Le due squadre si sono quasi equivalse in termini di possesso, volume e qualità di gioco: si registrano, infatti, percentuali simili di possesso palla e di passaggi riusciti. La differenza l’ha fatta il posizionamento in campo: la squadra di De La Fuente ha tenuto un baricentro ed un pressing molto più alti delle emiliane, portando a oltre 10 i minuti di possesso palla nella metà campo avversaria, il doppio rispetto alla supremazia territoriale fatta registrare dal Parma. Il Como ha creato molta densità di gioco lungo la fascia destra del campo e soprattutto in zona offensiva, abbassandosi leggermente nella seconda parte di gara a fronte di un’apertura e maggiore spinta delle avversarie. Le ragazze allenate da Fabio Ulderici, invece, sono state relegate alla propria area di rigore nella prima frazione di gioco, riuscendo ad aprirsi di più e a spingersi fino alle vicinanze del centrocampo nella seconda parte del match.
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Como-Parma: i 170 passaggi bassi utili nella metà campo avversaria premiano il Como. Anche i 32 passaggi lunghi del Parma premiano il Como. L’acuto di Acuti non basta
Nella speranza che Kubassova e Maia Ferreira stiano bene dopo il brutto scontro di testa di cui sono state protagoniste nel contendersi una palla alta, raccontiamo del grande exploit del Como nello scontro salvezza casalingo contro il Parma vinto per 4 reti a 1: al momentaneo pareggio ospite firmato da Acuti, le reti di Rizzon, Kubassova e Beil arrivate nella ripresa, si sommano alla magia di Pavan del 4° minuto di gioco e portano, dopo 6 giornate, la prima vittoria sul tabellino della neopromossa che così, in classifica, scavalca proprio il Parma.
Questa superiorità del Como a livello di disposizione in campo ha fruttato 170 passaggi bassi utili nella metà campo del Parma, senza necessità di rischiare numerosi passaggi lunghi come invece tentato dalle ospiti, che però ne hanno portati al giusto esito soltanto 5 su 32. Nonostante uno sfruttamento poco pronunciato dell’ampiezza, il Parma è riuscito ad arrivare spesso al cross, in totale 12 volte, 83% delle quali dal lato destro del fondo campo. Un dato positivo che ha contraddistinto questo match è stata la precisione dei cross effettuati, la cui percentuale si avvicina alla totalità per ambo le formazioni. Oltre ad aver realizzato un importante numero di cross, il Parma ha comunque creato le proprie azioni d’attacco, giocando 33 palloni in zona area ed attaccando maggiormente la porta rispetto al Como, riuscendo però, a calciare 2 volte in meno verso la porta.
Lo studio dei flussi di gioco ci mostra un quadro interessante che si ricollega al posizionamento in campo dei due schieramenti: mentre la manovra del Como ha coinvolto tutte e undici le calciatrici, quella del Parma ha escluso le giocatrici del reparto avanzato: anche per questo motivo, per cercare le punte, le emiliane si sono affidate ai passaggi lunghi, e questo denota una buona tattica in fase di chiusura impostata e messa in scena dalle lombarde.