Irene López, a soli 20 anni, lascia il calcio giocato. Era una grande promessa, vinse il Mondiale under 17 con la Nazionale Spagnola. Una centrocampista con visione di gioco e incursioni offensive. Ma purtroppo con la salute mentale non si scherza e allora ha dovuto lasciare il suo sport preferito per aiutare gli altri. In alcuni periodi ha capito che il calcio stava diventando il suo peggiore nemico e che non si divertiva più giocando.
Avevamo parlato di lei tra le promesse della Nazionale under 20 cancellato a causa della pandemia.
“Mi rendeva felice stare con la gente, allenarmi, ma in campo non ero più contenta. A volte vedevo il calcio come un peso ed era una cosa che stavo accumulando da anni. Ho capito che mi dovevo allontanare dallo sport. Ho sentito un’emozione positiva da quando l’ho raccontato per la prima volta. Ho iniziato con gli amici e poi ho chiesto aiuto alla mia famiglia che è il mio più grande sostegno. Questo tema è un tabù per la gente della mia generazione, immaginati per quella dei miei genitori”.
Ora Irene sta recuperando e ha dichiarato che lasciava il calcio per la sua salute mentale. Il tema sta crescendo di importanza: “Ora sto bene, sono sorpresa per la ripercussione della pubblicazione sui miei social. Ho trovato una valanga di commenti positivi e di domande. La gente vuole che si parli di questo tema, abbiamo la necessità di esprimerci liberamente senza paura di essere giudicati. L’ansia, lo stress non devono essere un tabù”.
Ora guarda il suo futuro in cui si dedicherà ad un’altra sua passione: “Vorrei dedicarmi alle arti plastiche e visive, qualcosa che da piccola sempre mi è piaciuto. Il disegno grafico, i tatuaggi, mi piacerebbe dedicarmi a questo. Voglio dire a chi ci sta passando che non è solo. Mi sono resa conto che tanta gente ha questi momenti e che è importante rendere visibili questi problemi. Mi piacerebbe aiutarli con queste parole.”
Dopo il caso di Simone Biles alle ultime Olimpiadi e quello della tennista Naomi Osaka, finalmente si sta capendo che la mente degli atleti deve essere aiutata allo stesso modo dello sviluppo del loro corpo. Solo con uno sviluppo armonico e non coercitivo, si potranno sviluppare atleti, donne e uomini del futuro che amino lo sport per tutta la loro vita. Lo sport è salute, ma prima di tutto, a volte, quando si soffre di determinate patologie o si passa per alcuni periodi difficili, è necessario fermarsi e riposarsi per riprendere a tutto gas come ha fatto Virginia Torrecilla o dedicarsi ad altri come ha scelto Irene López.
Photocredit: Irene López, Twitter