Il Grifone Gialloverde in primavera era ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza laziale. La società presieduta da Mariano La Malfa, e capitanata da Federica De Cesaris, è stata guidata in stagione da Gian Luca Berruti. In questo 2021, dopo un periodo di stop legato ad un’aritmia cardiaca, la romana Chiara Gabbrielli si è unita al club laziale. Abbiamo raggiunto per una breve intervista la stessa calciatrice, terzino classe 2000.
Chiara sei cresciuta nel settore giovanile della Roma, che ricordi hai dei cinque anni in giallorosso?
“Ho cominciato a giocare a calcio e ad esercitarmi a 9 anni, cercavo di fare partite ovunque mi capitava, con chiunque, di solito contro dei maschi. Poi finalmente con i miei genitori trovammo una squadra femminile dove poter allenarmi con continuità. Sicuramente non dimenticherò mai l’emozione del primo allenamento: avevo 15 anni e fino ad allora non mi ero mai allenata con nessuna vera squadra, per di più in quegli anni non si sentiva ancora parlare molto del calcio femminile e ricordo che a scuola le ragazze con la mia stessa passione erano denigrate. Per me essere lì rappresentava una rivincita, ero veramente emozionatissima, anche perché indossavo i colori della mia squadra del cuore da sempre. Chiaramente, ho dovuto aspettare un po’ di tempo prima di poter scendere in campo e dopo circa un anno arrivò il mio momento e subito il mio primo goal”.
Poi la partita più importante che poteva portarti lontano dai campi. Che momenti sono stati? Cosa ti ha spinto a giocare nuovamente?
“Sono stati momenti non facili perché, prima di fare l’intervento, gli attacchi di aritmia erano sempre più frequenti e forti. Questi mi impedivano di godermi a pieno e con tranquillità gli allenamenti che per me erano più importanti di qualsiasi altra cosa. Passato il periodo di convalescenza, l’unico pensiero era quello di tornare sul campo e di riprendere da dove avevo lasciato. Per fare questo avevo prima bisogno di riprendere la forza fisica necessaria e con determinazione, impegno e costanza, sono ritornata in squadra con ancora più grinta di prima”.
A gennaio sei tornata in campo con il Grifone, come mai hai sposato questa causa e come è stato tornare in campo?
“Non ho esitato quando ho avuto l’opportunità di fare il provino al Grifone. Da molte giocatrici ne avevo già sentito parlare come di una società molto seria nei confronti del calcio femminile e quindi ho pensato fosse una bella occasione anche per me. Il Grifone investiva e investe tutt’ora moltissimo nel calcio femminile, puntando tutto su ragazze giovanissime, formandole fin da subito sia a livello tecnico che mentale, coprendo le spese per le attività in tutte le categorie e affidando il percorso di crescita a tecnici molto preparati e dedicati esclusivamente al calcio femminile. Oltre a tutto questo, ho sperimentato di persona sul campo anche un aspetto che penso ancora più importante: la dirigenza e lo staff trasmettono a tutte le ragazze continuamente tanti valori positivi, il coraggio, la lealtà, la sportività, il rispetto per gli altri e per se stessi. Per tutto questo penso che si debbano ringraziare il presidente Mariano La Malfa e il vicepresidente e Responsabile tecnico Gian Luca Berruti”.
Come ti sei trovata con le nuove compagne e in quanto tempo hai ripreso la tua forma fisica?
“In circa un anno ho riacquisito la mia totale forma fisica e ho ripreso ad allenarmi in piena serenità. Nonostante fossi una delle ultime arrivate, le mie compagne sono state eccezionali nel farmi sentire fin da subito parte della squadra. Con il passare del tempo e delle partite, dove abbiamo sofferto e gioito sempre insieme, tra di noi si è creato un legame molto forte. Chiaramente, con una squadra così unita il lavoro sul campo, anche se giustamente molto duro a livello fisico, è sempre comunque divertente. Abbiamo lavorato molto bene grazie a un ambiente sereno e amichevole, merito anche dello splendido staff tecnico che ci ha guidato e supportato dall’inizio alla fine della stagione. In tutti gli allenamenti si respirava un clima pieno di energia, stima reciproca, coraggio e incoraggiamento delle compagne, voglia di dimostrare che crediamo in quello che facciamo”.
Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli obiettivi della squadra?
“L’obiettivo principale della squadra era quello di dimostrare che tutte noi siamo capaci di indirizzare in modo efficace i grandi sforzi e sacrifici fatti durante gli allenamenti dei mesi pre-campionato a favore del collettivo, sostenendoci l’un l’altra, e puntando al massimo risultato. Il mio obiettivo personale è sempre lo stesso: giocare a calcio sempre meglio”.
Che campionato è stato per voi quello appena concluso? Come ha valutato il livello del torneo?
“Il livello del torneo è stato competitivo ma comunque equilibrato. Ci siamo battute contro squadre di alto livello tecnico che ci hanno messo molto alla prova sia fisicamente sia mentalmente. Siamo state comunque in grado di tenere testa e prevalere in molte occasioni”.
Il terzo posto finale vi ha soddisfatti?
“Certamente arrivare in finale era uno dei motivi che ci spingeva a dare il massimo. Nonostante ciò il secondo posto è un grande traguardo perché lo abbiamo raggiunto imparando a giocare sempre meglio tra noi durante il campionato. La squadra è migliorata costantemente, continuando anche ad inserire nuove giocatrici. Il prossimo anno saremo ancora più pronte”.
Quali saranno i ricordi di questa stagione per te?
“Ricorderò sicuramente la nostra gioia alla prima vittoria e le tante dimostrazioni di amicizia che ho ricevuto. Durante il campionato ho dato il mio contributo al meglio possibile nel ruolo assegnatomi di terzino. E’ stata anche questa una nuova esperienza, utilissima. Ho aggiunto un nuovo ruolo a quelli che ho già ricoperto negli anni passati”.
In ottica futura quali sono i programmi in casa Grifone?
“Sicuramente il Grifone continuerà a puntare sul calcio femminile e su ragazze giovanissime per potarle prima possibile a vivere esperienze molto formative, scendendo in campo contro squadre di un certo spessore. E’ sicuro anche che il prossimo anno vestirò ancora di giallo-verde, una maglia che mi ha regalato tante emozioni e grandissime possibilità di miglioramento”.