Una tecnica di allenamento mentale è la visualizzazione ossia la rappresentazione volontaria di un’esperienza reale attraverso l’uso dell’immaginazione (ad esempio: una calciatrice può visualizzare un rigore o un movimento tecnico perfetto). Tutte le persone hanno la capacità di visualizzare e nonostante questa capacità possa essere una risorsa, è sfruttata poco o in maniera inconsapevole e spontanea.
La visualizzazione si basa sul fatto che la mente umana non distingue ciò che realmente è stato vissuto da ciò che è stato immaginato, questa distinzione avviene razionalmente soltanto in un secondo momento. Le ricerche scientifiche dimostrano che quando una persona visualizza (ad esempio il tiro tecnicamente perfetto) la mente percorre e fissa lo schema motorio proposto dal movimento, nonostante il corpo sia fermo e ha, inoltre, effetti sulla massa muscolare (si pensi a come questa tecnica possa essere utile per gli atleti infortunati). Questa tecnica incrementa nell’atleta la capacità di concentrazione, la fiducia in sé e la motivazione, la capacita di controllare le reazioni emotive, le capacità tecniche e tattiche e ottimizza il recupero da infortuni.
Per poter essere maggiormente efficace la visualizzazione dovrebbe essere costante (programma di allenamento mentale) e dovrebbe essere affiancata ad un allenamento fisico. L’immagine da visualizzare dovrebbe coinvolgere tutti i canali sensoriali in modo tale da renderla maggiormente vivida. A seconda dell’orientamento spontaneo dell’atleta ed in base alle caratteristiche specifiche della disciplina, le immagini possono essere visualizzate attraverso una prospettiva interna o esterna.
Nel primo caso, l’atleta visualizza se stesso da un’angolazione interna come se stesse realmente svolgendo il compito immaginato. “Sento il peso del bacino sulla gamba sinistra, sento la gamba sinistra in tensione, sento la gamba destra che si alza, sento che la gamba destra è carica, sento l’impatto con la palla”
Nel secondo caso, l’atleta si visualizza come se fosse uno spettatore. “Sto andando al dischetto, sto posizionando la palla, alzo lo sguardo vedo la posizione del portiere, faccio due passi indietro, prendo la ricorsa e calcio”
Lo Psicologo dello Sport può aiutare la calciatrice a trovare la visualizzazione più adatta per lei ed a prestare maggiore attenzione alle sensazioni in modo tale da rendere un’immagine relativamente semplice (unisensoriale), un’immagine complessa (multisensoriale).
Cavallone Monica
Psicologa e consulente in Psicologia dello Sport
collaboratrice di Mente & Sport – www.mentesport.net