La Minerva Milano è una società calcistica femminile presente a Milano e quest’anno parteciperà al campionato lombardo di Eccellenza. Dove potrà arrivare quest’anno le biancoverdi? A risponderci è il Team Manager delle milanesi Antonio Bisignano.
Antonio cos’è per te la Minerva Milano?
«Sono al Minerva da sei anni e per me rappresenta una seconda casa, un luogo dove mettere in atto la propria passione, ma anche una valvola di sfogo a tutto quello che non riesci a fare durante la giornata. In questi sei anni ho visto crescere la società, partita da poche persone fino ad avere tutte le squadre solo femminili e con un progetto dedicato alle persone di disabilità cognitive».
Come ti sei avvicinato al calcio femminile?
«Sono arrivato a Milano da Taranto a diciotto anni e mi sono laureato al Politecnico di Milano, e all’interno dell’università avevo un amico che allenava una squadra e mi ha chiesto se potessi aiutarlo. Poi, quando se ne è andato, mi hanno affidato il ruolo di allenatore della squadra di calcio a cinque femminile, e da lì mi sono avvicinato a quel mondo. Ad un certo punto, per puro caso, ho incontrato un consigliere della Minerva Milano e mi ha chiesto se potessi entrare in quella società e da agosto 2015 è iniziato questo percorso».
Cosa l’ha colpita di questo movimento?
«Sicuramente nel calcio femminile c’è l’agonismo e la voglia di fare sia nell’allenamento che nelle gare. Nei sei anni in me si è fatta avanti questa voglia ad esplorare la mente femminile: se nel maschile la psicologia lascia il tempo che trova, in quello delle donne è fondamentale, perché riesci a trovare alle giocatrici le corde giuste, necessarie per vincere le partite. E con la nuova allenatrice di quest’anno Ulla Bastrup ho trovato questo concetto».
Come avete affrontato gli ultimi due anni segnati dalla pandemia?
«Fin dall’inizio ci siamo chiesti cosa fare per poter evitare il contatto con le ragazze: con la nostra psicologa dello sport nel mese di marzo 2020 ci hanno consentito di fare video conferenze nelle quali facevano sessioni alla squadra, e devi dure che ha risposto bene. A maggio siamo tornati ad allenarci in presenza, dove però c’erano delle regole da rispettare. A settembre abbiamo ricominciato col piglio giusto, tuttavia abbiamo avuto, nel corso degli allenamenti, alcune infortunate, ma all’ennesimo stop abbiamo svolto nuovamente gli allenamenti individuali in video conferenza con due sedute facoltative insieme alla Juniores in zona rossa, mentre in zona gialla facevamo allenamenti individuali: è stato veramente tosto, ma ad aprile, quando siamo tornati ad allenarci, è stata una liberazione, e questo ci ha consentito di avere benzina necessaria per fare bene la prossima stagione. Abbiamo poi avuto numerosi confronti via video conferenza con gli allenatori».
Quest’anno come avete allestito la squadra?
«Abbiamo scelto di avere in rosa ventidue giocatrici, quindi abbiamo tenuto quella dello scorso anno più alcuni nuovi innesti sia di esperienza che di prospettiva. Quest’anno abbiamo portato in Prima Squadra alcune ragazze provenienti dalla Juniores».
Quali sono i vostri obiettivi stagionali?
«Io spero che il campionato inizi e arrivi alla fine e noi vogliamo lottare fino all’ultimo, e restare con le migliori. Abbiamo però bisogno di continuità».
Come lo giudichi il prossimo girone lombardo di Eccellenza?
«Ci sono squadre che si sono rafforzate molto, vedi 3Team e Lumezzane che hanno preso giocatrici provenienti dal Brescia che sta due categorie superiori. Per noi è il sesto anno che facciamo parte di questa categoria, e ci sono formazioni che hanno una singolare peculiarità. Quest’anno lo reputo molto equilibrato e penso che sia livellato verso l’alto».
A livello giovanile come state agendo?
«Abbiamo attualmente quattro squadre: Under 10, Under 12, Under 14 e Juniores. Noi ci siamo prefissati un obiettivo di far parte di un campionato equilibrato, perché nelle nostre formazioni abbiamo giocatrici che si approcciano per la prima volta al calcio».
Che aspettative ci sono sul calcio femminile lombardo?
«Il calcio femminile lombardo ha una piazza che ha tante squadre sia in Eccellenza che in Promozione, e questo dimostra la crescita. Ci sono però ragazze che vogliono spostarsi da una regione all’altra perché magari vogliono mantenere la stessa categoria oppure ci sono squadre che offrono garanzie diverse da quelle che danno le altre società: non sono d’accordo, perché preferisco fare un campionato lombardo di Eccellenza che andare in un girone di Serie C di basso livello».
Che sogno vorresti regalare alla Minerva Milano?
«Il mio sogno è quello di vedere la Minerva Milano vincere il campionato, sarebbe il coronamento per tutti noi che lavoriamo in questa società».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la SSD Minerva Milano e Antonio Bisignano per la disponibilità.
Photo Credit: Antonio Bisignano