Quattordici calciatrici della Primera Iberdrola hanno chiesto ufficialmente la professionalizzazione della Primera Iberdrola o sarà sciopero. Dopo che il 15 giugno è stata dichiarata la professionalizzazione della Serie A spagnola del calcio femminile, tutto si è bloccato.
Amanda Sampedro, capitano dell’Atlético Madrid ha firmato assieme a ben 13 colleghe della Primera Iberdrola un documento in cui chiedono di proseguire nei passi avanti per la professionalizzazione.
Ecco la lista delle calciatrici:
Amanda Sampedro, Silvia Meseguer (Atlético Madrid)
María Ortiz, Alba Aznar (Alavés)
Pilar García, Paula Andújar (Rayo Vallecano)
Lucía Ramírez (Siviglia)
María Estella (UD Granadilla)
Lucía León (Betis Siviglia)
Cinta del Mar Rodríguez (Sporting Huelva)
Lara Mata, Zaira Flórez (Villarreal)
Arene Altonaga, Ana de Teresa (Eibar).
“Credo che il calcio femminile deve andare avanti e perciò serve il campionato professionista ma ora stiamo andando indietro. Vogliamo terminare questo stallo e far crescere tutto il movimento.” Nella sede dell’AFE, l’Associazione delle calciatrici spagnole, ha evidenziato i problemi: campi sintetici, mancanza di spazio per le ambulanze nei campi, nessun accordo sui diritti audiovisivi. “Abbiamo partecipato alle riunioni con il CSD, non sappiamo chi è il colpevole. A nessuno piace arrivare allo sciopero ma sembra che è l’unica soluzione”. Tra le firmatrici del documento anche Silvia Meseguer, compagna di squadra di Amanda e vicepresidente dell’AFE.
“Siamo stanche di aspettare la professionalizzazione del campionato. Solo vogliamo avere le condizioni che meritiamo. La scorsa giornata abbiamo fatto uno stop di 30 secondi e se continuano a non esserci passi in avanti, faremo uno sciopero.” C’era stato un episodio grave la settimana scorsa, la compagna di squadra Camila Sáez ha dovuto essere curata dal medico della squadra avversaria perché il Rayo non ha il medico sociale. Pilar stigmatizza che il problema può riproporsi anche in un allenamento e non hanno neanche l’ambulanza.
Insomma una situazione grave denunciata anche dall’AFE. “Per tutti questi motivi vogliamo un campionato professionista”.
Photocredit: Amanda Sampedro, Twitter
Poche calciatrici, purtroppo. Soprattutto è evidente l’assenza di quelle di Barcellona e Real Madrid, ma non solo. Quelle che hanno più peso politico e che – forse (è un mio pensiero) – possiedono più tutele di altre e stanno meglio economicamente.