Il Varedo termina la sua stagione chiudendo al quinto posto del Girone B di Promozione Lombardia, piazzamento che, però, non è bastato alle gialloblù di accedere agli spareggi promozione. Le ragazze di mister Alessio Romano hanno potuto contare, sulla seconda parte di campionato, su un’attaccante di esperienza: si tratta della classe ‘97 Adriana Ivaniuc, la quale ha messo a referto cinque reti. La nostra Redazione ha raggiunto Adriana per risponderci ad alcune domande.

Adriana quando hai capito di essere una calciatrice?
«Quando ho iniziato la prima elementare a sei anni: nonostante la divisa scolastica, gonna pieghettata e camicetta bianca, giocavo sempre a calcio insieme agli altri bambini».

Perché hai voluto diventare un’attaccante?
«In realtà da piccola il mio sogno era di fare il portiere come mio papà. Però il mio primo allenatore Angelo ha visto in me le caratteristiche di un’attaccante e ad oggi credo che sia stata la scelta migliore, date le mie caratteristiche. Non che io non sia un bravo portiere».

Tra le numerose reti che hai segnato c’è una che ti ha lasciato ricordi indelebili?
«Ne ho fatti tanti di goal eh, però sicuramente ho un ricordo speciale del goal salvezza con il Caprera che ci ha permesso di rimanere in Serie B».

Qual è stata la tua miglior esperienza calcistica che hai affrontato?
«L’esperienza alla Bocconi è stata la migliore perché, nonostante mi abbiano forzata a salire dalla primavera alla prima squadra a sedici anni, mi ha permesso di fare il vero salto di qualità. Ho conosciuto persone che mi hanno fatto crescere sia dal punto di vista calcistico che personale».

Cosa ti ha portato, qualche messe fa, ad accettare il progetto del Varedo?
«Il capitano Barbara Lofoco è una mia amica e mi ha raccontato del progetto del Varedo: un allenatore molto motivato, un gruppo di ragazze forti, sia in campo che fuori, e lo staff di dirigenti attenti e ben organizzati. Questo mi ha convinto a riprendere a giocare a calcio dopo quattro anni di stop».

La squadra ha conquistato il quinto posto, ma i playoff non sono arrivati. Cos’è mancato, secondo te, al gruppo per raggiungere l’obiettivo?
«Secondo me abbiamo raggiunto un ottimo risultato, essendo una squadra nuova e formata da meno di un anno, con ragazze forti ma che non si conoscevano tra di loro. Ci vuole tempo per raggiungere la giusta affinità di gioco. Si poteva fare di più? Forse sì…ma alla fine anche il PSG il primo anno non ha vinto il campionato!».

Tra le partite che hai disputato in questa seconda parte di stagione col Varedo, c’è una che vorresti rigiocare?
«La partita di ritorno contro la Riozzese: credo che se avessimo giocato a mente lucida e senza la pressione dei playoff, il risultato sarebbe stato diverso».

Qual è per te la squadra-rivelazione del Girone B di Promozione Lombardia?
«Nessuna squadra mi ha colpita particolarmente».

Chi vincerà secondo te, la finale playoff del Girone B tra Riozzese e Villa Valle?
«Spero il Villa Valle, così l’anno prossimo potremo avere la rivincita con la Riozzese!».

Col passaggio al professionismo il calcio femminile italiano ha trovato la sua svolta?
«Sicuramente questo è un passo avanti per il calcio femminile. Però ci sarà la vera svolta quando si guarderà una partita di calcio senza distinzione tra maschile e femminile».

Che persona sei fuori dal campo?
«Una ragazza socievole e generosa. Amo stare in compagnia dei miei amici, della mia famiglia e del mio bassottino Gosha. Sono appassionata di cucina, serie tv crime e film romantici. Mi piace tanto la musica, soprattutto quella da ascoltare ad alto volume e ballare. Lavoro in una gelateria, ma sogno di fare dello sport la mia professione».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Chi lo sa? Non prevedo il futuro, ma mi auguro di avere una vita ricca di avventure e di amore. E, ovviamente, sempre con un pallone da calcio».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FBC Varedo e Adriana Ivaniuc per la disponibilità.

Photo Credit: Adriana Ivaniuc

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.