Ci pensano Van Der Gragt, capace anche di recuperare 21 palloni, e la subentrata Chawinga, a cui sono bastati meno di 5 minuti per andare a segno, a salvare l’Inter dalla sconfitta esterna in casa del Parma con una rete a testa nella parte finale di partita.
Il Monday Night andato in scena al Tardini, valevole per la decima giornata di Serie A, finisce 2-2: una bella partita combattuta da ambo le formazioni che ha visto le padrone di casa sprecare il doppio vantaggio maturato grazie alle marcature di Martinovic nel primo tempo e della svedese Banusic, nella seconda frazione, alla prima gioia personale in campionato.
Secondo i dati elaborati da Panini Digital l’Inter è stata più pericolosa del Parma, per questo ha ottenuto 63 punti su 100 nell’Indice di Valutazione Squadra: è stata superiore nel possesso palla, in particolare nella metà campo avversaria facendo registrare il 69% di supremazia territoriale (equivalente a quasi 15 minuti) contro i soli 6 minuti e mezzo delle emiliane, nelle 678 palle giocate a fronte delle 487 di marca gialloblù e nella pericolosità sotto porta. E’ soprattutto nei numeri statistici in attacco che si nota l’evoluzione offensiva delle ragazze di Rita Guarino avvenuta in corso d’opera, brave a valorizzare il passaggio dal 4-3-3 al più incisivo 4-2-3-1: nei secondi 45 minuti, infatti, si aggiungono 15 tiri ai 7 della prima frazione, portando il complessivo delle finalizzazioni a 22, di cui solo 9 hanno centrato lo specchio della porta perché 10 sono state ribattute o deviate e 3 sono finite al lato della porta difesa da Capelletti. Le conclusioni totali realizzate dallo schieramento di Mister Panico verso i pali nerazzurri sono 12, metà arrivate su azione e metà indirettamente da calcio da fermo, metà da dentro l’area di rigore e metà da fuori, nessuna di testa. Le emiliane nella ripresa hanno ceduto il dominio del campo irrobustendo la manovra avversaria anche lungo le corsie esterne del terreno di gioco, ma tra i fattori che hanno portato al ribasso i dati relativi alle palle giocate in zona area concorre anche il numero di falli: l’Inter ne ha commessi ben 15, fermando sul nascere le possibili occasioni offensive delle gialloblù che, di contro, sono state meno “cattive” e più “permissive” commettendone solo 2.
Analizzando tatticamente la partita, possiamo notare dai flussi di gioco e dai dati statistici individuali delle calciatrici, come l’attaccante del Parma Cambiaghi sia stata fondamentale nel movimento, abbassandosi verso il lato destro della metà campo per ricevere il pallone, e nel concludere verso la porta tramite la realizzazione di 5 tiri. Jelencic con 51 palloni giocati e Benoit con 52 risultano le più coinvolte nel gioco: la prima nel dare inizio alle manovre offensive, la seconda nell’impostarle una volta ricevuta palla a metà campo, senza riuscire a produrre numerose occasioni da gol, considerati anche il posizionamento e l’atteggiamento in campo delle lombarde che hanno tenuto sia un baricentro che una linea di pressing più alti, rispetto al Parma, di almeno una decina di metri. La costruzione della manovra nerazzurra ha, invece, visto maggior verticalità, interessando la totalità del centrocampo, in particolare la numero 20 Simonetti cercata con 75 palloni e capace di gestirne correttamente 67 al pari della compagna Alborghetti, quest’ultima impegnata anche in fase di interdizione recuperando 21 palloni come Van Der Gragt.