“Ritengo di aver partecipato ad un evento organizzato benissimo e di altissimo livello. Anzi, vorrei congratularmi con gli ideatori perché è stato un bel momento di confronto tra diverse componenti di calcio. E li ringrazio anche per avermi invitato a parlare”, ci risponde così mister Antonio Cincotta nel corso del suo intervento ai nostri microfoni. Abbiamo contattato in esclusiva il tecnico della neonata Sampdoria Women per aiutarci a capire meglio il recente Social Football Summit tenutosi presso lo Stadio Olimpico nelle giornate di ieri (mercoledì 18/11/2021 ndr) e ieri l’altro a cui ha partecipato come relatore. Un’occasione per fare anche il punto sullo sviluppo del calcio femminile che, secondo il coach blucerchiato, “sta procedendo bene. La strada intrapresa è quella giusta e si stanno facendo gli step corretti per pareggiare il livello delle altre Nazioni europee. Ci vuole molta calma e tanta costanza, ma il percorso scelto è quello giusto e va portato avanti”.
Mister lei ha parlato anche di discriminazione e di parità di genere. Quali sono le ricette per migliorare la sensibilità della gente nei confronti di questo tema?
Sì, ho raccontato un aneddoto legato alla discriminazione. A volte mi è stato detto: “Beh, non sarai così bravo come allenatore se alleni le donne, altrimenti alleneresti gli uomini”. Questo mi ha sempre offeso, e non voglio che capiti più. Ho parlato anche del fatto che le allenatrici donne sono bravissime, devono essere enfatizzate così come devono essere enfatizzati gli uomini. Insomma: basta parlare di genere, parliamo di competenza, di persone per bene. Vorrei andare oltre il solito discorso rispetto alle panchine e agli staff. Una donna ricopre il ruolo di match analyst: non sono contento di lei in quanto donna, sono contento di lei in quanto persona competente.
…e per quanto riguarda la presenza del pubblico negli stadi femminili? Come possiamo incrementare questo dato?
Credo che per aumentare il numero di persone negli stadi si debba giocare nei grandi impianti; e debba per un po’ essere fatta una campagna promozionale con ticket a prezzi vantaggiosi affinché la gente possa scoprire il prodotto. Poi, se apprezzeranno, resteranno fidelizzati al calcio femminile.
Tra le tante cose dette, il passaggio “se fossi un DS di una squadra maschile chiamerei una donna ad allenare” mi ha colpito molto…
L’anno scorso, devo dire grazie al Presidente Commisso e a Joe Barone, ho preso la licenza da Direttore Sportivo. Ho svolto questa funzione e quindi so cosa vuol dire farlo. Se dovessi venire ingaggiato da una squadra maschile, assolutamente non escluderei di chiamare un’allenatrice donna perché ho grandissima stima di molte delle mie colleghe. Ad esempio, una tra tutte è sicuramente Rita Guarino. Per cui, sono molto aperto a questo e ho raccontato il pensiero che ho riguardo questa possibilità.
Secondo lei eventi come questa conferenza possono davvero dare un impulso al miglioramento del calcio femminile?
Credo che un summit come questo faccia bene, però poi servono anche azioni concrete.
Indichi una criticità all’interno del movimento su cui si dovrebbe intervenire al più presto…
Si sta per fare un grande salto in avanti passando al professionismo in Serie A. La criticità secondo me è far crescere il più velocemente possibile anche la Serie B. Rischiamo di avere dieci squadre in Serie A in una sorta di mondo elitario, e di far pensare che la Serie B diventi un po’ “l’essere i primi degli ultimi”. Questo non deve accadere. È necessario che anche la serie cadetta sia valorizzata, per far sì che crescano le tantissime giocatrici che vi militano.
Parlando di calcio giocato: avete battuto l’Inter e siete sopra a Empoli, Fiorentina, Verona e Napoli; squadre ben strutturate per la massima serie. Si immaginava un simile exploit alla prima stagione delle doriane?
Ho puntato tutto sui valori umani, sul gruppo e sulla coesione mentale. Sulla costruzione di un ambiente sereno. Questo ci sta permettendo di lottare punto a punto per mantenere la categoria, traguardo ancora lontanissimo.
Cosa si aspetta dal proseguo di questa stagione 2021/2022?
Mi aspetto che la Samp possa continuare a crescere.
La sua ex squadra, la Fiorentina, sembra un lontano spettro di quella che allenava lei. Cosa pensa delle scelte societarie viola e di coach Patrizia Panico che l’ha succeduta? Come mai le cose non stanno girando a Firenze?
Indubbiamente, il percorso che ho avuto la fortuna di fare alla Fiorentina, grazie a delle calciatrici straordinarie che tutt’ora ringrazio profondamente, è stato incredibile. Ora si è aperto un nuovo corso, io non ne faccio parte e non commento: sono rimasto legato alla Fiorentina e alle ragazze che ho allenato, seguo con piacere e augurerò sempre loro il meglio.
Quale consiglio si sente di dare ad una ragazza, o una donna, che vorrebbe entrare nel mondo del calcio?
Il consiglio che do a una ragazza che vuole entrare nel mondo del calcio è di venire a Genova e farsi una chiacchierata con il mio Capitano Stefania Tarenzi: è una ragazza così straordinaria che saprà spiegare perché è bello, e come si deve approcciare questo sport.
Credit Photo: Fabio Vanzi