Nelle ore scorse tramite i canali ufficiali della società a parlare in casa Ternana è stata Cristina Coletta, calciatrice tra le più esperte in casa umbra. La giocatrice ha lasciato qualche dichiarazione in merito ai suoi inizi nel calcio e alla voglia di vedere tante giovani correre sui manti erbosi con un pallone:
“Il perché abbia cominciato a giocare a calcio è tutt’ora difficile da spiegare, semplicemente perché il destino è qualcosa di già scritto, al quale nessuno può sfuggire.
Il mio, evidentemente, era quello di mettere gli scarpini mentre le mie amiche pensavano al prossimo vestitino da indossare. La risposta è passione, in tutte le sue mille sfaccettature. Ho cominciato all’età di 6 anni nel campetto vicino casa, in mezzo agli amici di papà, increduli delle “abilità” che a loro dire erano sovrannaturali. Trenta anni fa, in Italia, a calcio, ci potevano giocare solo i maschietti e le ragazzine come me dovevano essere proprio “cazzute” per sopravvivere in un ambiente così ostile. Io posso dire di esserci riuscita, non ho mai permesso a nessuno di decidere cosa dovevo o non dovevo fare, ho inseguito un sogno, l’ho preso ed ho mantenuto la promessa fatta a me stessa”.
“Il calcio mi ha dato tanto, io spero di aver ripagato almeno la metà delle emozioni vissute con i sacrifici, che sono stati veramente tanti. Alle bambine, alle ragazze di oggi dico solo una cosa: siate ribelli, fuori dagli schemi. Cominciate, fin da piccole, ad abituarvi ad essere felici e lottate con tutte le vostre forze per essere libere. Ai genitori di queste bambine dico che il loro compito è fondamentale ma altrettanto semplice… Basterà assecondare un sogno e non provare a spegnerlo. Quelle della mia generazione lo hanno fatto anche per voi. Abbiamo lottato affinché ogni bambina che nascerà sarà una donna con un ostacolo in meno da superare.”