Il Città di Varese è una società calcistica nata a Varese nel 2019, e la prima squadra maschile parteciperà alla Serie D 2021/22.
Da quest’anno ha anche una formazione femminile e la Prima Squadra disputerà il Girone A di Promozione Lombardia. Ma quali saranno i progetti delle biancorosse? A questa domanda ci siamo rivolti al numero uno della società varesina Stefano Amirante.
Presidente Amirante cos’è per lei guidare una società come il Varese?
«Io faccio l’avvocato e mi occupo di diritto sportivo da tanti anni. Abito e ho uno studio a Varese. Nel 2019 io e alcuni miei amici ci siamo iscritti alla Terza Categoria con l’intento di ripartire, visto che il Varese Calcio è fallito per due volte, sia nei professionisti che nei dilettanti, e poi avremmo visto quello che sarebbe accaduto. La pandemia Covid ci ha aperto un mondo, perché c’era il presidente di una società che ha vinto l’Eccellenza e non voleva iscriversi alla Serie D, quindi abbiamo preso il loro titolo sportivo e alla fine il Varese ha partecipato rimanendo l’anno scorso in D. Sono un presidente operativo e per me che sono di Varese è ancora bello».
Come vi siete avvicinati al calcio femminile?
«A Varese nessuno ha fatto il calcio femminile, quindi già nell’anno in cui erravano in Terza ci siamo avvicinati al mondo del calcio femminile parlando con alcune figure, ma poi era improponibile, quindi abbiamo aspettato fino a quest’anno per fare una squadra femminile».
Come mai avete deciso di creare quest’anno anche la Prima Squadra Femminile?
«Per me il calcio femminile non deve essere una moda, ma un’opportunità, perciò abbiamo realizzato in questa stagione la Prima Squadra Femminile».
Come avete costruito la formazione che parteciperà al Girone A di Promozione 2021/22?
«Abbiamo preso giocatrici che provenivano da altre squadre presenti nella provincia di Varese. Mi sono affidato a persone che conoscono il calcio femminile meglio di me. Tra le giocatrici che abbiamo preso c’è l’attaccante Michela Lunardi, ex Toro e Cortefranca, e per una squadra che gioca all’esordio nella Promozione Femminile è un colpo importante per noi».
Sulle giovanili come vi state comportando?
«Stiamo cercando di fare quest’anno una squadra anche a livello giovanile, ma sarà difficile, perché giocatrici presenti nella zona ce ne sono poche. Quando si capirà che faremo davvero la bambina o la ragazza che vuole giocare nel Varese sarà contenta».
Fondamentali poi saranno le collaborazioni con le altre squadre femminili della zona.
«Assolutamente. Abbiamo stretto un accordo con la Luino, che è una società che si occupa di solo calcio femminile, e quando ho parlato con il loro presidente e abbiamo stretto questa collaborazione».
Secondo lei come lo sta vedendo il calcio femminile lombardo?
«Conosco le storie, ma non sono in grado di dare giudizi. Però posso dire che la provincia di Varese ha una particolare inerzia sul calcio femminile».
Cosa pensa del professionismo femminile?
«Da avvocato sportivo dico che il calcio femminile non deve cercare il professionismo, perché se il movimento rimane coi piedi per terra, possiamo dire che c’è tanta possibilità di sviluppo».
Qual è il sogno che vorrebbe realizzare come presidente del Città di Varese?
«Il sogno è quello per il maschile di tornare nel giro di un paio d’anni tra i professionisti, nel femminile, più che sogno è una necessità, vorrei vincere il campionato, non a caso mi piacerebbe far giocare il sabato pomeriggio in coda alla Juniores Nazionale con l’intento di portare un po’ di pubblico a vedere le ragazze».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Città di Varese e il Presidente Stefano Amirante per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Città Di Varese