“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano“, cantava Venditti nel lontano 1991. Amori indivisibili, indissolubili proprio come quello di Francesca Fabiano per la sua Sampdoria. Genovese (e blucerchiata) di nascita, la classe 2003 mosse i suoi primi passi nel mondo del calcio giocando insieme ai “maschietti” in piazza, come tante altre bambine della sua età. Le emozioni provate calciando quel pallone, però, erano così forti da farle capire presto che si trattava di qualcosa di più rispetto ad un semplice “gioco”.
In seconda elementare scelse poi di essere un difensore, convinta, forse, che si sarebbe trattato della sua posizione definitiva. L’illuminazione, però, avvenne durante il prestigioso Torneo Ravano. In quell’occasione, la giovane genovese comprese infatti, per pura casualità, che il suo posto era tra i pali. Come raccontato nel corso della sua recente intervista ai canali ufficiali della Sampdoria, la prima da blucerchiata, l’assenza di un portiere nella sua squadra la spinse ad abbandonare il ruolo da difensore per indossare i guanti e difendere la porta. “Da allora non mi sono mai stancata di giocare in questa posizione, anzi me ne sono innamorata“, sono state infatti le parole della giocatrice a riguardo.
Gli anni passavano e quella vispa ragazzina ligure si apprestava a diventare una calciatrice, inseguendo il suo sogno in ciascuna delle squadre in cui ha giocato, dal Molassana, la cui sede era la più vicina a casa sua, e dalle giovanili della Sampdoria all’Empoli, passando dalla Sassari Torres, ritornando infine alla sua squadra del cuore. Questo Samp-bis assume inoltre contorni ancor più romantici se pensiamo che, appena un anno fa, la Fabiano difese i pali delle sarde proprio contro il Doria in Coppa Italia Femminile. Senza dubbio, si trattò di una partita che l’estremo difensore non dimenticherà mai: “È stato un insieme di emozioni fortissime: da una parte volevo dimostrare tanto, dall’altra, però, il cuore è il cuore. Sono felice di essere tornata, ora sogno l’esordio con i miei amati colori sulla maglia“.
Supportata sin dall’inizio dai suoi genitori, il nuovo portiere blucerchiato ha poi rivelato, con un sorriso che le illuminava il viso, che suo padre l’accompagnava agli allenamenti e assisteva ad ogni partita. La giocatrice ha poi parlato del ritiro e di come mister e compagne l’abbiano accolta nel migliore dei modi, esprimendo la propria felicità nell’aver ritrovato Fabrizio Casazza, preparatore dei portieri con cui si era già allenata da piccola. Dulcis in fundo, la Fabiano ha parlato dei potenziali effetti positivi del professionismo sulle giovani che sognano di poter vivere giocando a calcio, ribadendo la sua volontà di divertirsi, migliorare e dare il massimo per la sua squadra del cuore.