Il sorteggio della prima fase della Women’s Champions League 22/23 è di fatto il punto di partenza della nuova stagione. A Stefano Braghin, Head of Juventus Women, il compito di disegnare la visione del prossimo futuro bianconero: «Sarà una stagione difficile, forse la più difficile di tutte. L’asticella sarà alta come mai in passato, ma l’abbiamo alzata noi».
Il che, pensando alla Champions League, si traduce così: «Arriviamo da un’annata strepitosa ma non dobbiamo pensare di essere “da quarti di finale”: valere le top 8 in Europa è qualcosa che si può dire acquisito quando a quel traguardo si arriva almeno 3 volte, altrimenti è un episodio e sappiamo che ripeterai sarà molto complicato. Per questo motivo, siamo coscienti di partire dai preliminari perché il nostro ranking, al momento, ci colloca lì. Ogni partita andrà giocata con la giusta consapevolezza, sapendo che si tratta di partite secche, che dovremo subito tirare fuori tutto il nostro potenziale e che non potremo sbagliare niente. Non solo: le nostre avversarie, tutte degne di rispetto perché se sono lì significa che hanno vinto i loro campionati, saranno più preparate di noi, perché noi per forza di cose, con gli Europei e gli impegni internazionali, avremo il gruppo al completo – speriamo per loro – il più tardi possibile».
Champions League e ovviamente, campionato: cosa significa la metafora dell’asticella? «Significa che le avversarie si stanno rinforzando molto, che noi non avremo più l’effetto sorpresa dello scorso anno, dovuto al cambio di guida tecnica, e che quindi sarà una Serie A davvero equilibrata e complicata. Dal canto nostro, noi abbiamo fatto i movimenti di mercato che ritenevamo necessari, lavorando soprattutto per rinforzare attacco e centrocampo con giocatrici duttili e d’esperienza. Da domani pensiamo a consolidare il gruppo che abbiamo, con un obiettivo in testa: la squadra che vedremo a maggio dovrà essere più forte di quella che si ritroverà fra qualche settimana».
Credit Photo: Andrea Amato