.
Le ospiti hanno affidato a Sembrant di dettare le linee da dietro giocando il 78% delle sfere con la ritrovata Sara Gama (per 10 palloni), con 12 a Cecilia Salvai e 13 rispettivamente con Pedersen e Lisa Boattin.
Il gioco si è espresso sempre sul lato destro del centro campo trovando spazio tra le avversarie per poi infierire con Beerensteyn nella ripresa, trovando la rete che ha prodotto la vittoria bianco nera.
Dei 10 tiri a rete delle Campionesse d’Italia in carica, 7 sono stati centrati (occasioni a rete) e tutti giunti su azione da dentro l’area di rigore. Soltanto 2 volte si è cercata la conclusione da fuori area, senza l’uso di calci piazzati. Le finalizzazioni di piede a palla bassa hanno contraddistinto il tiro prediligendo la zona di sinistra. Rispetto alle gare di inizio campionato la Juve ha dimezzato le conclusioni a rete, riducendo anche la pericolosità di produrre tiri pericolosi, e questo si è notato in questa squadra che è ancora alla ricerca della giusta forma che ha portato la vecchia signora a vincere 5 titoli consecutivi.
Dall’altra parte il Pomigliano ha portato ben 8 tiri, di cui solo 3 dentro i pali, entrambi su azione (3 da dentro area e 5 da fuori) bilanciando sia a destra che a sinistra la zona di attacco. Varena Amorim a colpito di testa un solo tiro, mentre Analu Martinez pur giocando 38 palloni ha effettuato un solo tiro. L’ingresso tardivo di Asia Bragonzi, nella ripresa, non ha permesso il recupero della gara.