Esordio amaro di Sebastian De La Fuente, in serie A, il suo Como Women cade al “Ferruccio Trabattoni” contro la Juventus di Montemurro per 6 a 0.
Grazie a Panini Digital proviamo ad analizzare i dati che hanno portato a tale risultato.
L’IVS (Indice di Valutazione di Squadra) parla chiaro: soltanto 16 al Como contro gli 84 della Juventus. Un punteggio cinque volte superiore per le bianco-nere che evidenzia come lo score sia stato superiore tra le due formazioni.
Il volume di gioco, della Juventus, tra il primo ed il secondo tempo porta ben 37’ minuti di possesso palla, contro i soli 20’ delle padrone di casa; inoltre la quantità di passaggi riusciti (563 pari al 66%) delle campionesse d’Italia contro le lariane (284 pari al 34%) evidenziano ancor di più il divario tecnico.
Certamente in Como con un buon atteggiamento in campo, falloso ma che recupera bene palla e gioca molto nella propria metà campo. Le palle giocate nella propria zona d’area evidenzia sicurezza e capacità nella gestione di protezione. Indice che risulta essere in perfetta parità tra le due formazioni (un 40% per entrambe).
In fase offensiva la Juventus è stata certamente più efficacie, manovrando da dietro il pallone (oltre il 97% delle giocate) scavalcando il centro campo avversario in modo evidente. Sebbene ci siano stati , da parte delle ragazze di Montemurro zero cambi di gioco, si è utilizzata una ampiezza nei cross sulla destra (primeggiando sulla sinistra) che hanno messo in difficoltà le avversarie.
La gara è stata vinta di squadra, per la capacità delle bianco-nere di creare gioco, e per le pericolosità in area d’attacco della porta; ma i dribbling (8/18 per la Juve) e le accelerazioni sono state notevoli.
Infine le 11 occasioni, contro solo 2 del Como, verso la porta concludono l’analisi delle iniziative a rete della Juventus.
La Disposizione tattica e la densità di gioco della Juventus, del primo tempo, ha evidenziato come la posizione delle tre centrocampiste: Caruso (centrale), Bonfantini (a destra) e il nuovo innesto Beerensteyn (a sinistra) portino palla per Girelli (in centrale) in maniera sistematica e costante un 4-2-3-1 che in fase di attacco si trasforma, lasciando nelle retrovie soltanto Lenzini ( a destra) e Sembrant (a sinistra) per spingere in avanti con 5 punte e 3 centrocampiste (il difensore Nilden salita a destra, e Grosso con Gunnarsdottir centrale).
Altra strategia la disposizione, dopo aver chiuso gara e risultato, con un secondo tempo caratterizzato dai cambi. Cantore prende la posizione di Cristiana Girelli in centrale, come unica punta fissa, Bonfantini ( sempre a destra mantiene il suo ruolo in fascia) e Beerensteyn (a sinistra resta più incisiva verso la porta). Caruso e Cernoia giocano in centro campo, con Grosso che porta supporto anche in fase difensiva e la neo entrata Rosucci coordina la difesa a quattro.
Tra le migliori della gara, sempre da conteggi analitici e non soggettivi, troviamo Sembrant con 135 palle giocate (contro ad esempio 81 di Lisa Boattin che troviamo in seconda posizione) ben 124 passaggi riusciti (contro Lenzini che ne ha confezionati 66) ed infine 12 giocate utili. Anche Grosso, in forte crescita, con le sue 71 palle giocate e 59 passaggi riusciti, senza dimenticare le palle recuperate (19 un numero enorme per la sua squadra) è nel nostro zoom tra le più focalizzate sul campo.
Una valutazione finale, che dopo questa breve ma evidente analisi, che non esprime per intero il documento di Panini Digital (per chiare regole di contratto), porta la Juventus ad essere ancora tra le prime forze del nostro campionato. Non sarà l’unica, visto il potenziamento sul mercato delle altre squadre, ma che conti alla mano farà scrivere grandi numeri e noi saremmo qui per voi a sviscerare tali “nuovi” punti di vista.