Nella decima giornata di andata del massimo campionato di serie A, il derby fra Milan e Inter viene stravinto dalle nerazzurre di Rita Guarino alla quarta vittoria consecutiva fra campionato e Coppa Italia. I goal per l’Inter sono stati segnati tutti nel primo tempo, sbancando il pronostico che era tutto a favore delle rossonere che in passato avevano anche vinto sette degli otto incontri giocati, ma per il diavolo è davvero una domenica bestiale, al 13’ è Kathellen a segnare, il raddoppio arriva al 27’ con il goal di Njoya e poi ancora al 31’ viene concesso un rigore su tocco di mano di Adami in area rossonera, sul dischetto si presentava Karchouni che segna con uno splendido cucchiaio che fa capitolare Giuliani. Il Milan ha giusto il tempo per cercare, con Giacinti in campo fin dal primo minuto alla fine del primo tempo, il goal che può riaprire la contesa, ma il palo dice no. Nella ripresa l’Inter non fa altro che addomesticare una partita che difficilmente con i passare dei minuti il Milan avrebbe mai potuto cercare di recuperare.
A fronte di questa pesante sconfitta, nuovamente in casa dopo quella contro il Sassuolo, c’è da riflettere e questo porta a delle considerazioni inevitabili, il Milan che quest’anno doveva essere l’anti Juventus per eccellenza, in questo momento non lo è affatto. Il Milan di questo inizio stagione, a regola, sembra anche meno forte di quello della precedente, nonostante gli ottimi rinforzi che stanno facendo bene, Giuliani e Adami ne sono un esempio, il problema con l’Inter, come fu per il Sassuolo, è il fatto che questa squadra se aggredita nella giusta maniera, ricordiamo anche la difficile vittoria contro la Sampdoria in quel di Genova, fa fatica a tenere dritto il timone e prende delle sbandate davvero pesanti poi da recuperare.
Onestamente parlando, 3 goal in un tempo solo sono tanti, e anche l’atteggiamento messo in campo nella ripresa non lascia presagire nulla di buono. Sostanzialmente il pacchetto difensivo che aveva fatto tanto bene nelle scorse giornate, ha un grosso punto debole sulle palle crossate in area, mentre davanti sta mancando, oltre la migliore Giacinti che tutti noi eravamo abituati a vedere e che speriamo si riprenda presto, una vera seconda punta quale Thomas, l’ex Roma, non è quasi mai stata incisiva in questa stagione e contro l’Inter è stata davvero impalpabile. Dunque non si può pensare che di poter rimontare 3 reti a qualsiasi squadra con un attacco spuntato che sta sentendo tremendamente la mancanza e l’estro e la cattiveria agonistica della spagnola Bouquete, che in campo era capace anche di caricare le proprie compagne e, allo stesso tempo, visto la sua caratura internazionale, anche la faccia tosta di riprenderle a muso duro quando sbagliavano qualcosa. Dispiace pertanto vedere un Milan così spento perdere il primo derby di Milano che, finalmente, contava qualcosa, in questa maniera, senza la solita grinta, è come messa alle corde da un pugile che per tre volte gli ha rifilato tre poderosi cazzotti in faccia.
Questo ennesimo test fallito dopo quello di Sassuolo penso che sia, infatti, un campanello d’allarme, perché mister Ganz si possa fermare a riflettere con le sue ragazze per cercare di sistemare in fretta quel timone di cui parlavamo prima e di ritrovare la giusta rotta per cercare di andare fino in fondo al campionato e portare il primo trofeo nella bacheca di casa Milan, che ha investito sul mercato, comprando ottimi prospetti per il futuro e probabilmente potrebbe tornare sul mercato anche a gennaio, in caso Boquete sia davvero in partenza, perché la squadra ha bisogno come il pane di una trequartista del suo calibro da affiancare a Giacinti, che da sola non può sobbarcarsi il peso dell’attacco e non può liberarsi dai continui raddoppi e gabbie difensive che un bomber del suo valore subisce ad ogni partita, Ganz deve lavorare assolutamente sulla mentalità di tutta la squadra e in particolare sulla testa di Thomas, che deve tornare ad essere un’incisiva in campo, altrimenti da qui alla fine del campionato sarà molto dura rimanere nelle zone alte della classifica, visto che le avversarie sono pronte a mordere alle caviglie e l’Inter stessa, oltre la Roma, è una di questi team.