La società genovese “Angelo Baiardo” è stata per anni, uno dei fiori all’occhiello nel panorama del calcio femminile ligure. Dopo un periodo glorioso, dal 1999 non era più stata ricreata la squadra. Dopo 22 lunghi anni, grazie ad un’idea di Luca Lavagetto, dirigente e massaggiatore con più di 15 anni di esperienza nel mondo del calcio femminile, e della Presidente Cristina Erriu, è stato possibile ricreare questo progetto.
Calcio Femminile Italiano ha raggiunto Luca Lavagetto per farci raccontare quali sono gli obiettivi stagionali, i sogni e le speranze di questa neo società che parteciperà al Campionato di Eccellenza ligure e che ha esordito il 17 ottobre in Coppa contro l’Entella vincendo per 8 a 0. In coppa, il Baiardo, è nel girone insieme a Entella, Superba e Genova Calcio.
Luca, come è nato il Baiardo?
“Il progetto Baiardo nasce da un incontro avvenuto ad aprile fra me e la Presidente della società, Cristina Erriu, ma per capire da dove tutto è partito bisogna fare un passo indietro di un paio di mesi. Premetto che io ho un’esperienza di oltre 15 anni nel calcio femminile ligure, ho girato tante società fra A2, B e C prettamente con il ruolo di massaggiatore professionale, ma spesso collaborando anche a livello di organizzazione e calciomercato. La precedente stagione ho lavorato per il Campomorone Ladies, società in cui mi trovavo benissimo, ma che già da gennaio, sapevo che avrebbe concluso il suo ciclo con l’arrivo della Sampdoria che aveva intenzione di fare la serie C prelevando in blocco tutte le ragazze del Campomorone. Dirigenti e staff sarebbero invece rimasti a spasso e siccome non mi piaceva uscire da un settore che amo, due giorni dopo aver saputo la notizia, ho deciso di studiare una soluzione alternativa.
Ho chiamato il mio amico Federico Belotti, allenatore che mancava da dieci anni dal panorama del calcio femminile e gli ho chiesto se se la sentisse di seguirmi in una nuova avventura partendo da zero, provando a costruire una nuova squadra dal nulla per l’ anno successivo. Detto, fatto e da lì, con la sua instancabile collaborazione, ho iniziato a chiamare ragazze che erano state in squadra con me negli anni precedenti selezionando quelle che mi sembravano più adatte al progetto.
Nel giro di due tre mesi abbiamo ricevuto l’adesione entusiasta di una ventina di ragazze (oltre che di sei o sette amici per costruire lo staff di dirigenti e tecnici) ed ecco che un miraggio stava diventando concretezza. Tutto questo però mancava di un supporto fondamentale: trovare la società giusta con cui chiudere il cerchio. Abbiamo avuto diversi altri contatti, ma quando ho conosciuto Cristina Erriu non ho più avuto dubbi: il Baiardo femminile fino al 1999, è stata una società storica del calcio in rosa e ricrearlo sarebbe stato bellissimo. Inoltre, la Presidente, si è rivelata subito eccezionale per carica, partecipazione, accoglienza e disponibilità e cosi “il matrimonio” è stato immediato e inevitabile.”
Quali sono i vostri obbiettivi stagionali?
“Gli obiettivi stagionali sono quelli di divertirsi tutti insieme mantenendo la promessa fatta in estate ad ogni ragazza: fare le cose serie e con impegno ma senza pressioni e in un clima sereno. Dal punto di vista sportivo, ovviamente, se arrivano anche i risultati si vive ancora meglio la quotidianità, però assicuro che non è quella la priorità.”
Quale squadra temete di più?
“Sarei falso se dicessi che il nostro Baiardo non è competitivo, però per esperienza di categoria e anche per nomi, credo che la Superba e soprattutto il Vado siano avversari assolutamente di livello in grado di arrivare fino in fondo.”
Se dovessi pensare al Baiardo tra 5 anni, come immagini la squadra?
“Il sogno sarebbe di vedere un Baiardo femminile con il settore giovanile completo di tante leve, dalle più piccole alle juniores. Quanto alla prima squadra, spero che dietro Sampdoria e Genoa, il Baiardo, fra cinque anni, possa essersi consolidato diventando il terzo polo più ambito dalle ragazze genovesi nel calcio femminile.”
Credit Photo: Fazzari Ramella