L’Inghilterra di Sarina Wiegman ha giocato venerdì contro la Macedonia del Nord, nella prima gara di qualificazione per la Coppa del Mondo 2023, ed è stata la prima partita competitiva della squadra dopo 802 giorni.
Molto è cambiato dall’ ultima sconfitta, contro la Svezia, nella partita per la medaglia di bronzo ai Mondiali del 2019.
Da allora l’Inghilterra ha giocato solo nove volte. Sebbene una buona parte dei giocatori si sia recata con il Team GB a Tokyo per le Olimpiadi, c’era un manager ad interim, Hege Riise, in carica con il manager in attesa dell’Inghilterra, Sarina Wiegman, che ha portato l’Olanda ai quarti di finale. Ora, con Wiegman che si è stabilita a St George’s Park, è tempo di ricominciare da capo.
Wiegman ha dichiarato nella sua prima conferenza stampa che non ci sarà spazio per far riposare le giocatrici in servizio con la nazionale: “Se sono in forma e pronti per giocare, le inserisco perché abbiamo poco tempo, dobbiamo giocare le partite di qualificazione e dobbiamo vincere. Ciò rende fondamentale la costruzione di un solido rapporto con i manager della Women’s Super League”.
Inoltre con il parlare del passaggio ai Mondiali biennali la Ct dell’Inglese ha espresso molta preoccupazione per il carico di lavoro delle sue giocatrici dicendo: “i giocatori non sono robot quindi non penso che sia una buona idea”. E pertanto la Wiegman è fortemente contraria all’introduzione di tale novità.
Non ci può essere spazio per i sentimentalismi con un Euro in casa così presto e il trofeo preso di mira. Lo stesso suo portiere Mary Earps ha descritto Wiegman, dalle prime interazioni della squadra, come “accesa” e “diretta” e dovrà essere proprio questo.
La qualità della concorrenza in Europa è aumentata enormemente. I campioni in carica, i Paesi Bassi, i secondi classificati alle Olimpiadi e le medaglie di bronzo ai Mondiali, la Svezia, oltre a Francia e Germania, saranno enormi ostacoli alla vittoria dell’Inghilterra la prossima estate.
Pertanto la squadra della Wiegman dovrà essere spietata e dovrà decidere se i membri senior portano ancora abbastanza in campo. Non c’è tempo, quindi, per concedere altri pensieri alle giocatrici che hanno dato così tanto allo sviluppo del calcio femminile in Inghilterra.