Dopo 7 giornate, in cima alla classifica, sventola una bandiera giallorossa: la Roma vince di misura il match casalingo contro il Como e, contestualmente allo stop nerazzurro, guadagna il primato a braccetto con la Fiorentina. 1-0 il risultato maturato al termine di 96 minuti effettivi di gioco: un risultato che conferma la tendenza della squadra allenata da Mister Spugna di peccare in precisione sotto porta e di non realizzare reti a sufficienza per chiudere anzitempo le partite che domina, rischiando di non uscire dal campo col bottino pieno, come capitato contro il Sassuolo ultimo in classifica o contro la Juventus che, rispetto agli scorsi anni, sta trovando maggiori difficoltà.
La rete decisiva, infatti, è arrivata dai piedi di Giacinti al minuto 72 nonostante 26 tiri totali verso la porta del Como protetta dalla numero 1 Beretta: solo 12 di questi, quindi nemmeno la metà, hanno trovato lo specchio della porta. Da parte del Como, invece, sono arrivati solo 2 tiri in porta ed “altreppochi” fuori. L’indice IVS parla chiaro: 80 punti per la Roma e solo 20 per la formazione di De La Fuente che, come mostra il grafico sulla disposizione tattica fornito da Panini Digital, è stata circoscritta e limitata alla propria metà campo in fase di costruzione, a tal punto che i minuti di possesso palla registrati oltre il centrocampo e in zona offensiva, raggiungono a malapena i 3 minuti, contro i 13 delle padrone di casa che hanno tenuto una linea di pressing ed un baricentro all’altezza dei 60 metri.
Una partita, quella valevole per la settima giornata, che ha visto ben 7 ammonizioni, 6 delle quali arrivate nella ripresa, a prova di una partita mai effettivamente chiusa, che si è fatta via via sempre più tesa e che ha contato 26 falli commessi nei pressi delle due aree di rigore. Beccari, nelle file del Como, è risultata la più colpita con 4 falli subiti.
Non sono mancate le azioni individuali da parte della squadra ospite che, però, non è riuscita a sfondare l’organizzazione difensiva giallorossa e a creare sufficiente pericolosità in avanti: i numeri parlano di sole 11 palle giocate nei pressi dell’area di rigore avversaria e due occasioni create. La Roma, al contrario della formazione lombarda, ha fatto registrare un’alta percentuale di attacco alla porta e, in questo dato, si annoverano anche i 19 cross effettuati dal fondo, equamente distribuiti tra fascia destra e sinistra del terreno di gioco.
I flussi di gioco del Como indicano una costruzione fine a se stessa, incentrata particolarmente nella propria metà campo senza sfondamenti: la ricerca della profondità è avvenuta principalmente tramite 13 passaggi lunghi. Il gioco della Roma si è incentrato su Linari, punto di partenza della maggior parte delle azioni offensive con 57 passaggi riusciti, e Giugliano, punto d’approdo offensivo delle costruzioni capitoline con 53 palloni ricevuti e 23 giocate utili realizzate. Note di merito nello schieramento comasco vanno a Karlenas e Cecotti che, nonostante le 50 palle perse, sono sempre state coinvolte nel gioco attivo e passivo, giocando 109 palloni e recuperandone 57.