Sono stati annunciati oggi i vincitori della trentesima edizione della Panchina d’oro, il prestigioso riconoscimento che premia – in base all’insindacabile giudizio dei colleghi tecnici – i migliori allenatori dei campionati professionistici maschili, dei due massimi campionati femminili e della Serie A, sia maschile che femminile, di calcio a cinque. Ad aggiudicarsi la Panchina d’oro per il lavoro svolto nella scorsa stagione, l’ultima sulla panchina della Juve prima del passaggio all’Inter, è stata Rita Guarino, mentre la Panchina d’argento è andata a Manuela Tesse, protagonista della doppia promozione del Pomigliano dalla Serie C alla Serie A TimVision.

Per l’attuale allenatrice dell’Inter – che ha chiuso il suo ciclo bianconero con l’invidiabile palmares di quattro Scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe e che lo scorso settembre è stata la prima donna nella storia del calcio italiano ad abilitarsi con lode a Coverciano al Master allenatori – si tratta del primo premio ricevuto dal Settore Tecnico. “Sono felice per questo riconoscimento” ha evidenziato Guarino, ringraziando anche lei i colleghi che l’hanno votata e poi continuando: “Il premio è ancor più gratificante perché arriva alla fine di un ciclo di quattro anni, che non è stato solo vincente, ma ancor più formativo. Un percorso che passo dopo passo ha permesso alle giocatrici e, soprattutto, a noi dello staff di migliorarci e di crescere con costanza e continuità”.

Anche Manuela Tesse, tornata da poco più di un mese alla guida della società campana, ha voluto condividere il premio con le sue calciatrici e con la dirigenza del club: “Sono molto felice ed onorata – esordisce commossa l’allenatrice – e ringrazio tutti i miei colleghi allenatori per l’attestato di stima. Il mio ringraziamento va a tutte le ragazze, che sono state le vere protagoniste che hanno contribuito all’impresa della scorsa stagione con la promozione in Serie A, ed infine alla società, nella persona del presidente Pipola e del direttore Biagio Seno, per avermi dato quest’incarico. Per ultimo vorrei dividere questo premio con chi mi ha preceduto, perché una promozione non si raggiunge con la vittoria di qualche partita, ma con tutto un percorso”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli