Un inizio che nulla aveva a che fare con il calcio. Paola ha provato molti sport diversi, sport che in quegli anni erano considerati “più femminili”. Ma lei il calcio lo ha sempre amato, nonostante tutto e tutti, niente e nessuno è riuscito a fermare la sua più grande passione.
E il tempo le ha dato ragione: stiamo parlando del capitano della Sansovino Women Paola Micallef che se avesse dato peso a quegli pregiudizi insensati e alle difficoltà che ha incontrato non sarebbe mai arrivata ad indossare quella fascia attorno al braccio.
Abbiamo voluto conoscere meglio Paola che si è raccontata in questa nostra intervista.
Innanzitutto come hai iniziato a giocare a calcio?
“Ho iniziato a giocare a calcio molto tardi. Dopo un trascorso iniziato nell’atletica, passando dal nuoto, per arrivare alla pallavolo. Avevo 16 anni quando sono entrata a far parte della squadra di calcio a 11 della scuola e 19 anni nella prima vera e propria squadra di calcio a 11 nella società del Casentino calcio femminile, neonata e formata da me ed altre amiche.”
Hai mai incontrato delle difficoltà in passato? Tuttora ne incontri? Di che tipo?
“La difficoltà è stata proprio quella di iniziare. Ho sempre amato il calcio tanto da praticarlo al campetto vicino a casa con gli amici nel dopo scuola. Chiesi ai miei di provare con i maschietti e li mi fu sbarrata la strada. Non fu un trauma sul momento proprio perché amavo tanto lo sport in generale e ripiegai sulla pallavolo, sport più accettato ai tempi per una donna. L’amore per il calcio però è stato sempre latente e riaffiorato quando potevo scegliere consapevolmente. Adesso le difficoltà non ci sono più.”
In un’intervista di qualche tempo fa hai dichiarato che tu e le tue amiche vi siete create la vostra realtà calcistica: di che cosa si trattava esattamente?
“Come dicevo, io ed un gruppo di amiche con le quali facevamo tornei di calcetto estivi, abbiamo deciso nel 2010 di fondare la prima società calcistica femminile della vallata del Casentino, denominata proprio Casentino Calcio femminile. Completamente autofinanziata e gestita. Dopo il primo anno di serie D come ai tempi si chiamava, siamo arrivate a vincere il campionato l’anno dopo. Adesso la società non esiste più proprio perché molte giocatrici sono cresciute ed hanno lasciato il calcio e non è semplice in una vallata isolata come il Casentino trovare fondi che possano far arrivare ragazze da fuori.”
Arriviamo al presente: come sei arrivata alla Sansovino Women?
“Dal Casentino passo Alla Sangiovannese, società storica del Valdarno, dopo mi sento a casa per tre anni, nonostante un brutto infortunio al ginocchio e quasi 2 anni di covid. Finito il covid avevo bisogno di nuovi stimoli e così approdo alla Sansovino che decide dal 2021 di investire nel progetto calcio femminile.”
Come ti trovi con compagne e allenatrice?
“La società ha basi solide e l’impegno verso il nostro progetto è stato enorme fin da subito. Cosa non da poco per una società del nostro territorio. Il presidente ha creduto fin da subito in noi, affidandoci un’allenatrice che è un fiore all’occhiello nel calcio femminile e uno staff di tutto rispetto. Da parte nostra abbiamo ricambiato con l’impegno e la vittoria del campionato. L’ambiente è molto positivo. Molte delle compagne già le conoscevo e con le altre, nonostante le differenze anagrafiche e territoriali, si è instaurata subito una grande sintonia.”
Quest’anno sei anche il capitano della Sansovino: come ci si sente a ricoprire un ruolo così di responsabilità?
“La fascia di capitano crea sempre molta emozione e un forte senso di responsabilità. Cerco di essere me stessa, mettendo la mia esperienza a servizio delle mie compagne come guida e sostegno.”
State facendo davvero un ottimo campionato: cinque giornate, solo un pareggio il resto schiaccianti vittorie: l’ultima , ricordiamolo, contro al Vigor Calcio Femminile dove avete vinto per 3-0. Ti aspettavi un campionato così finora?
“Il campionato è sicuramente più competitivo. Siamo una squadra giovane ma fatta di elementi che militano nel calcio da molti anni e che sanno trasmettere molto alle ragazze giovani. Sappiamo bene quali siano le nostre potenzialità ma non sottovalutiamo nessun avversario. Ci sono squadre che militano in Eccellenza da molti anni per cui dovremo essere intelligenti nel gestire bene le partite.”
Pochi giorni fa è stato il tuo compleanno (auguri!!), che bilanci calcistici puoi fare sul tuo percorso fin qui?
“Grazie per gli auguri!!! Sono molto felice del percorso calcistico che ho fatto e sto facendo. Molti dei ricordi di vita più belli che ho sono proprio legati a questo sport.”
Inoltre, che bilanci si possono fare a tuo avviso sul calcio femminile italiano in questo momento? Purtroppo esistono ancora molti pregiudizi a riguardo, cosa ti sentiresti di rispondere ad un genitore che non sa se mandare sua figlia ad una scuola calcio proprio perché frenato da questi ultimi?
“Credo che proprio negli ultimi anni, con l’apertura delle grandi società al calcio femminile, la visibilità nei canali Rai, il calcio femminile abbia fatto passi da gigante e continuerà a farli. Soprattutto se vogliamo continuare ad essere competitivi a livello internazionale. Il calcio, come tutti gli sport di gruppo, aiuta molto nella crescita personale come individuo e credo che adesso nessun genitore si opporrebbe. Manca forse ancora qualcosa a livello microscopico e di periferia dove si deve investire di più a livello giovanile.”
Che sogno calcistico hai?
“Il mio sogno calcistico adesso sarebbe quello di portare questa squadra e le mie compagne a livelli più alti.”
Che cosa ami fare fuori dal rettangolo verde?
“Al di fuori del rettangolo verde, dedico il mio poco tempo libero rimasto oltre al lavoro, alla natura, alla famiglia e agli amici.”
Infine una curiosità: che dieta deve seguire una giocatrice? Rinunci a qualcosa?
“Per la dieta non seguiamo in questo momento delle indicazioni precise come atlete ma sarebbe bello, prendendo spunto dalla tua domanda, poter inserire nel nostro staff una figura professionale che ci aiuti nell’alimentazione finalizzata all’attività sportiva.”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la società della Sansovino e Paola Micallef per la loro gentile disponibilità.