Dopo 5 mesi il Cesena Femminile è riuscito a portare a casa i 3 punti in trasferta, battendo per 1-0 la Pink Bari e risalendo al settimo posto.
Le bianconere sono arrivate a Bari con un solo obiettivo: vincere per potersi allontanare dalla zona calda della classifica. Non una sfida facile: la Pink è una delle candidate per la Serie A, con una rosa serrata che fa gol e vince soprattutto tra le mura amiche.
Il primo tempo si apre con un calcio d’angolo battuto da Capitanelli dritto per la testa di Spyridonidou, che per poco non riesce a direzionare il pallone verso la porta. Al 7’ ci prova di nuovo la greca, dopo essersi ritrovata il pallone sui piedi per un rinvio corto di Cuciniello ma il tiro è troppo debole. Undici minuti più tardi Diaz ruba palla a Georgiou, uno due con Prvulovic che la serve di nuovo, cross teso in area ma Laface non ci arriva per un soffio. Primo squillo del Cesena al 20’ con punizione battuta da Pastore: prova Petralia in acrobazia, senza però inquadrare la porta. Al 41’ la partita si sblocca: rinvio lungo di Pignagnoli, spizza di testa Nefrou favorendo Petralia; il capitano bianconero si accentra e segna, portando in vantaggio la propria squadra.
Secondo tempo sicuramente meno dinamico, anche se le occasioni non sono mancate. Al 66’ Dahlberg gira per Costi che ci prova dalla tre quarti: il pallone esce per un soffio, facendo sfumare il raddoppio bianconero. Brivido per la Pink al 79’: Spyridonidou si libera di Pavana servendo Fedotova in area, sponda per Diaz che di prima colpisce la traversa; ci prova Maffei a metterla dentro ma Pignagnoli si distende e mette fuori.
Cesena: Pignagnoli, Pastore, Carlini, Cuciniello, Casadei, Costa, Georgiou, Dahlberg, Zanni, Petralia, Costi
A disp: Frigotto, Pavana, Nagni, Casadio, Bernardi, Beleffi, Galli, Simei, Bizzocchi
All: Rossi
Pink Bari: Shore, Capitanelli, Di Bari, Laface, Di Criscio, Spyridonidou, Strisciuglio, Nefrou, Diaz, Riboldi, Prvulovic
A disp: La Macchia, Fedotova, Fuhlendorff, Larenza, Bonacini, Paparella, Maffei, Tateo
All: Mitola
Photo Credit: Vanni Caputo