Sono stati i calci di rigore a decidere la vittoria finale di questa Algarve Cup: dopo novanta minuti, di perfetta parità tra l’Italia e la Svezia con le reti di Valentina Giacinti nel primo tempo ed il pareggio di Caroline Seger nella ripresa, a spuntarla dagli undici metri è stata ancora una volta la Svezia, la sesta in questo torneo, con una Italia che ha meritato molto ed alla quale và un plauso per l’ottimo sviluppo di questa competizione. Una Italia molto aggressiva che ha avuto anche l’opportunità di chiuderla con Caruso, nei minuti finali di gara, ma che ha dimostrato carattere e consapevolezza di essere cresciute molto e con una grande squadra che da indicazioni positive per tutto il movimento.
La cronaca della Gara:
L’attesa per l ‘atto conclusivo della 28° Algarve Cup è finalmente giunto: dove le nostre meravigliose ragazze affronterà la durissima Svezia.
La CT Milena Bertolini preannuncia che sarà una finale durissima e si dovrà fare la gara perfetta, ma che qualsiasi sia il risultato di questo secondo nostro traguardo, dopo l’edizione del 2020, tutti noi siamo orgogliose di aver raggiunto un tale risultato.
Allo Estadio Municipal de Lagos che contiene una capacità di pubblico massima di circa tremila persone il tricolore è presente in oltre la metà delle tribune, un tifo caloroso e attempato ma che vivacizza e porta spettacolo, con bandiere e berretti (verdi-bianco e rossi) come una finale Mondiale.
Le azzurre con il 4-4-2 attaccano da destra verso sinistra, mentre le avversarie in maglia gialla con un modulo offensivo 4-3-3 giocano sul versante sinistro, viene osservato un minuto di silenzio per ricordare il primo CT Svedese che partecipò a questo torneo e che vinse il suo primo titolo proprio con la Svezia in Portogallo.
Partenza con una fase di studio, tra le due squadre, con grinta e buon calcio: lanci lunghi dal centro campo fino al limite dell’area e nessun tiro insidioso. Ottimo il pressing iniziale azzurro che costringe le avversarie ad un gioco stretto e racchiuse nella loro metà campo.
Concentrazione e precisione sono i presupposti di una gara giocata al meglio, ed il primo tiro di Bonansea anche se non c’entra lo specchio della porta porta vivacità al gruppo, con i giusti posizionamenti sul rettangolo di gioco. La risposta della Svezia non si fà attendere e su calcio piazzato di Andersson arriva la prima uscita di Laura Giuliani.
Al 18’ dopo un ottimo affondo di Barbara Bonansea in area piccola, palla a Valentina Giacinti, che entra in area palla al piede e sferra un tiro imprendibile alla destra del portiere che buca la rete di Lindahl: per il vantaggio azzurro.
Le avversarie pressano molto e mettono la gara sulla fisicità portando al tiro le sue possenti punte in avanti, ma è ancora l’ Italia a rendersi pericolosa con Elena Linari, di testa sotto porta, che sul cross di Giacinti, sfiora il palo ed il raddoppio.
Una prima mezz’ora di gioco senza paura da parte delle nostre ragazze, in virtù del gol di vantaggio, che giocano con la giusta cattiveria e concentrazione e con tre tocchi salgono pericolosamente in area avversaria. Primo tempo che si chiude con la Svezia in avanti, con un pericoloso tiro di Asllani, ma con la nostra difesa che chiude ogni spazio, calciando più volte la palla sul laterale, ed il prezioso risultato di 1 a 0 per i nostri colori.
Ripresa che parte con le undici iniziali, in attesa dei cambi, e vede ancora un ottimo inizio delle nostre ragazze con il tiro insidioso di Arianna Caruso da fuori area e Lindahl che è costretta a chiudere in angolo. Dalla bandierina, il terzo angolo azzurro, Gama per Lenzini che ci mette il piede e la sfera che esce fuori di un soffio.
Al 7’ aumenta la pressione Svedese con la punizione di Asllani, la palla messa in mezzo, per la testa di Berglund che indirizza il pallone sul palo: grossa occasione del pareggio per la Svezia. Molto pericolose le avversarie sulle palle ferme e con una gara ancora molto aperta. Bertolini effettua i cambi: con l’uscita di Bonansea per Serturini e Rosucci per Giuliano dove regge il vantaggio azzurro per la prima ora di gioco. Anche la Giacinti, autore del nostro vantaggio lascia spazio a Cristiana Girelli mentre la Svezia effettua quattro cambi in sequenza per spingere ancora di più e tentare il tutto per tutto Svedese nei minuti finali di gara: mettendo sul campo la squadra titolare che ha superato il Portogallo nella sfida di Faro.
Cambi che portano concretezza con la Svezia che continua a pressare nella metà campo azzurra ed a portare le sue punte in avanti con Lina Hurtig che viene messa giù da Lenzini, in area piccola e con l’arbitro che è costretta a decretare il calcio di rigore, dal dischetto Caroline Seger buca Giuliani e pareggia il conto: 1 a 1.
Partita bellissima, ma ci sarà da soffrire, le avversarie molto veloci proseguono di fisico ad effettuare giocate molto pericolose e ben lavorate; le nostre chiuse nella metà campo non riescono ad essere lucide nelle ripartenze.
Iniziative sempre nei piedi delle giocatrici Svedesi, mentre la nostra CT Milena Bertoli mette in campo Glionna ed Orsi nella speranza di tenere il pareggio e giocarsi la finale direttamente ai calci di rigore, con gli ultimi dieci minuti in piena sofferenza.
Italia che si difende con i denti stretti e sfiora la rete al 85’ con la torre di Girelli che di testa mette in mezzo per Caruso, portiere battuto e porta spalancata, mette la sfera clamorosamente alta sulla traversa: una grossa occasione sfumata!.
Si giunge al 90’, ed il terzo uomo solleva la lavagna che segna ancora altri tre minuti di sofferenza, tutte le nostre ragazze tengono bene palla ed usano testa e piedi per far si che il direttore di gara chiuda il match sulla parità. Sarà per tanto la roulette dei rigori a decretare chi solleverà il Trofeo!
Dal dischetto Giuliano, Gama, Girelli, Cernoia e Caruso mettono a segno i 5 rigori decisivi, si prosegue ancora con la rete anche del nr uno Svedese che batte Giuliani, ma aimè il tiro successivo dagli undici metri di Serturini è parato e la Svezia conquista ancora una volta, la sesta, la Coppa dell’ Algarve Cup.
Un complimenti alle nostre ragazze per averci regalato questa stupenda finale!
Peccato. Ma tanti complimenti alle azzurre. Penso che Seger e Lindahl avrebbero preferito sbagliare oggi e non nella finale olimpica… ;-)