Ex calciatrice, oggi opinionista e telecronista per Rai Sport. Volto e voce tra i più riconoscibili in tv per il calcio femminile e non solo, Katia Serra ha parlato in esclusiva a JuventusNews24.com per fare un punto sulla stagione della Juventus Women.
La Juventus Women sta facendo un po’ di fatica ora: perché?
«L’impressione è che la Juventus Women stia attraversando un periodo di calo fisiologico, paga qualcosa a livello atletico. Non si può restare al 100% per tutta la stagione, ancora di più in un’annata in cui si sono sommate così tante partite per le fatiche in Champions».
È vero che la Juventus paga il fatto di avere una rosa interamente composta da nazionali?
«Non è l’unica squadra ad avere tante giocatrici in Nazionale, ed è una dinamica che si verificava anche gli altri anni. È naturale che questo possa creare qualche difficoltà nella gestione però non lo vedo come un limite. Quest’anno la Juve paga il doppio impegno in campionato e in Champions. Quello delle nazionali è un falso problema».
Appena la Juve ha sbandato si è riaperto il discorso scudetto, la Roma preme…
«La concorrenza è cresciuta ed ha ridotto il gap dalla Juve. Ritengo la Roma – ma lo pensavo anche ad agosto – la formazione più autorizzata a credere di poter scalzare la Juve dal piedistallo. È la squadra meglio assemblata e quella che è cresciuta di più negli ultimi anni».
Juve o Roma: chi trionferà alla fine?
«Ad oggi le giallorosse sono la squadra più in forma del campionato. La mia convinzione è che alla fine la Juve possa comunque riuscire a cucirsi lo scudetto sul petto grazie alla qualità e all’esperienza di una rosa abituata a vincere. Anche se mi aspetto un finale di stagione con tante sorprese, che fanno bene al movimento. Non avere sempre la stessa squadra che vince aumenta l’interesse di chi guarda».
Le due partite col Lione possono distrarre la Juve dalla volata scudetto?
«Assolutamente no, la possibilità di confrontarsi col Lione dà solo carica e ambizione. Non inciderà sul campionato, non negativamente. Sarà una partita difficilissima, contro un avversario più forte. Loro avranno delle assenze, ma nonostante ciò la Juve non parte favorita. Do qualche chance di qualificazione alle bianconere se scenderanno in campo leggere mentalmente e con l’obiettivo di migliorarsi ancora nel contesto europeo. I progressi sin qui sono stati molto importanti».
Dove si può migliorare ulteriormente la rosa della Juventus?
«La rosa attuale della Juve non è perfetta. Non ho condiviso la scelta di non sostituire Galli. L’arrivo di Grosso è stato tardivo, il centrocampo andava potenziato con l’arrivo di altre giocatrici. Anche in questo momento penso sia il reparto più in difficoltà e sul quale sia necessario intervenire».
In che modo?
«A me piacerebbe si puntasse su qualche giovane italiana e magari inserire una straniera di livello. Zamanian non ha mai convinto fino in fondo e penso che il suo futuro possa essere lontano da Torino».
Favorevole al cambio di format della Serie A femminile?
«Sono completamente favorevole considerati gli attuali numeri delle tesserate. È una scelta temporanea, necessaria per avere un campionato in cui si auspica che il distacco tra prima e ultima si riduca. Servono poche società ma molto attrezzate per rendere il prodotto più appetibile per tifosi, media e sponsor».
Si ringrazia Katia Serra per la disponibilità mostrata in occasione di questa intervista
Credit Photo: Fabrizio Campagnoli
Sono d’accordo su quanto detto a proposito del centrocampo della Juventus. Nella partita di coppa Italia al Vismara mi sembra di aver visto primi segnali positivi (di ambientamento) da parte di Julia Grosso: ha sbagliato un solo passaggio in 90 minuti ed è molto brava ed ha tempismo anche in fase di interdizione. A volte ha cercato l’inserimento, ma non è stata servita. È ovvio e naturale che il nocciolo della squadra bianconera abbia più fiducia negli elementi che conosce meglio. Accadeva anche con Nildén, ad inizio stagione.
Se l’intesa continuerà a migliorare, la canadese potrebbe diventare presto un valore aggiunto, anche in UWCL.